Volley Jimenez va in Grecia: Cuba apre al professionismo dopo 60 anni

14 GENNAIO 2015 - L’AVANA (CUBA)



Il cubano Javier Jimenez è diventato il primo giocatore di pallavolo di Cuba a firmare per un club professionista straniero con l’aiuto delle autorità dell’isola. Jimenez, membro della squadra nazionale, ha firmato con il club greco Paok Salonicco “per rafforzare l’attacco della squadra greca, come parte di un accordo con la Federazione cubana”, ha detto il portale Internet di informazione Cubadebate. Javier Jimenez, 198 cm, diventa così il terzo cubano a indossare i colori del club greco, attualmente secondo in campionato in Grecia dopo Freddy Brooks e Yasser Romero, che avevano abbandonato l’isola comunista scappando.
50 FUGHE — In 13 anni più di cinquanta giocatori e giocatrici di pallavolo cubani hanno lasciato il paese, attratti dai contratti eccezionali offerte da club italiani, turchi e russi, svizzeri. Soprattutto in Italia a cominciare dal 2001 si era creata un’enclave di giocatori come Leonell Marshall, Angel Dennis che abbandonarono il raduno della Nazionale approfittando di una trasferta in Belgio, durante le feste di Natale. Fu quella la prima grande fuga: ne seguirono molte altre negli anni successivi. In precedenza proprio con la federazione e la lega italiana era stata stipulato un accordo per cui alcuni giocatori e giocatrici (tutti i migliori) erano potuti sbarcare nel nostro campionato alla fine del secolo scorso, anche se l’accordo non era formalmente professionistico, ma tecnico.
ALTRE USCITE — Casi differenti dalle fughe si erano riscontrati – in epoca più recente – con Osmany Juantorena (prima a Trento o Robertlandy Simon (prima a Piacenza oggi in Corea) o Wilfredo Leon (passato dalla Polonia al Kazan, in Russia) o ancora Raidel Hierrezuelo (ad Ankara poi a Molfetta), che erano stati esclusi dalla Nazionale per diversi motivi e arrivati all’estero inseguendo il grande contratto. Ora con l’apertura delle relazioni con gli Usa, la fine dell’embargo le cose potrebbero cambiare anche per gli sportivi. Con il cambiamento di rotta del presidente Raul Castro che ha annunciato un aumento di stipendi e bonus per gli atleti, tornando per la prima volta sul divieto della professionalità sportiva decretato nel 1961. Salari che perà raggiungendo al massimo qualche centinaio di dollari rimangono irrisori. Questa decisione potrebbe cambiare lo scenario a Cuba anche per i giocatori di baseball (qualcuno è stato lasciato andare in Giappone e in Messico) e – si dice da tempo – che potrebbero essere riaperte le porte della Nazionale ad atleti che erano usciti con il permesso regolare come Simon e come Juantorena. Staremo a vedere