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Cuba: Fidel Castro riappare in tv

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Cuba: Fidel Castro riappare in tv Empty Cuba: Fidel Castro riappare in tv

Messaggio Da arcoiris Lun 4 Feb 2013 - 8:54

La tv di stato cubana ha mostrato le immagini di Fidel Castro al voto per le elezioni legislative: il "lider maximo" è apparso in condizioni di salute più che discrete

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Cuba: Fidel Castro riappare in tv Empty Re: Cuba: Fidel Castro riappare in tv

Messaggio Da arcoiris Lun 4 Feb 2013 - 8:55

Cuba, Fidel riappare in pubblico

Fidel Castro è riapparso in pubblico, dopo mesi di assenza, per partecipare alle elezioni legislative cubane. Una foto pubblicata dalla stampa locale lo mostra con indosso una camicia scura a quadri e una giacca nera, mentre parla con alcune persone nel seggio elettorale, appoggiandosi a un bastone. Il leader cubano, 86 anni, non appariva in pubblico dal 21 ottobre scorso, quando accompagnò l'allora ministro venezuelano Elias Jaua all'hotel National.

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Messaggio Da arcoiris Lun 4 Feb 2013 - 8:57

Cuba, Fidel Castro riappare in pubblico dopo quasi 4 mesi

Il 'Comandante' si fa riprendere mentre partecipa alle elezioni legislative, alle quali è candidato. 86 anni, non appariva davanti a fotografi e cameramen dallo scorso ottobre


Fidel Castro è riapparso in pubblico per partecipare alle elezioni legislative cubane, dove l'assenza di un'opposizione porterà a fine mese alla rielezione senza sorprese del presidente Raul Castro.
Fidel è arrivato verso nel polmeriggio di domenica 3 febbraio ora locale al seggio n.1 di Plaza de la Revolucion, all'Avana.
Una foto pubblicata dalla stampa locale lo mostra con indosso una camicia scura a quadri ed una giacca nera, mentre parla con alcune persone nel seggio elettorale, appoggiandosi ad un bastone.
Il leader cubano, 86 anni, non appariva in pubblico dal 21 ottobre scorso, quando accompagnò l'allora ministro venezuelano Elias Jaua all'hotel National.

Candidato all'Assemblea nazionale - Castro tornerà a sedere nell'Assemblea Nazionale cubana. Il "lider maximo", uscito dalla scena politica nel 2006 a causa della sua malattia, compare infatti sulla lista unica per le elezioni.
86 anni, è candidato per la città di Santiago di Cuba, mentre il fratello e successore, Raul Castro , 81 anni, è in lista per Segundo Frente, città della stessa provincia. Tra i nuovi membri dell'Assemblea ci sarà anche la figlia dell'attuale presidente, Mariela Castro, 50 anni, convinta sostenitrice dei diritti degli omosessuali e a favore della legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Esce invece di scena il 75enne Ricardo Alarcon, che dal 1993 guidava l'Assemblea nazionale dopo essere stato ministro degli Esteri e ambasciatore all'Onu.

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Messaggio Da arcoiris Lun 4 Feb 2013 - 9:08

Cuba, Fidel Castro riappare per votare alle legislative

Non compariva in pubblico dal 21 ottobre scorso

Il voto pubblico di Fidel è l'unica sorpresa delle legislative, dato che l'assenza di ogni opposizione porterà al potere Raul Castro

Cuba: Fidel Castro riappare in tv 17704610

L'Avana, 4 febbraio 2013 - Fidel Castro ha votato a sorpresa nelle politiche cubane, comparendo per la prima volta in pubblico dal 21 ottobre scorso: il "Lider maximo" ha depositato la scheda nel seggio numero 1 della Piazza della Rivoluzione all'Avana.
Lontano dal potere dal 2006 per motivi di salute, l'86enne Castro si è ritirato nella sua residenza della capitale dove scrive "riflessioni" su questioni internazionali pubblicate dalla stampa cubana, delegando i suoi poteri al fratello Raul. Il voto in pubblico di Fidel costituisce l'unica sorpresa delle legislative, dato che l'assenza di ogni opposizione porterà alla conferma al potere di Raul Castro: i 612 deputati eletti infatti nomineranno il Consiglio di Stato (organo esecutivo supremo) che il 24 febbraio prossimi confermeranno alla Presidenza il fratello del "Lider Maximo".

Tuttavia, è stata introdotta la novità della limitazione dei mandati per le alte cariche dello Stato: non più di due (quinquennali), il che permetterà a una nuova generazione di accedere al potere, obbligando Raul Castro a farsi da parte nel 2018.

quotidiano.net
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Messaggio Da arcoiris Lun 4 Feb 2013 - 9:14

Fidel al votar: “Es necesario trabajar en seguir perfeccionando el país”

Cuba: Fidel Castro riappare in tv F09-5810

Apenas faltaban unos minutos para las cinco de la tarde de este domingo, cuando las palmadas y gritos de alegría de las personas reunidas en los alrededores del Colegio Electoral No.1, de la Zona 13, Circunscripción 13, de Plaza de la Revolución, indicaron la llegada del elector número 28.

El Comandante en Jefe Fidel Castro, el siempre líder de la Revolución, con andar pausado y cuidadoso, pero con su sonrisa y buen humor característicos, subió la rampa de acceso a la zona de votación, ya con sus dos boletas en mano para ejercer el sufragio en estas elecciones generales.

Inscrito con el número 28 en el Comité de Defensa de la Revolución no.1, Fidel, cariñoso y afable, enseguida bromeó con los miembros de la mesa electoral sobre la hora de su llegada, asegurando que cuando le recordaron las elecciones, pidió pasar en persona para ejercer su derecho al voto.

«Esto ha cambiado un poco desde la última vez», recordó con esa memoria que conserva todavía fresca, y pidió permiso para depositar ambas boletas: la de los candidatos a delegados a la Asamblea Provincial del Poder Popular, y la de los diputados a la Asamblea Nacional.

Como siempre, lo cautivaron los niños que custodiaban las urnas, a los cuales preguntó la edad, la escuela dónde estudiaban, por dónde vivían… Y luego, viendo las cámaras de la televisión y a los fotógrafos y periodistas allí reunidos, el Fidel conversador y mediático volvió a renacer, aunque siempre preguntó respetuoso a los miembros de la mesa si podía acercarse a dialogar con la prensa.

Nadie podía pensar que a pesar de lo avanzado de la tarde o el clima, a ratos frío, pasaría una hora y media dialogando con los periodistas y los cientos de vecinos que pronto se reunieron a la salida del colegio electoral, cuando entre los vecinos se corrió como pólvora una sola palabra: ¡Fidel!

Con una memoria prodigiosa, de la cual hizo gala todo el tiempo recordando anécdotas, datos y hasta fechas históricas, un Fidel conversador y curioso, entrevistado a veces, entrevistador otras, habló de economía cubana y de la mundial, de la política nacional e internacional, de la historia pasada y reciente de América Latina, de los desafíos de la Cuba actual, del papel de la prensa, de la necesidad de evitar las guerras, y hasta de la agricultura y cómo lograr mejores rendimientos en ella.

Ese Fidel, el que como él mismo dijo tantas veces han querida matar sin lograrlo, bromeó incluso cuando fue interrogado sobre las elecciones, al asegurar que no podía revelar, «para no violar la ley, por quien he votado».

«Solo les diré, dijo entre risas pícaras, que lo hice por las mujeres… y claro, también por un hombre que había en la boleta, para evitar que estos se pongan bravos».

«Las mujeres cada vez tienen más protagonismo en Cuba, y a su vez en el mundo», reflexionó ya con más seriedad al ver a varias féminas periodistas allí reunidas. «Y así debe ser», enfatizó.

Al volver sobre las elecciones, el líder de la Revolución rápidamente intercambió los papeles y comenzó a preguntar sobre la cantidad de personas que ya habían votado en ese colegio, cuántos deberían hacerlo, cuántos en el país, en cuántos colegios y, mirando la hora, reconoció la participación de las personas.

«Aquí las elecciones no son como en Estados Unidos, dijo, donde apenas vota una minoría. No podemos dejar que eso pase nunca, porque aquí manda el pueblo», subrayó.

Y acto seguido, a una pregunta de otra periodista sobre los actuales cambios en Cuba, enfatizó en que «el mayor cambio de todos ha sido la propia Revolución. Pero claro, nada es perfecto, muchas cosas que sabemos hoy no la sabíamos entonces, y es necesario trabajar en seguir perfeccionando el país, es un deber actualizar el modelo socialista cubano, modernizarlo, pero sin cometer errores».

Ese tema daría pie a ese Fidel que siempre mira hacia el futuro para hablar de la actual situación mundial, de la crisis que viven Europa y Estados Unidos, de las altas tasas de desempleo, y también de las guerras, uno de los problemas a los cuales, reconoció, le dedica mucho tiempo de estudio y reflexión.

«Ahora que tengo un poco más de tiempo para leer, para ver televisión, para reflexionar, lo aprovecho mucho para estudiar, para pensar en estos problemas, pues las personas, con sus preocupaciones diarias, que son tantas, a veces no piensan en ellas».

«Cada vez estoy más convencido que, como lo demuestra la historia, por los egoísmos, las ambiciones, por ese instinto natural y salvaje que llevan los hombres dentro, son casi inevitables las guerras», pensó para todos en voz alta.

«Muchas veces nosotros estuvimos a punto de estar envueltos en una conflagración mundial, como sucedió cuando la Crisis de Octubre, o que usaran contra nosotros el arma nuclear, como cuando combatíamos en el norte de África. Pero las guerras son muy distintas cuando se hacen por una causa justa, por la libertad o por la solidaridad, y estuvimos dispuestos a correr esos riesgos».

En esa misma línea de pensamiento, el Fidel amante de volver una y otra vez a la historia para beber de ella, ejemplificó cómo muchas grandes personalidades de la historia se hicieron famosas por las guerras de conquista que encabezaron, como Alejandro Magno o Napoleón Bonaparte.

«Solo un hombre en la historia se hizo famoso por llevar adelante grandes campañas militares, pero para liberar pueblos. Ese hombre fue Bolívar», aseguró, para acto seguido enfatizar que «Bolívar, pero también Martí y Chávez, han sido muy importantes para América Latina».

Preguntado sobre su entrañable amigo, quien se recupera en Cuba de una cirugía, reconoció que sabe de él «todos los días».

«Está mucho mejor, recuperándose. Ha sido una lucha fuerte, pero ha ido mejorando. Tenemos que curarlo. Chávez es muy importante para su país y para América Latina».

Ese mismo tema lo llevaría, ante preguntas de otros periodistas, a hilvanar la conversación sobre la reciente Cumbre de la Comunidad de Estados de América Latina y el Caribe, «que ha sido un paso muy importante en la unidad, y del cual Hugo Chávez ha sido uno de los mayores artífices».

Muchos fueron los temas en esa casi hora y media de conversación, en las cuales, curioso siempre, preguntó desde cuánto duraban las baterías de las grabadoras o su precio, o le llamó la atención el uso de un celular para grabar sus palabras, el que dijo usar bastante, «claro, con un poco de ayuda, porque a veces las letras de las teclas son muy pequeñas».

Esa inquietud sempiterna por todo lo que le rodea llevó a Fidel a hablar también sobre el tema de las nuevas tecnologías, el descubrimiento reciente de que es mucho mayor de lo que se creía la antigüedad de la especie humana, los viajes de exploración a Marte, el intento de colonizar ese planeta…; «que son temas a los cuales les dedico mucho tiempo, porque creo que lo más importante actualmente para cualquier persona es estar bien informado».

«Por eso es tan importante el papel que ustedes juegan», manifestó dirigiéndose a los periodistas. «El que cada vez estudien más para informar mejor, y no lo digo como una crítica, pues respeto mucho el trabajo de la prensa, sino porque estoy convencido de que los periodistas son una fortaleza para el país y para la Revolución», dijo.

Fue entonces que vinieron a la mente tantas y tantas anécdotas de Fidel que recordábamos los periodistas apenas momentos antes de que llegara; y volví a asombrarme ante ese hombre que, a pesar de la edad, todavía era capaz de hablar sobre los cambios actuales en Cuba y relacionarlos con la producción de alimentos, recordar detalles tan increíbles como dónde se compraron los primeros búfalos que llegaron al país, o preguntar cuántos ejemplares se imprimían diariamente de Juventud Rebelde, y sonreír al demostrarme, gracias a su memoria, que lo lee, al poner uno u otro ejemplo reciente de lo publicado en este diario.

Pero dos frases despejarían cualquier duda que pudiera aún tener de que, como dijo Raúl, Fidel sigue siendo Fidel.

El primero sería cuando, al ser interrogado si podía mandarle algún mensaje al pueblo de Cuba, miró directamente a la periodista, y tras pensar apenas un instante… «Este es un pueblo valiente. No tenemos que probarlo. Cincuenta años de bloqueo y no han podido derrotarnos… Solo decirle que el pueblo lo es todo, sin el pueblo no somos nada, sin el pueblo no habría Revolución».

Y el otro cuando, al pedirle con insistencia que le dijera algo a los jóvenes a través del periódico, me miró con picardía, como el que sabe que quizás uno esperaba alguna frase histórica, y me dijo: «sólo dígales que les tengo mucha envidia».

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TRADUZIONE AUTOMATICA

Manca solo pochi minuti per le cinque del pomeriggio di Domenica, quando gli applausi ed esclamazioni di coloro che sono riuniti intorno al Collegio Elettorale n ° 1, Zona 13, Distretto 13, Place de la Revolution, indicato l'arrivo del numero elettore 28.

Il Comandante in Capo Fidel Castro, il leader della rivoluzione per sempre, di camminare senza fretta e gentile, ma con il suo sorriso caratteristico e buon umore, è andato fino allo svincolo per la zona di voto, e con due biglietti in mano ad esercitare votare in queste elezioni generali.

Iscritta con il numero 28 nel Comitato di Difesa della Rivoluzione n ° 1, Fidel, amorevole e gentile, una volta scherzato con i membri del seggio il vostro orario di arrivo, in modo che, quando ha ricordato le elezioni, ha chiesto di passare in persona di esercitare il loro diritto di voto.

"Questo ha cambiato un po 'dall'ultima volta", ha ricordato che la memoria con conserve, dolci, e chiese il permesso di depositare due schede elettorali: i candidati per i delegati per l'Assemblea Provinciale del Potere Popolare, ed i membri del Assemblea Nazionale.

Come sempre, affascinato i bambini guardia i sondaggi, che ha chiesto per la vecchia scuola dove hanno studiato, dove hanno vissuto ... E poi, guardando le telecamere e fotografi e giornalisti lì riuniti, il conversatore Fidel e dei media è rinato, ma sempre rispettoso chiesto ai membri del consiglio se poteva venire a parlare con la stampa.

Nessuno poteva pensare che, nonostante il ritardo della sera o il tempo, a volte freddo, passare un'ora e mezza a parlare con i giornalisti e centinaia di vicini di casa che ben presto si sono riuniti presso l'uscita del collegio elettorale, quando tra vicini diffusa come un incendio una sola parola: Fidel!

Con una memoria prodigiosa, che espose tutto il tempo ricordando aneddoti, dati storici e fino ad oggi, un loquaci e curiosi Fidel, a volte, gli altri intervistati dell'intervistatore, ha parlato dell'economia cubana e mondiale, la politica nazionale e internazionale , della storia passata e recente dell'America Latina, le sfide di Cuba di oggi, il ruolo della stampa, della necessità di prevenire le guerre, e anche l'agricoltura e come ottenere migliori rendimenti su di esso.

Che Fidel, che, come ha detto più volte, senza successo, hanno tentato di uccidere, anche scherzato quando gli viene chiesto le elezioni, per garantire che non poteva rivelare, "per violazione di legge, per il quale ho votato".

"Basta dire loro si mise a ridere cattivo, l'ho fatto per le donne ... e, naturalmente, anche un uomo che era sulla scheda elettorale, per evitare che questi si arrabbiano".

"Le donne stanno diventando sempre più importanza a Cuba, ma proprio in tutto il mondo", ha riflettuto più seriamente e vedere alcuni giornalisti donne lì riuniti. "E giusto che sia così", ha detto.

Tornando sulle elezioni, il leader della Rivoluzione subito sostituito carte e cominciò a chiedere il numero di persone che avevano già votato in quella scuola, quanti dovrebbero, molti nel paese, in molte scuole e il tempo alla ricerca, ha riconosciuto la partecipazione delle persone.

"Tu non sei come le elezioni negli Stati Uniti, ha detto, dove solo un voto di minoranza. Non possiamo permettere che accada mai, perché qui la gente ", ha sottolineato.

E poi, a una domanda di un altro giornalista circa i cambiamenti in corso a Cuba, ha sottolineato che "il cambiamento più grande di tutti è stata la rivoluzione stessa. Naturalmente, nulla è perfetto, molte cose che conosciamo oggi non lo sapevo allora, e abbiamo bisogno di lavorare su un ulteriore sviluppo del paese, è un necessario aggiornare il modello socialista cubano, modernizzarla, ma senza commettere errori. "

Tale questione porterebbe a Fidel che guarda sempre al futuro per discutere l'attuale situazione globale, la crisi che colpisce l'Europa e gli Stati Uniti, i tassi elevati di disoccupazione, e le guerre, uno dei problemi che, ha ammesso, si dedica molto tempo per lo studio e la riflessione.

"Ora ho un po 'più di tempo per leggere, guardare la televisione, per riflettere, quello che ci vuole molto a studiare, a pensare a questi problemi, come persone con le loro preoccupazioni quotidiane, che sono molti, a volte non pensare a loro ».

"Sono sempre più convinto che, come la storia dimostra, dall'egoismo, ambizioni, per naturale istinto di uomini selvaggi che portano dentro sono quasi inevitabili guerre," pensò ad alta voce per tutti.

"Molte volte siamo stati sul punto di essere coinvolti in una guerra mondiale, come è accaduto quando la crisi di ottobre, o di usare armi nucleari contro di noi, come quando abbiamo combattuto in Nord Africa. Ma le guerre sono molto diverse quando fatto per una causa giusta, per la libertà e la solidarietà, ed è diventato disposti a correre questi rischi. "

In quella stessa linea di pensiero, l'amante di Fidel di nuovo e di nuovo alla sua storia bere, un esempio di come molti grandi personaggi della storia sono stati resa famosa da guerre di conquista che ha portato, come Alessandro il Grande o Napoleone Bonaparte.

"Solo un uomo nella storia divenne noto per la realizzazione di importanti campagne militari, ma di popoli liberi. Quell'uomo era Bolívar ", ha detto, sottolineando che subito dopo" Bolívar, ma Martí e Chavez sono stati molto importanti per l'America Latina. "

Alla domanda sul suo caro amico, che si sta riprendendo da un intervento chirurgico a Cuba, ha riconosciuto che sa "ogni giorno".

"E 'molto meglio, il recupero. E 'stata una lotta forte, ma sta migliorando. Abbiamo bisogno di guarire. Chavez è molto importante per il suo paese e per l'America Latina. "

Lo stesso problema si sarebbe voluto, alle domande dei giornalisti di altri, per imbastire la conversazione sul recente vertice della Comunità dei paesi dell'America latina e dei Caraibi ", che è stato un passo molto importante nel drive, e di cui Hugo Chavez ha stato uno dei più grandi architetti. "

Ci sono stati molti argomenti in questo quasi un'ora e mezza di conversazione, in cui, sempre curioso, chiesto dalle batterie è durato molto registratori o di prezzo, o è stato colpito con l'uso di un telefono cellulare per registrare le sue parole, che utilizzare detto abbastanza, "naturalmente, con un piccolo aiuto, perché a volte le lettere dei tasti sono molto piccoli."

Questa preoccupazione eterna per tutto ciò che lo circonda ha portato Fidel a parlare anche sul tema delle nuove tecnologie, la recente scoperta che è molto più grande di quanto si pensasse l'età della specie umana, i viaggi di esplorazione su Marte, il tentativo di colonizzare il pianeta ... ", che sono questioni a cui dedicare un sacco di tempo, perché penso che la cosa più importante ora per tutti è quello di essere informati".

"Per questo è molto importante il ruolo che gioca", ha detto, rivolgendosi ai giornalisti. "Più si studia di più e per informare meglio, e non inteso come una critica, tanto rispetto per il lavoro di stampa, ma perché sono convinto che i giornalisti sono un punto di forza per il paese e la rivoluzione", ha detto.

Fu allora che mi venne in mente così tante storie abbiamo ricordato ai giornalisti di Fidel a pochi attimi prima che arrivasse, e io ancora una volta stupito di questo uomo che, nonostante l'età, era ancora in grado di parlare dei cambiamenti in corso a Cuba e si riferiscono alla produzione alimentare, tali particolari richiamo incredibili come dove hanno acquistato il bufalo primo che è venuto al paese, o chiedere il numero di copie sono state stampate quotidianamente Juventud Rebelde, e sorridere per dimostrare, grazie alla sua memoria, si legge, la mettere uno o un altro esempio recente di quanto pubblicato su questo giornale.

Ma due frasi avrebbe chiarito ogni dubbio si può ancora avere che, come ha detto Raul, Fidel Fidel rimane.

Il primo sarebbe se, quando gli viene chiesto se poteva mandare un messaggio al popolo di Cuba, guardò direttamente il giornalista, e dopo solo un attimo a pensare ... "Si tratta di un popolo coraggioso. Non dobbiamo cercare. Cinquanta anni di blocco e non ci può sconfiggere ... Basta dire alla gente è tutto, senza le persone che sono nulla senza le persone non ci sarebbe la rivoluzione. "

E l'altro, quando le chiedono insistentemente di dire qualcosa ai giovani attraverso il giornale, mi guardò maliziosamente, come uno che lo sa, magari si aspettava qualsiasi dichiarazione storica, e disse: "Beh, tu digli che ho un sacco di invidia ».


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Cuba: Fidel Castro riappare in tv Empty Re: Cuba: Fidel Castro riappare in tv

Messaggio Da arcoiris Lun 4 Feb 2013 - 9:21

Fidel Castro: Sé de la salud de Chávez todos los días

La reaparición en público de Fidel Castro le puso una nota de color a las elecciones parlamentarias de este domingo en Cuba.

Encorvado, auxiliándose de un bastón, Castro entró al filo de las 5 p.m. en el colegio electoral No. 1, de la circunscripción 13 de Plaza de la Revolución, adonde siempre votó o envió su voto en los años en que estuvo más enfermo. Como en otras ocasiones, lo acompañaba el doctor Jorge Enrique Martín Cordero, especialista en Medicina Física y Rehabilitación con la responsabilidad del tratamiento al anciano líder, de 86 años.

"Estoy seguro de que el pueblo es un pueblo de verdad revolucionario, y que ha hecho enormes sacrificios. No tengo que probarlo, lo probó la historia, 50 años de bloqueo y no han podido ni podrán", dijo Castro en un reportaje divulgado en la edición nocturna del Noticiero Nacional de Televisión.

Fueron las únicas palabras balbuceantes que pudieron escuchársele en el reportaje televisivo, que calificó su encuentro con la prensa de "animada charla", extendida por más de una hora. El resto de lo que dijo lo parafraseó la reportera Gladys Rubio, referido a los cambios en el modelo económico cubano, a la creación de la Asociación de Estados Latinoamericanos y Caribeños (CELAC) y al empeño del presidente venezolano Hugo Chávez para crear ese bloque regional.

El encuentro fue sólo con la prensa nacional y la reportera de la cadena Telesur. Los corresponsales extranjeros acreditados en Cuba no fueron invitados.

Salvar a Chávez

Sin embargo, una versión aparecida en el diario Juventud Rebelde da cuenta de otros tópicos abordados por Castro, entre ellos la salud de Hugo Chávez.

Castro dijo que sabe de Chávez "todos los días".

"Está mucho mejor, recuperándose. Ha sido una lucha fuerte, pero ha ido mejorando. Tenemos que curarlo. Chávez es muy importante para su país y para América Latina", dijo Castro.

Aprovechó para criticar las elecciones en Estados Unidos, "donde apenas vota una minoría", y advirtió que "no podemos dejar que eso pase nunca, porque aquí manda el pueblo".

Seguidamente se refirió a los actuales cambios en Cuba: "El mayor cambio de todos ha sido la propia Revolución. Pero claro, nada es perfecto, muchas cosas que sabemos hoy no la sabíamos entonces, y es necesario trabajar en seguir perfeccionando el país, es un deber actualizar el modelo socialista cubano, modernizarlo, pero sin cometer errores".

La versión de la Agencia de Información Nacional (AIN) menciona que Castro criticó el igualitarismo que se practicó en Cuba: “No era correcto, pero tampoco nadie sabía cómo tenía que ser”.

De Marte, los búfalos y el celular

Luego hizo una digresión hacia la historia, habló de las guerras de conquista de Alejandro Magno y Napoleón Bonaparte, elogió a Simón Bolívar como el único hombre que se hizo famoso por llevar adelante campañas militares para liberar pueblos y mencionó que José Martí y Chávez han sido importantes para América Latina.

Pasó después para los viajes de exploración a Marte, la antiguedad de la especie humana, los primeros búfalos que compró Cuba y el uso del celular, del que dijo usar bastante, con un poco de ayuda, porque "las letras son muy pequeñas".

Al pedirle el reportero de Juventud Rebelde un mensaje para los jóvenes, respondió: "Sólo dígales que les tengo mucha envidia".

En las imágenes difundidas, Castro deposita su boleta en las urnas, saluda a los pioneros y conversa con los miembros de la mesa electoral.

Raúl se fue al oriente

Es la primera aparición de Castro en público desde el 21 de octubre, cuando se le vio en el Hotel Nacional en compañía del entonces vicepresidente venezolano -y hoy canciller- Elías Jaua. Este jueves se había difundido una foto de su encuentro con el ex presidente brasileño Luiz Inacio Lula da Silva, quien asistió a una conferencia en La Habana.

Mientras, su hermano menor, el gobernante Raúl Castro, se fue hasta el extremo oriental de la isla para emitir su voto en el poblado de Mayarí Arriba, municipio Segundo Frente, En Santiago de Cuba.

Raúl Castro votó en horas de la mañana y recorrió zonas afectadas por el huracán Sandy en la provincia santiaguera.

Ocho millones 631 mil cubanos fueron convocados para elegir, por voto directo, secreto, los 612 miembros del Parlamento, entre ellos Fidel y Raúl Castro.

Casi al cierre de los casi 30 mil colegios habilitados, la Comisión Electoral Nacional informó que ya había votado el 78 por ciento de los ciudadanos inscritos para ejercer el sufragio.

Reportaje de la TV Cubana con entrevista a Fidel Castro: