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Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
2 partecipanti
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Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
entonces..
gusana o heroina..
ahora per lo meno el chow acquista una bella copertura mediatica
(anche se il processo un po' meno..e manco la figlia di Paya' viene autorizzata a partecipare a quello del padre deceduto.. )
non credo fossero este le intenzioni dei manipuladores..kubani..
http://www.aserequebola.net/t1277-detenidos-en-bayamo-yoani-sanchez-y-reinaldo-escobar-por-intentar-cubrir-el-juicio-a-carromero
gusana o heroina..
ahora per lo meno el chow acquista una bella copertura mediatica
(anche se il processo un po' meno..e manco la figlia di Paya' viene autorizzata a partecipare a quello del padre deceduto.. )
non credo fossero este le intenzioni dei manipuladores..kubani..
http://www.aserequebola.net/t1277-detenidos-en-bayamo-yoani-sanchez-y-reinaldo-escobar-por-intentar-cubrir-el-juicio-a-carromero
Ultima modifica di mosquito il Sab 6 Ott 2012 - 3:34 - modificato 1 volta.
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
http://www.lastampa.it/2012/10/05/esteri/cuba-arrestata-yoani-sanchez-Zuo0ygxiuwzOdSL7pl1aKM/index.html
Cuba, arrestata Yoani Sanchez
La blogger fermata a Bayamo
insieme al marito Reinaldo
Escobar per aver cercato
di assistere al processo contro
lo spagnolo Ángel Carromero
Poi trasferiti all’Avana.
In manette anche Fariñas,
che poi è stato rilasciato
La blogger Yoani Sánchez e suo marito, il giornalista indipendente Reinaldo Escobar, sono stati arrestati ieri a Bayamo, dove si erano recati per cercare di assistere al processo contro lo spagnolo Ángel Carromero, accusato di omicidio colposo per la morte dei dissidenti Oswaldo Payá e Harold Cepero.
Yoani Sánchez “è venuta a Bayamo per mettere in scena una provocazione e danneggiare il processo a Carromero. E’ stata arrestata dalle autorità locali”, ha scritto su Twitter il giornalista di regime Yunior Garcia Ginarte, corrispondente della Televisione dalla provincia di Granma, qualificando la blogger come “filostatunitense”. García Ginarte ha accusato Sánchez ed Escobar di seguire gli ordini della Sezione di Interessi degli Stati Uniti all’Avana, per creare uno show mediatico.
In realtà, Yoani Sánchez è corrispondente da Cuba per El Pais, quindi era suo preciso dovere di giornalista recarsi a Bayamo per reperire informazioni sul processo. Cuba la considera una “corrispondente illegale”, non accreditata, perché il regime dei fratelli Castro vuole scegliere i giornalisti autorizzati a parlare del Paese. Il blog della Sicurezza di Stato conferma l’arresto di Yoani, “per impedire il teatro in occasione del processo” e la “manipolazione della realtà”.
Il giornalista Garcia Ginarte, legato al governo dell’Avana, ha successivamente confermato via twitter che la Sanchez e il marito, Reynaldo Escobar, sono stati portati all’Avana da Bayama in un’auto delle autorità mentre la loro vettura, che si trova «in pessime condizioni», viene rimorchiata verso la capitale.
Sempre secondo il giornalista, Escobar «si era riunito la scorsa settimana con funzionari della Sezione d’interessi americani all’Avana per avere istruzioni precise sulle azioni da intraprendere a Bayamo», in occasione del processo Carromero.
L’arresto durerà probabilmente poco, seguendo una metodologia seguita in passato dalle autorità cubane per reprimere le attività di militanti dell’opposizione. Lo sostiene Elizandro Sanchez, responsabile della Commissione cubana dei diritti umani (Ccdhrn, non riconosciuta dalle autorità) che lo ha detto al quotidiano spagnolo El Pais, con il quale collabora Yoani. «Pensiamo si tratti di fermi temporanei», e che i dissidenti arrestati verranno «liberati una volta che il processo sarà in dirittura di arrivo».
Ieri, intanto , la polizia cubana ha arrestato a Santa Clara Guillermo Fariñas, Premio Sacharov 2010 del Parlamento Europeo, e altri 21 dissidenti, colpevoli di aver organizzato una riunione per dibattere argomenti politici. Il tema fondamentale: “Domanda civica per un’altra Cuba”. Farinas è stato rilasciato dopo alcune ore.
Le detenzioni arbitrarie per motivi politici sono in forte aumento a Cuba, secondo la Commissione per i Diritti Umani, che negli ultimi sei mesi ha denunciato ben 533 arresti immotivati. Le autorità cubane accusano i dissidenti di essere mercenari al servizio degli Stati Uniti. Nelle ultime settimane la televisione di Stato sta dedicando grande attenzione al problema dissidenza, visto secondo l’ottica del regime. I media parlano di finanziamenti stranieri per distruggere la rivoluzione cubana.
Un tribunale di Bayamo sta giudicando lo spagnolo Ángel Carromero, accusato di omicidio colposo per la morte degli oppositori Oswaldo Payá e Harold Cepero nel corso di un incidente stradale accaduto a luglio nell’oriente di Cuba. Carromero guidava l’auto. Il pubblico ministero chiede una condanna a sei anni di reclusione. Secondo la versione ufficiale l’incidente sarebbe accaduto a causa di un eccesso di velocità e per altri errori del conducente che non avrebbe prestato attenzione alle condizioni dei luoghi. La famiglia di Payá insiste per ottenere un’indagine indipendente e - per bocca della figlia - ribadisce di non credere alla spiegazione ufficiale. Tra l’altro non si è costituita parte civile contro Carromero. Le autorità cubane hanno diffuso un video dove Carromero si prende ogni responsabilità e chiede alla comunità internazionale di fare il possibile per farlo uscire da Cuba e di non usare l’accaduto per scopi politici. L’altro sopravvissuto, lo svedese Modig, ha fatto rientro al suo paese ma ha dichiarato di non ricordare niente sul sinistro perchè stava dormendo.
I media cubani accusano Carromero e Modig di essere entrati a cuba con visto turistico, ma di essersi occupati di attività politiche a carattere controrivoluzionario, tra queste la consegna di denaro al movimento dissidente diretto da Payá. Il Governo spagnolo ha chiesto massima discrezione sul caso e spera di poter rimpatriare in tempi brevi il proprio cittadino.
Gli ultimi tweet
Gli ultimi tweet postati da Yoani Sanchez sulla sua pagina raccontano il viaggio dall’Avana verso Bayamo, includendo la notizia dell’arresto di Guillermo Farinas, un altro dei volti più noti dell’opposizione al governo dell’isola.
«Mi informano che Farinas è stato arrestato. Non ho altri dettagli. La copertura dei cellulari sulla strada è pessima», poco prima del suo tweet finale (segnato come trasmesso oltre 18 ore fa) nel quale Sanchez osservava, includendo una foto, i «chilometri e chilometri di marabu», una pianta invasiva considerata una piaga a Cuba, che vedeva dal suo finestrino.
«Verso est, la situazione epidemiologica si deteriora, Poliziotti ci fermano a Camaguey per fumigare la macchina», racconta la blogger e tre ore dopo aggiunge «ci fermano un’altra volta per fumigare la macchina. Chiedo al poliziotto se è per il dengue e non mi risponde».
Cuba, arrestata Yoani Sanchez
La blogger fermata a Bayamo
insieme al marito Reinaldo
Escobar per aver cercato
di assistere al processo contro
lo spagnolo Ángel Carromero
Poi trasferiti all’Avana.
In manette anche Fariñas,
che poi è stato rilasciato
La blogger Yoani Sánchez e suo marito, il giornalista indipendente Reinaldo Escobar, sono stati arrestati ieri a Bayamo, dove si erano recati per cercare di assistere al processo contro lo spagnolo Ángel Carromero, accusato di omicidio colposo per la morte dei dissidenti Oswaldo Payá e Harold Cepero.
Yoani Sánchez “è venuta a Bayamo per mettere in scena una provocazione e danneggiare il processo a Carromero. E’ stata arrestata dalle autorità locali”, ha scritto su Twitter il giornalista di regime Yunior Garcia Ginarte, corrispondente della Televisione dalla provincia di Granma, qualificando la blogger come “filostatunitense”. García Ginarte ha accusato Sánchez ed Escobar di seguire gli ordini della Sezione di Interessi degli Stati Uniti all’Avana, per creare uno show mediatico.
In realtà, Yoani Sánchez è corrispondente da Cuba per El Pais, quindi era suo preciso dovere di giornalista recarsi a Bayamo per reperire informazioni sul processo. Cuba la considera una “corrispondente illegale”, non accreditata, perché il regime dei fratelli Castro vuole scegliere i giornalisti autorizzati a parlare del Paese. Il blog della Sicurezza di Stato conferma l’arresto di Yoani, “per impedire il teatro in occasione del processo” e la “manipolazione della realtà”.
Il giornalista Garcia Ginarte, legato al governo dell’Avana, ha successivamente confermato via twitter che la Sanchez e il marito, Reynaldo Escobar, sono stati portati all’Avana da Bayama in un’auto delle autorità mentre la loro vettura, che si trova «in pessime condizioni», viene rimorchiata verso la capitale.
Sempre secondo il giornalista, Escobar «si era riunito la scorsa settimana con funzionari della Sezione d’interessi americani all’Avana per avere istruzioni precise sulle azioni da intraprendere a Bayamo», in occasione del processo Carromero.
L’arresto durerà probabilmente poco, seguendo una metodologia seguita in passato dalle autorità cubane per reprimere le attività di militanti dell’opposizione. Lo sostiene Elizandro Sanchez, responsabile della Commissione cubana dei diritti umani (Ccdhrn, non riconosciuta dalle autorità) che lo ha detto al quotidiano spagnolo El Pais, con il quale collabora Yoani. «Pensiamo si tratti di fermi temporanei», e che i dissidenti arrestati verranno «liberati una volta che il processo sarà in dirittura di arrivo».
Ieri, intanto , la polizia cubana ha arrestato a Santa Clara Guillermo Fariñas, Premio Sacharov 2010 del Parlamento Europeo, e altri 21 dissidenti, colpevoli di aver organizzato una riunione per dibattere argomenti politici. Il tema fondamentale: “Domanda civica per un’altra Cuba”. Farinas è stato rilasciato dopo alcune ore.
Le detenzioni arbitrarie per motivi politici sono in forte aumento a Cuba, secondo la Commissione per i Diritti Umani, che negli ultimi sei mesi ha denunciato ben 533 arresti immotivati. Le autorità cubane accusano i dissidenti di essere mercenari al servizio degli Stati Uniti. Nelle ultime settimane la televisione di Stato sta dedicando grande attenzione al problema dissidenza, visto secondo l’ottica del regime. I media parlano di finanziamenti stranieri per distruggere la rivoluzione cubana.
Un tribunale di Bayamo sta giudicando lo spagnolo Ángel Carromero, accusato di omicidio colposo per la morte degli oppositori Oswaldo Payá e Harold Cepero nel corso di un incidente stradale accaduto a luglio nell’oriente di Cuba. Carromero guidava l’auto. Il pubblico ministero chiede una condanna a sei anni di reclusione. Secondo la versione ufficiale l’incidente sarebbe accaduto a causa di un eccesso di velocità e per altri errori del conducente che non avrebbe prestato attenzione alle condizioni dei luoghi. La famiglia di Payá insiste per ottenere un’indagine indipendente e - per bocca della figlia - ribadisce di non credere alla spiegazione ufficiale. Tra l’altro non si è costituita parte civile contro Carromero. Le autorità cubane hanno diffuso un video dove Carromero si prende ogni responsabilità e chiede alla comunità internazionale di fare il possibile per farlo uscire da Cuba e di non usare l’accaduto per scopi politici. L’altro sopravvissuto, lo svedese Modig, ha fatto rientro al suo paese ma ha dichiarato di non ricordare niente sul sinistro perchè stava dormendo.
I media cubani accusano Carromero e Modig di essere entrati a cuba con visto turistico, ma di essersi occupati di attività politiche a carattere controrivoluzionario, tra queste la consegna di denaro al movimento dissidente diretto da Payá. Il Governo spagnolo ha chiesto massima discrezione sul caso e spera di poter rimpatriare in tempi brevi il proprio cittadino.
Gli ultimi tweet
Gli ultimi tweet postati da Yoani Sanchez sulla sua pagina raccontano il viaggio dall’Avana verso Bayamo, includendo la notizia dell’arresto di Guillermo Farinas, un altro dei volti più noti dell’opposizione al governo dell’isola.
«Mi informano che Farinas è stato arrestato. Non ho altri dettagli. La copertura dei cellulari sulla strada è pessima», poco prima del suo tweet finale (segnato come trasmesso oltre 18 ore fa) nel quale Sanchez osservava, includendo una foto, i «chilometri e chilometri di marabu», una pianta invasiva considerata una piaga a Cuba, che vedeva dal suo finestrino.
«Verso est, la situazione epidemiologica si deteriora, Poliziotti ci fermano a Camaguey per fumigare la macchina», racconta la blogger e tre ore dopo aggiunge «ci fermano un’altra volta per fumigare la macchina. Chiedo al poliziotto se è per il dengue e non mi risponde».
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
http://www.corriere.it/esteri/12_ottobre_05/arrestata-sanchez-attivista-cuba_2758b87e-0ee3-11e2-8205-e823db4485d4.shtml
La nota blogger cubana Yoani Sánchez è stata arrestata giovedì sera a Bayamo, Cuba, insieme al marito, il giornalista Reinaldo Escobar, e altri attivisti. Come riferisce il sito Cuba Encuentro, (ritenuto vicino al governo cubano) sembra che gli attivisti volessero coprire il processo che si celebrerà oggi a Bayamo al giovane politico spagnolo Angel Carromero, accusato di omicidio dopo la morte in un incidente stradale dei dissidenti Oswaldo Paya e Harold Cepero.
«AZIONI ILLEGALI»
- La blogger Sanchez, che in Italia scrive per Internazionale, si trovava a Bayamo, est di Cuba, con l'intenzione di fare una provocazione e uno show mediatico contro il processo a un cittadino spagnolo, Angel Francisco Carromero Barrios, membro del movimento dei giovani del Partito popolare (conservatore), al potere a Madrid. Carromero è accusato di omicidio per un incidente automobilistico nel quale lo scorso 22 luglio sono morte 2 persone. Il giornalista cubano Garcia Ginarte ha twittato che la collega aveva in programma di compiere azioni illegali per disturbare il processo, in programma oggi al Tribunal Provincial y Popular de Granma.
«ISOLATA IN COMMISSARIATO»
- Yoani Sanchez e il marito «sono al momento irraggiungibili in quanto i loro cellulari sono in mano alla polizia segreta cubana», ha detto il dissidente Elizardo Sanchez, che ha riferito di aver avuto conferma degli arresti a Bayamo attraverso «familiari della Sanchez». «A Bayamo sono d'altra parte stati arrestati - ha aggiunto l'oppositore cubano - almeno sei dissidenti locali per impedire loro di avvicinarsi al tribunale. «A quanto pare, solo la stampa internazionale potrà seguire il processo grazie a un circuito tv allestito in una sala vicino alla sede del tribunale», ha commentato alla Cnn in spagnolo Sanchez, della Commissione cubana dei diritti umani (Ccdhrn, organismo illegale ma tollerato dalle autorità).
ULTIMI TWEET -
Gli ultimi tweet raccontano il viaggio della sociologa dissidente dall'Avana verso Bayamo, includendo la notizia dell'arresto di Farinas, un altro dei volti più noti dell'opposizione al governo dell'isola. «Mi informano che Farinas è stato arrestato. Non ho altri dettagli. La copertura dei cellulari sulla strada è pessima», poco prima del suo tweet finale nel quale Sanchez osservava, includendo una foto, i «chilometri e chilometri di marabù», una pianta invasiva considerata una piaga a Cuba, che vedeva dal suo finestrino. «Verso est, la situazione epidemiologica si deteriora, Poliziotti ci fermano a Camaguey per fumigare la macchina», racconta la blogger e tre ore dopo aggiunge «ci fermano un'altra volta per fumigare la macchina. Chiedo al poliziotto se è per il dengue e non mi risponde».
LIBERATO UN ALTRO DISSIDENTE-
E in uno dei suoi ultimi tweet prima del suo fermo, la Sanchez, aveva annunciato l'arresto di un altro dissidente cubano, Guillermo Faras, Premio Sakharov del Parlamento europeo per i diritti umani. Dopo essere stato trattenuto alcune ore, Faras è stato liberato dalla polizia cubana insieme a una trentina di militanti dell'opposizione: erano stati arrestati mentre si preparavano a dare inizio a una riunione politica a Santa Clara, nel centro dell'isola
La nota blogger cubana Yoani Sánchez è stata arrestata giovedì sera a Bayamo, Cuba, insieme al marito, il giornalista Reinaldo Escobar, e altri attivisti. Come riferisce il sito Cuba Encuentro, (ritenuto vicino al governo cubano) sembra che gli attivisti volessero coprire il processo che si celebrerà oggi a Bayamo al giovane politico spagnolo Angel Carromero, accusato di omicidio dopo la morte in un incidente stradale dei dissidenti Oswaldo Paya e Harold Cepero.
«AZIONI ILLEGALI»
- La blogger Sanchez, che in Italia scrive per Internazionale, si trovava a Bayamo, est di Cuba, con l'intenzione di fare una provocazione e uno show mediatico contro il processo a un cittadino spagnolo, Angel Francisco Carromero Barrios, membro del movimento dei giovani del Partito popolare (conservatore), al potere a Madrid. Carromero è accusato di omicidio per un incidente automobilistico nel quale lo scorso 22 luglio sono morte 2 persone. Il giornalista cubano Garcia Ginarte ha twittato che la collega aveva in programma di compiere azioni illegali per disturbare il processo, in programma oggi al Tribunal Provincial y Popular de Granma.
«ISOLATA IN COMMISSARIATO»
- Yoani Sanchez e il marito «sono al momento irraggiungibili in quanto i loro cellulari sono in mano alla polizia segreta cubana», ha detto il dissidente Elizardo Sanchez, che ha riferito di aver avuto conferma degli arresti a Bayamo attraverso «familiari della Sanchez». «A Bayamo sono d'altra parte stati arrestati - ha aggiunto l'oppositore cubano - almeno sei dissidenti locali per impedire loro di avvicinarsi al tribunale. «A quanto pare, solo la stampa internazionale potrà seguire il processo grazie a un circuito tv allestito in una sala vicino alla sede del tribunale», ha commentato alla Cnn in spagnolo Sanchez, della Commissione cubana dei diritti umani (Ccdhrn, organismo illegale ma tollerato dalle autorità).
ULTIMI TWEET -
Gli ultimi tweet raccontano il viaggio della sociologa dissidente dall'Avana verso Bayamo, includendo la notizia dell'arresto di Farinas, un altro dei volti più noti dell'opposizione al governo dell'isola. «Mi informano che Farinas è stato arrestato. Non ho altri dettagli. La copertura dei cellulari sulla strada è pessima», poco prima del suo tweet finale nel quale Sanchez osservava, includendo una foto, i «chilometri e chilometri di marabù», una pianta invasiva considerata una piaga a Cuba, che vedeva dal suo finestrino. «Verso est, la situazione epidemiologica si deteriora, Poliziotti ci fermano a Camaguey per fumigare la macchina», racconta la blogger e tre ore dopo aggiunge «ci fermano un'altra volta per fumigare la macchina. Chiedo al poliziotto se è per il dengue e non mi risponde».
LIBERATO UN ALTRO DISSIDENTE-
E in uno dei suoi ultimi tweet prima del suo fermo, la Sanchez, aveva annunciato l'arresto di un altro dissidente cubano, Guillermo Faras, Premio Sakharov del Parlamento europeo per i diritti umani. Dopo essere stato trattenuto alcune ore, Faras è stato liberato dalla polizia cubana insieme a una trentina di militanti dell'opposizione: erano stati arrestati mentre si preparavano a dare inizio a una riunione politica a Santa Clara, nel centro dell'isola
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
da registrare pure l'intervento del nuestro Terzi..
http://www.repubblica.it/esteri/2012/10/05/news/cuba_yoani_sanchez-43914761/
- La blogger cubana Yoani Sanchez è stata arrestata ieri a Bayamo insieme al marito, il giornalista Reinaldo Escobar, e altri attivisti. Lo ha riferito il giornalista filogovernativo Garcia Ginarte, secondo quando riporta il sito web Cubaencuentro. La notizia è stata confermata su Twitter da altre fonti, riferisce il sito.
Sembra che gli attivisti volessero coprire il processo che si celebrà oggi a Bayamo al giovane politico spagnolo Angel Carromero, accusato di omicidio dopo la morte in un incidente stradale dei dissidenti Oswaldo Paya e Harold Cepero. Ginarte ha detto che la blogger - da lui definita "pronordamericana" - è stata arrestata per non consentirle di fare uno "show mediatico". Yoani Sanchez è anche corrispondente da Cuba per El Pais.
Yoani Sanchez e il marito "sono al momento irraggiungibili in quanto i loro cellulari sono in mano alla polizia segreta cubana", ha detto il dissidente Elizardo Sanchez, che ha riferito di aver avuto conferma degli arresti a Bayamo attraverso "familiari della Sanchez".
Regime: "Reporter illegale di El Pais". Yoani Sanchez è stata "arrestata dalle autorità locali" nelle sue "funzioni di corrispondente illegale" del quotidiano spagnolo El Pais, ha detto Yunior Garcia Ginarte. La Sanchez, ha tuonato Ginarte, è "pro-americana" ed era andata a Bayamo "per inscenare uno 'show provocatorio in occasione
del processo contro Angel Carromero. Un altro blogger, lo scrittore Orlando Luis Pardo Lazo, ha reso noto dal canto suo di aver ricevuto una telefonata del figlio della Sanchez e di Escobar, Teo, dicendogli che i genitori erano stati portati presso il commissariato della polizia di Bayamo nella tarda serata di ieri e che solo molte ore dopo erano riusciti a parlare con il ragazzo. La notizia del duplice arresto sta avendo in queste ore grande risalto sulle reti sociali che seguono Cuba.
Anche il blogger di regime 'Yoandri', funzionario della sicurezza di Stato dell'Avana, ha confermato l'arresto, bollando la Sanchez come "blogger filo-americana" e accusandola di essersi recata a Bayamo (est di Cuba) per "danneggiare il processo contro Carromero, compiere una provocazione e fare uno show a beneficio della stampa" straniera.
L'accusa a Carromero. Il giovane attivista spagnolo del Partido Popular di Madrid Angel Carromero è stato accusato dalle autorità castriste di omicidio colposo per l'incidente stradale nel quale, lo scorso 22 luglio, sono morti il dissidente Oswaldo Payà e un altro oppositore cubano, Harold Cepero, e rischia 7 anni di carcere. La versione ufficiale sulla morte di Payà è peraltro contestata dai familiari e da ambienti del dissenso.
Chi è Yoani Sanchez. Yoani Maria Sanchez Cordera, nata a l'Avana il 4 settembre del 1975, si è resa famosa in tutto il mondo per il suo blog Generacion Y, tradotto in 20 lingue e creato nel 2007 in collaborazione con un server tedesco, sul quale l'attivista pubblica regolarmente storie di vita cubana, caratterizzate da un tono critico nei confronti del governo.
La Sanchez è una delle più influenti voci sulla realtà castrista. È stata spesso perseguitata dai mezzi di repressione ufficiali cubani e le pagine del suo blog sono state non in rare occasioni vandalizzate. Era già stata arrestata il 6 novembre 2009 1 nelle strade della capitale mentre si recava a una manifestazione contro la violenza, insieme ad altri blogger amici subendo "abusi verbali e pesanti percosse". In molti, vicini ideologicamente al regime, la considerano una finta dissidente finanziata dagli Stati Uniti in chiave anticastrista. Il 16 dicembre del 2010 Wikileaks pubblicò un cablogramma in cui Yoani Sanchez lamentava ai diplomatici americani l'impossibilità di fare acquisti su Internet tramite pay pal e annunciava che "simili angoscianti restrizioni" alle libertà personali non possono che "favorire un cambiamento".
Per il suo blog ha ricevuto il premio Ortega y Gasset istituito dal quotidiano spagnolo El Pais ed è stata selezionata dalla rivista Time come una delle 100 persone più influenti del 2008. Il 27 novembre 2008, la televisione tedesca Deutsche Welle le ha assegnato il premio The Bobs 2008 al meglior weblog internazionale.
Le reazioni. "Il fermo di polizia di Yoani Sanchez e del consorte a Bayamo suscita preoccupazione", ha affermato in una nota il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. "Mi riconosco pienamente nei diffusi sentimenti di solidarietà che la notizia ha suscitato nella società civile italiana - prosegue Terzi - e auspico che l'episodio possa risolversi rapidamente con il rilascio di Yoani e del marito". "Ho chiesto alla nostra Ambasciata a L'Avana di seguire da vicino l'evoluzione della vicenda - conclude il titolare della Farnesina- e ho dato allo stesso tempo disposizioni di compiere gli opportuni passi a Bruxelles affinché l'Unione Europea innalzi il suo livello di attenzione e valuti eventuali iniziative nel quadro dell'azione condotta in tema di rispetto dei diritti umani a Cuba". "Seguiamo con molta preoccupazione le notizie relative all'arresto di Yoani Sanchez e di suo marito Reinaldo Escobar. Si tratta dell'ultimo di una serie reiterata di episodi intollerabili che colpiscono giornalisti, blogger e difensori dei diritti umani arrestati nello svolgimento del loro quotidiano impegno umano e professionale", ha dichiarato Francesca D'Ulisse, responsabile America Latina del Pd. "D'altra parte - ha aggiunto - crediamo sia giunto il momento che a Cuba le riforme economiche siano accompagnate da libertà di stampa e di espressione. La comunità internazionale considererebbe un processo dimezzato qualsiasi operazione in cui si riformasse il sistema economico e non si prevedesse, allo stesso tempo, la piena tutela dei diritti e delle libertà fondamentali".
http://www.repubblica.it/esteri/2012/10/05/news/cuba_yoani_sanchez-43914761/
- La blogger cubana Yoani Sanchez è stata arrestata ieri a Bayamo insieme al marito, il giornalista Reinaldo Escobar, e altri attivisti. Lo ha riferito il giornalista filogovernativo Garcia Ginarte, secondo quando riporta il sito web Cubaencuentro. La notizia è stata confermata su Twitter da altre fonti, riferisce il sito.
Sembra che gli attivisti volessero coprire il processo che si celebrà oggi a Bayamo al giovane politico spagnolo Angel Carromero, accusato di omicidio dopo la morte in un incidente stradale dei dissidenti Oswaldo Paya e Harold Cepero. Ginarte ha detto che la blogger - da lui definita "pronordamericana" - è stata arrestata per non consentirle di fare uno "show mediatico". Yoani Sanchez è anche corrispondente da Cuba per El Pais.
Yoani Sanchez e il marito "sono al momento irraggiungibili in quanto i loro cellulari sono in mano alla polizia segreta cubana", ha detto il dissidente Elizardo Sanchez, che ha riferito di aver avuto conferma degli arresti a Bayamo attraverso "familiari della Sanchez".
Regime: "Reporter illegale di El Pais". Yoani Sanchez è stata "arrestata dalle autorità locali" nelle sue "funzioni di corrispondente illegale" del quotidiano spagnolo El Pais, ha detto Yunior Garcia Ginarte. La Sanchez, ha tuonato Ginarte, è "pro-americana" ed era andata a Bayamo "per inscenare uno 'show provocatorio in occasione
del processo contro Angel Carromero. Un altro blogger, lo scrittore Orlando Luis Pardo Lazo, ha reso noto dal canto suo di aver ricevuto una telefonata del figlio della Sanchez e di Escobar, Teo, dicendogli che i genitori erano stati portati presso il commissariato della polizia di Bayamo nella tarda serata di ieri e che solo molte ore dopo erano riusciti a parlare con il ragazzo. La notizia del duplice arresto sta avendo in queste ore grande risalto sulle reti sociali che seguono Cuba.
Anche il blogger di regime 'Yoandri', funzionario della sicurezza di Stato dell'Avana, ha confermato l'arresto, bollando la Sanchez come "blogger filo-americana" e accusandola di essersi recata a Bayamo (est di Cuba) per "danneggiare il processo contro Carromero, compiere una provocazione e fare uno show a beneficio della stampa" straniera.
L'accusa a Carromero. Il giovane attivista spagnolo del Partido Popular di Madrid Angel Carromero è stato accusato dalle autorità castriste di omicidio colposo per l'incidente stradale nel quale, lo scorso 22 luglio, sono morti il dissidente Oswaldo Payà e un altro oppositore cubano, Harold Cepero, e rischia 7 anni di carcere. La versione ufficiale sulla morte di Payà è peraltro contestata dai familiari e da ambienti del dissenso.
Chi è Yoani Sanchez. Yoani Maria Sanchez Cordera, nata a l'Avana il 4 settembre del 1975, si è resa famosa in tutto il mondo per il suo blog Generacion Y, tradotto in 20 lingue e creato nel 2007 in collaborazione con un server tedesco, sul quale l'attivista pubblica regolarmente storie di vita cubana, caratterizzate da un tono critico nei confronti del governo.
La Sanchez è una delle più influenti voci sulla realtà castrista. È stata spesso perseguitata dai mezzi di repressione ufficiali cubani e le pagine del suo blog sono state non in rare occasioni vandalizzate. Era già stata arrestata il 6 novembre 2009 1 nelle strade della capitale mentre si recava a una manifestazione contro la violenza, insieme ad altri blogger amici subendo "abusi verbali e pesanti percosse". In molti, vicini ideologicamente al regime, la considerano una finta dissidente finanziata dagli Stati Uniti in chiave anticastrista. Il 16 dicembre del 2010 Wikileaks pubblicò un cablogramma in cui Yoani Sanchez lamentava ai diplomatici americani l'impossibilità di fare acquisti su Internet tramite pay pal e annunciava che "simili angoscianti restrizioni" alle libertà personali non possono che "favorire un cambiamento".
Per il suo blog ha ricevuto il premio Ortega y Gasset istituito dal quotidiano spagnolo El Pais ed è stata selezionata dalla rivista Time come una delle 100 persone più influenti del 2008. Il 27 novembre 2008, la televisione tedesca Deutsche Welle le ha assegnato il premio The Bobs 2008 al meglior weblog internazionale.
Le reazioni. "Il fermo di polizia di Yoani Sanchez e del consorte a Bayamo suscita preoccupazione", ha affermato in una nota il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. "Mi riconosco pienamente nei diffusi sentimenti di solidarietà che la notizia ha suscitato nella società civile italiana - prosegue Terzi - e auspico che l'episodio possa risolversi rapidamente con il rilascio di Yoani e del marito". "Ho chiesto alla nostra Ambasciata a L'Avana di seguire da vicino l'evoluzione della vicenda - conclude il titolare della Farnesina- e ho dato allo stesso tempo disposizioni di compiere gli opportuni passi a Bruxelles affinché l'Unione Europea innalzi il suo livello di attenzione e valuti eventuali iniziative nel quadro dell'azione condotta in tema di rispetto dei diritti umani a Cuba". "Seguiamo con molta preoccupazione le notizie relative all'arresto di Yoani Sanchez e di suo marito Reinaldo Escobar. Si tratta dell'ultimo di una serie reiterata di episodi intollerabili che colpiscono giornalisti, blogger e difensori dei diritti umani arrestati nello svolgimento del loro quotidiano impegno umano e professionale", ha dichiarato Francesca D'Ulisse, responsabile America Latina del Pd. "D'altra parte - ha aggiunto - crediamo sia giunto il momento che a Cuba le riforme economiche siano accompagnate da libertà di stampa e di espressione. La comunità internazionale considererebbe un processo dimezzato qualsiasi operazione in cui si riformasse il sistema economico e non si prevedesse, allo stesso tempo, la piena tutela dei diritti e delle libertà fondamentali".
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
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l'ultimo Tweet
kilometros y kilometros de marabu'..
l'ultimo Tweet
kilometros y kilometros de marabu'..
Ultima modifica di mosquito il Sab 6 Ott 2012 - 17:02 - modificato 1 volta.
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
https://twitter.com/yoanisanchez
YOANI ..LIBRE!
Durante detencion me negue a comer y a tomar cualquier liquido. 1er vaso de agua que me tome al llegar a casa como fuego en el esofago
Ya fuimos liberados! Gracias a todos los que levantaron su voz y sus tweets para que lograramos regresar a casa
Acabamos de ser liberados!! 30 horas de arresto y muchas anecdotas que contar
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mosquito- Admin
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
http://www.desdecuba.com/generaciony/
El sudor de aquellas tres mujeres que me metieron en un auto policial aún lo tengo pegado en la piel y bien adentro en las fosas nasales. Grandes, corpulentas, implacables, me llevaron hacia aquel cuarto donde no había ventanas y el deshecho ventilador sólo echaba fresco hacia ellas. Una me miraba con especial sorna. A lo mejor mi rostro le recordaba a alguien en el pasado: una adversaria en la escuela, una madre despótica, una amante perdida. No sé. Lo que sí recuerdo es que, en la tarde del 4 de octubre, su mirada quería destruirme. Fue ella la que hurgó bajo mi saya con mayor deleite, mientras otras dos uniformadas me agarraban para hacerme la “requisa”. Más que buscar algún objeto escondido, esa revisión perseguía el objetivo de dejarme con una sensación de violación, de indefensión, de estupro.
Cada seis horas cambiaban a mis guardianas. En el turno de la medianoche se notaban menos estrictas, pero yo me encerré en mi mutismo y nunca respondí a sus preguntas. Me evadí en mí misma. Opté por decirme: “me han quitado todo, hasta la hebilla para sujetarme la melena, pero –ridículos requisadores- no han podido arrebatarme mi mundo interior”. Así que decidí refugiarme, durante las largas horas de un encierro ilegal, en lo único que tenía: mis recuerdos. La habitación quería parecer ordenada y limpia, pero cada cosa llevaba su dosis de suciedad o rotura. El piso de losas de granito claro venía cubierto de una buena dosis de mugre acumulada. Me quedé mirando las figuras que conformaban las pequeñas piedrecitas fundidas en cada baldosa y los pegotes de suciedad. Después de un rato, de aquella constelación saltaban los rostros. Los personajes afloraban en el suelo tosco de mi calabozo del Departamento de Instrucción de Bayamo.
Allá brotaba el larguirucho semblante del Quijote, mientras en esta esquina alcancé a ver el sencillo perfil del Bobo de Abela. Unos ojos oblicuos, formados con la argamasa y la gravilla, se parecían increíblemente a los de la protagonista del filme Avatar. Yo me reía y mis perennes vigilantes empezaban a creer que mi negativa a probar alimentos o agua me estaba friendo literalmente el cerebro. Atisbé en el irregular granito al Jorobado de Notre Dame y a la esbelta figura de Gandalf, con báculo y todo. Pero por sobre todas aquellas formas que brotaban de tan tosco pavimento había una –más intensa- que parecía brincar y reírse frente a mis ojos. Quizás era el efecto de la sed o el hambre, la verdad es que no sé. Un enano de barba larga y mirada cínica se burlaba pícaramente.
Era Rumpelstiltskin, el protagonista de un cuento infantil donde la reina está obligada a adivinar su complicado nombre o de lo contrario deberá entregar al despótico enano su posesión más preciada: su propio hijo. ¿Qué hacía aquel personaje en medio de mi encierro temporal? ¿Por qué lo veía a él por encima de otras tantas referencias visuales que he acumulado en mi vida? La respuesta la intuí inmediatamente. “Eres Rumpelstiltskin”, le dije en voz alta y mis cancerberas me miraron preocupadas. “Eres Rumpelstiltskin –repetí- y sé cómo te llamas”. “Eres como las dictaduras, que una vez que uno empieza a llamarlas por su nombre, es como si comenzara a destruirlas”.
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
beh..gusana o heroina che sia..
bisogna dare merito alla nuestra Yoani di possedere talento..
pure superiore ad es direi rispetto a un pur validissimo Alejandro Torreguitart Ruiz..
ma li' probabilmente è con la traduzione del Gordiano che ci perde un po'..
bella esta immagine ad es della carceriera tortillera che vuole perquisirla intimamente..
ma non si capisce se al final ci siano riuscite o meno..
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
Parece que algo sirvió su estudio gratis en Cuba
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
arcoiris ha scritto:Parece que algo sirvió su estudio gratis en Cuba
que quiere decir?
que no esta' "riconoscente" verso los que le permitieron...estudiar agratis en kuba?
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
http://internacional.elpais.com/internacional/2012/10/05/actualidad/1349427520_704121.html
Yoani Sánchez, puesta en libertad tras estar retenida durante 30 horas
"Dicen que íbamos a boicotear e intentar echar a perder el juicio [al español Ángel Carromero]. Es mentira. Fue anunciado como un juicio abierto al público", cuenta por teléfono desde La Habana la colaboradora de EL PAÍS Yoani Sánchez, que ha sido liberada a última hora de la tarde del viernes (madrugada en España) tras 30 horas de detención.
Las autoridades de la isla han esperado a que terminase la sesión contra el dirigente de Nuevas Generaciones del PP, juzgado por el accidente de tráfico del pasado mes de julio en el que murieron los disidentes Oswaldo Payá y Harold Ceper, para poner en libertad a la periodista y bloguera cubana, retenida junto a su marido, el también periodista Reinaldo Escobar, y el bloguero Agustín López, cuando se dirigían a cubrir la noticia en la localidad de Bayamo.
Yoani Sánchez y su esposo han sido trasladados de Bayamo, en la provincia de Granma, a unos 750 kilómetros al este de La Habana, hasta la capital de la isla en una caravana formada por el microbús en el que viajaba la pareja, patrullas policiales, jeeps del Ejército y agentes motorizados, según ha explicado la periodista a EL PAÍS. Agustín López se dirigía durante la noche del viernes a La Habana en otra caravana con el coche en el que viajaban los tres cuando fueron retenidos, a la entrada de la localidad de Bayamo.
"Un oficial paró el auto. Me llamó por mi nombre y apellidos. 'Usted ha venido para boicotear y echar a perder el juicio', me dijo". Ella lo negó y argumentó que el juicio era público. Varios agentes le quitaron el teléfono móvil y tres mujeres la metieron en una patrulla policial y la llevaron a un apartamento que funcionaba como comisaría, recuerda. Allí Sánchez asegura que las agentes la intentaron desnudar, pero que se negó. En el forcejeo se golpeó la cabeza contra el suelo, lo que le provocó algunos hematomas y la pérdida de un diente. "A partir de ahí empecé a dar una perorata sobre lo injusto de mi detención, preguntando cómo era posible que una ciudadana fuera arrestada sin cargos ni una orden de detención. Durante 3 horas y 20 minutos repetí la misma frase, hasta que perdí la voz: 'Exijo que se me deje hacer una llamada telefónica, es mi derecho". Lo consiguió horas después, pasada la una de la madrugada. "Un instructor me anunció que me iban a dejar hacer una llamada con la condición de no exagerar lo que había pasado. Le dije que yo no negociaba con represores", apunta.
En huelga de hambre desde que fue detenida, Sánchez se puso a continuación en "huelga de palabra". Durmió en una sala que le recuerda a la que aparecía en las imágenes de la detención del joven político del Partido Popular. "Tengo la corazonada, por los muebles que vi, de que estuve en el mismo sitio en el que estuvo Ángel Carromero. He estado atenta a los detalles y, sin ellos saberlo, me han regalado la otra parte de la historia", ha explicado en conversación telefónica. Una vez en La Habana, más tranquila, matiza: "A mi esposo le dijeron que nos iban a procesar por delito de irrespeto a los héroes y mártires de la Revolución y las instituciones".
"No quieren que me mueva de La Habana (…) no me voy a recluir en La Habana, ni en mi casa", ha avisado Sánchez. "Estamos a un paso de desapariciones, de torturas, de perder amigos. El gobierno de Raúl Castro no comprende que la gente quiere pluralidad”, se lamenta.
Otra media docena de activistas de derechos humanos fueron detenidos el viernes en la zona de Bayamo, según Elizardo Sánchez, presidente de la ilegal Comisión Nacional de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional. Sánchez cree que al menos uno, el bloguero Henry Constantin, permanece detenido.
Blogueros oficialistas aseguraron en distintos medios digitales que las retenciones pretendían evitar un "show mediático" alrededor del juicio a Carromero. El proceso comenzó el viernes por la mañana y quedó visto para sentencia tras 11 horas de comparecencias, poco antes de la liberación de Sánchez y sus acompañantes. El juicio estuvo rodeado de importantes medidas de seguridad y controles policiales. Algunos periodistas pudieron presenciar el juicio, aunque desde una sala contigua y sin material de grabación.
"Acabamos de ser liberados!! 30 horas de arresto y muchas anecdotas que contar :-( " anunciaba la periodista a última hora de la tarde a través de la red social Twitter, y agregaba: "gracias a todos los que levantaron su voz y sus tweets para que lograramos regresar a casa".
Yoani Sánchez, puesta en libertad tras estar retenida durante 30 horas
"Dicen que íbamos a boicotear e intentar echar a perder el juicio [al español Ángel Carromero]. Es mentira. Fue anunciado como un juicio abierto al público", cuenta por teléfono desde La Habana la colaboradora de EL PAÍS Yoani Sánchez, que ha sido liberada a última hora de la tarde del viernes (madrugada en España) tras 30 horas de detención.
Las autoridades de la isla han esperado a que terminase la sesión contra el dirigente de Nuevas Generaciones del PP, juzgado por el accidente de tráfico del pasado mes de julio en el que murieron los disidentes Oswaldo Payá y Harold Ceper, para poner en libertad a la periodista y bloguera cubana, retenida junto a su marido, el también periodista Reinaldo Escobar, y el bloguero Agustín López, cuando se dirigían a cubrir la noticia en la localidad de Bayamo.
Yoani Sánchez y su esposo han sido trasladados de Bayamo, en la provincia de Granma, a unos 750 kilómetros al este de La Habana, hasta la capital de la isla en una caravana formada por el microbús en el que viajaba la pareja, patrullas policiales, jeeps del Ejército y agentes motorizados, según ha explicado la periodista a EL PAÍS. Agustín López se dirigía durante la noche del viernes a La Habana en otra caravana con el coche en el que viajaban los tres cuando fueron retenidos, a la entrada de la localidad de Bayamo.
"Un oficial paró el auto. Me llamó por mi nombre y apellidos. 'Usted ha venido para boicotear y echar a perder el juicio', me dijo". Ella lo negó y argumentó que el juicio era público. Varios agentes le quitaron el teléfono móvil y tres mujeres la metieron en una patrulla policial y la llevaron a un apartamento que funcionaba como comisaría, recuerda. Allí Sánchez asegura que las agentes la intentaron desnudar, pero que se negó. En el forcejeo se golpeó la cabeza contra el suelo, lo que le provocó algunos hematomas y la pérdida de un diente. "A partir de ahí empecé a dar una perorata sobre lo injusto de mi detención, preguntando cómo era posible que una ciudadana fuera arrestada sin cargos ni una orden de detención. Durante 3 horas y 20 minutos repetí la misma frase, hasta que perdí la voz: 'Exijo que se me deje hacer una llamada telefónica, es mi derecho". Lo consiguió horas después, pasada la una de la madrugada. "Un instructor me anunció que me iban a dejar hacer una llamada con la condición de no exagerar lo que había pasado. Le dije que yo no negociaba con represores", apunta.
En huelga de hambre desde que fue detenida, Sánchez se puso a continuación en "huelga de palabra". Durmió en una sala que le recuerda a la que aparecía en las imágenes de la detención del joven político del Partido Popular. "Tengo la corazonada, por los muebles que vi, de que estuve en el mismo sitio en el que estuvo Ángel Carromero. He estado atenta a los detalles y, sin ellos saberlo, me han regalado la otra parte de la historia", ha explicado en conversación telefónica. Una vez en La Habana, más tranquila, matiza: "A mi esposo le dijeron que nos iban a procesar por delito de irrespeto a los héroes y mártires de la Revolución y las instituciones".
"No quieren que me mueva de La Habana (…) no me voy a recluir en La Habana, ni en mi casa", ha avisado Sánchez. "Estamos a un paso de desapariciones, de torturas, de perder amigos. El gobierno de Raúl Castro no comprende que la gente quiere pluralidad”, se lamenta.
Otra media docena de activistas de derechos humanos fueron detenidos el viernes en la zona de Bayamo, según Elizardo Sánchez, presidente de la ilegal Comisión Nacional de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional. Sánchez cree que al menos uno, el bloguero Henry Constantin, permanece detenido.
Blogueros oficialistas aseguraron en distintos medios digitales que las retenciones pretendían evitar un "show mediático" alrededor del juicio a Carromero. El proceso comenzó el viernes por la mañana y quedó visto para sentencia tras 11 horas de comparecencias, poco antes de la liberación de Sánchez y sus acompañantes. El juicio estuvo rodeado de importantes medidas de seguridad y controles policiales. Algunos periodistas pudieron presenciar el juicio, aunque desde una sala contigua y sin material de grabación.
"Acabamos de ser liberados!! 30 horas de arresto y muchas anecdotas que contar :-( " anunciaba la periodista a última hora de la tarde a través de la red social Twitter, y agregaba: "gracias a todos los que levantaron su voz y sus tweets para que lograramos regresar a casa".
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
ed ecco che manca proprio ..un diente!
photoshop o realidad?
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
mosquito ha scritto:ed ecco che manca proprio ..un diente!
photoshop o realidad?
http://www.yohandry.com/index.php/yohandry
Estimada Yoani:
He podido entrever en tu fotografía de calidad media-baja y claridad cero-cero un agujero negro con el que denuncias la rotura de un diente. El ausente te lo saltaron cuando fuiste detenida y vejada para evitar tu asistencia al juicio de Carromero.
Fino, fino trabajo el que te hizo la Policía cubana: sacudirte un diente desde la raíz, sin dejar un labio partido, inflamado, herido, que pudieras documentar aunque fuera también desde la penumbra. Fino, fino. Aquí nos dejan como un cromo. No sé si la Policía cubana, además de castrista, es dentista, si tu conocimiento del photoshop es deficiente o si crees que deficientes -mentales- lo somos el resto de la humanidad. No me malinterpretes, no dudo de que no te trataron con simpatía y quién sabe si algo más. Pero a estas alturas de tu profusa producción como bloguera en Cuba, heroína en Miami y «periodista» en PRISA y con esa insistencia en confundir libertad de expresión con libertad de imaginación, tu credibilidad anda a la altura de las chanclas. No obstante, y porque soy incapaz de ignorar la palabra vejación cuando me sale al paso, me leí entero el literario relato de tu detención. Y veo que se les olvidó comentarlo en «El País», «El Mundo» y «Abc» cuando se hicieron eco del atropello que sufriste, pero en la asentada democracia española el derecho de los cancerberos (¿lo he dicho bien?) a «hurgar en las sayas», en los calzones y, ya no pedirte, sino obligarte a desnudarte está refrendado por jueces y tribunales. Prueba en alguna otra democracia, a ver qué tal.
Como sé que en Cuba estáis fatal de informaciones y de internet, aprovecho para comunicarte que Chávez resultó reelegido. No es por molestar. Bueno, sí.
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
por supuesto PHOTOSHOP jajajajaja
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Re: Yoani arrestata assieme al marito a Bayamo dove era andata per presenziale al processo a CARROMERO
Sabes que se invento un Gordiano, si no fue el algo muy cerca a el?
Yoani el premio nobel por la paz
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