Cerca
Ultimi argomenti attivi
Chi è online?
In totale ci sono 15 utenti online: 0 Registrati, 0 Nascosti e 15 Ospiti :: 1 Motore di ricercaNessuno
Il numero massimo di utenti online contemporaneamente è stato 85 il Sab 9 Giu 2012 - 10:49
doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
2 partecipanti
Pagina 1 di 1
doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
http://ilmanifesto.info/cuba-inizia-grandi-esercitazioni-militari/
Forte preoccupazione del governo di Raúl Castro, sconcerto nella popolazione che nel processo di normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti vede le basi per un miglioramento della vita di tutti i giorni. L’elezione di Donald Trump a 45° presidente degli Stati uniti, con il pieno controllo del Congresso e con la rielezione in Florida proprio dei più attivi esponenti dell’anticastrismo, rappresenta per l’isola una vera doccia fredda.
Negli ultimi giorni di campagna elettorale, in Florida, Trump aveva detto chiaramente che «le concessioni» attuate da Barack Obama «hanno beneficiato solo il regime dei Castro»; e che si trattava di «ordini esecutivi», non leggi, e dunque eliminabili una volta insediatosi alla Casa bianca al posto di Obama. Su queste prese di posizioni, Trump ha ricevuto in Florida – dove vivono quasi due milioni di cubano-americani – il 49,1% dei voti contro il 47,7% di Hillary Clinton, conquistando uno Stato chiave per l’elezione. Non solo, la «pancia» della Florida ha rieletto i più noti e attivi avversari delle misure decise da Obama, il senatore Mario Rubio, i deputati Ileana Ros-Lethinen, Mario Díaz Balart, Carlos Curbelo, tutti schierati contro la normalizzazione dei rapporti con Cuba fino a quando vige «la dittatura dei Castro».
La mancanza di reazioni ufficiali ieri mattina all’Avana rendeva evidente la grande preoccupazione del governo e il timore che Trump possa attuare una marcia indietro. Non è che il vertice politico si attendesse molto da Clinton. Più volte nella campagna presidenziale Usa esponenti politici cubani avevano ripetuto che le aperture di Obama rappresentavano il guanto di velluto della vecchia politica nordamericana per un cambio di governo nell’isola e che la il presidente americano non aveva usato tutte le sue prerogative per svuotare di contenuto l’embargo. Ma era chiaro che il vertice politico puntava sul fatto che Hillary si era espressa a favore della continuazione della linea di Obama. Intanto Josefina Vidal, responsabile cubana delle trattative con Washington, si augura che il dialogo continui nel rispetto dell’eguaglianza e della sovranità nazionale. Ma sull’attesa delle vere intenzioni di Trump la dice lunga l’annuncio fatto ieri dalle Forze armate rivoluzionarie (Far) che il prossimo 16 inizieranno le esercitazioni militari «Bastione 2016», che dureranno fino al 20 e coinvolgeranno anche le organizzazioni popolari di difesa delle rivoluzione. Le manovre hanno lo scopo di «preparare le truppe e la popolazione a affrontare differenti azioni del nemico» e avranno luogo in tutta l’isola con eccezione della regione di Guantanamo di recente devastata dall’uragano Matthew.
Ovviamente si tratta di esercitazioni previste da tempo, ma la coincidenza tra il concetto di «guerra popolare» e una possibile marcia indietro di Washington nella normalizzazione dei rapporti con l’Avana rischia di ricordare i tempi del confronto con gli Usa. Tanto più che in una parte del vertice politico, compreso il lider maximo Fidel, continua a ritenere che gli Stati Uniti non rinunciano alla loro politica imperiale – come dimostrano la politica aggressiva verso il Venezuela, l’appoggio al golpe parlamentare di Temer in Brasile, la critica alla rielezione di Ortega in Nicaragua, per limitarsi ad alcuni esempi- e che l’Avana deve rimanere il centro della resistenza latinoamericana.
Forte preoccupazione del governo di Raúl Castro, sconcerto nella popolazione che nel processo di normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti vede le basi per un miglioramento della vita di tutti i giorni. L’elezione di Donald Trump a 45° presidente degli Stati uniti, con il pieno controllo del Congresso e con la rielezione in Florida proprio dei più attivi esponenti dell’anticastrismo, rappresenta per l’isola una vera doccia fredda.
Negli ultimi giorni di campagna elettorale, in Florida, Trump aveva detto chiaramente che «le concessioni» attuate da Barack Obama «hanno beneficiato solo il regime dei Castro»; e che si trattava di «ordini esecutivi», non leggi, e dunque eliminabili una volta insediatosi alla Casa bianca al posto di Obama. Su queste prese di posizioni, Trump ha ricevuto in Florida – dove vivono quasi due milioni di cubano-americani – il 49,1% dei voti contro il 47,7% di Hillary Clinton, conquistando uno Stato chiave per l’elezione. Non solo, la «pancia» della Florida ha rieletto i più noti e attivi avversari delle misure decise da Obama, il senatore Mario Rubio, i deputati Ileana Ros-Lethinen, Mario Díaz Balart, Carlos Curbelo, tutti schierati contro la normalizzazione dei rapporti con Cuba fino a quando vige «la dittatura dei Castro».
La mancanza di reazioni ufficiali ieri mattina all’Avana rendeva evidente la grande preoccupazione del governo e il timore che Trump possa attuare una marcia indietro. Non è che il vertice politico si attendesse molto da Clinton. Più volte nella campagna presidenziale Usa esponenti politici cubani avevano ripetuto che le aperture di Obama rappresentavano il guanto di velluto della vecchia politica nordamericana per un cambio di governo nell’isola e che la il presidente americano non aveva usato tutte le sue prerogative per svuotare di contenuto l’embargo. Ma era chiaro che il vertice politico puntava sul fatto che Hillary si era espressa a favore della continuazione della linea di Obama. Intanto Josefina Vidal, responsabile cubana delle trattative con Washington, si augura che il dialogo continui nel rispetto dell’eguaglianza e della sovranità nazionale. Ma sull’attesa delle vere intenzioni di Trump la dice lunga l’annuncio fatto ieri dalle Forze armate rivoluzionarie (Far) che il prossimo 16 inizieranno le esercitazioni militari «Bastione 2016», che dureranno fino al 20 e coinvolgeranno anche le organizzazioni popolari di difesa delle rivoluzione. Le manovre hanno lo scopo di «preparare le truppe e la popolazione a affrontare differenti azioni del nemico» e avranno luogo in tutta l’isola con eccezione della regione di Guantanamo di recente devastata dall’uragano Matthew.
Ovviamente si tratta di esercitazioni previste da tempo, ma la coincidenza tra il concetto di «guerra popolare» e una possibile marcia indietro di Washington nella normalizzazione dei rapporti con l’Avana rischia di ricordare i tempi del confronto con gli Usa. Tanto più che in una parte del vertice politico, compreso il lider maximo Fidel, continua a ritenere che gli Stati Uniti non rinunciano alla loro politica imperiale – come dimostrano la politica aggressiva verso il Venezuela, l’appoggio al golpe parlamentare di Temer in Brasile, la critica alla rielezione di Ortega in Nicaragua, per limitarsi ad alcuni esempi- e che l’Avana deve rimanere il centro della resistenza latinoamericana.
albertico- Messaggi : 3204
Data d'iscrizione : 04.11.12
Località : Vicenza
Carattere : Allergico alle richieste di ayudas y di ricariche singole doppie o triple
Re: doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
Grandi esercitazioni militari?
Ah ah ah ma dove vogliono andare?
Sbaglio o ancora una volta i cubani della Florida gli hanno fatto dolcetto scherzetto ai democratici?
Ho sentito anche maggioranza repubblicana al Senato insieme a nutrita schiera di anti castristi Rubio e Ileana Ross in testa...
Ah ah ah ma dove vogliono andare?
Sbaglio o ancora una volta i cubani della Florida gli hanno fatto dolcetto scherzetto ai democratici?
Ho sentito anche maggioranza repubblicana al Senato insieme a nutrita schiera di anti castristi Rubio e Ileana Ross in testa...
albertico- Messaggi : 3204
Data d'iscrizione : 04.11.12
Località : Vicenza
Carattere : Allergico alle richieste di ayudas y di ricariche singole doppie o triple
Re: doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
te doy mi criterio respecto a las elecciones presidenciales en USA
pienso que en Cuba nada puede influir ni positiva ni negativamente
hasta tanto no tengamos un verdadero cambio aqui
me pregunto Qué podemos hacer los Cubanos ?
Si nosotros solo tenemos acceso a elegir al delegado del barrio que no tiene
recursos para resolver problema alguno y que vine a darnos la cara una o
dos veces al año en una reunión donde los electores hasta lo agreden de
palabras pues sienten que sus problemas no se resuelven
en fin mi amigo
hasta que yo no tenga la opción de ejercer mi voto por los de arriba
entonces si se resolverían nuestros problemas
Respecto a la preocupación de los trabajadores del turismo y sus modos de manifestarla eso no es más
que una actividad organizada por sus dirigentes y de obligatoria asistencia
para poder mantener su empleo nada más
pues a los cubanos nos da lo mismo
La Clinton que Trump
al final nuestra historia seguirá siendo la misma
albertico- Messaggi : 3204
Data d'iscrizione : 04.11.12
Località : Vicenza
Carattere : Allergico alle richieste di ayudas y di ricariche singole doppie o triple
Re: doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
albertico ha scritto:te doy mi criterio respecto a las elecciones presidenciales en USA
pienso que en Cuba nada puede influir ni positiva ni negativamente
hasta tanto no tengamos un verdadero cambio aqui
me pregunto Qué podemos hacer los Cubanos ?
Si nosotros solo tenemos acceso a elegir al delegado del barrio que no tiene
recursos para resolver problema alguno y que vine a darnos la cara una o
dos veces al año en una reunión donde los electores hasta lo agreden de
palabras pues sienten que sus problemas no se resuelven
en fin mi amigo
hasta que yo no tenga la opción de ejercer mi voto por los de arriba
entonces si se resolverían nuestros problemas
Respecto a la preocupación de los trabajadores del turismo y sus modos de manifestarla eso no es más
que una actividad organizada por sus dirigentes y de obligatoria asistencia
para poder mantener su empleo nada más
pues a los cubanos nos da lo mismo
La Clinton que Trump
al final nuestra historia seguirá siendo la misma
oye Titi...
quien es la analista politica che riporti?
mosquito- Admin
- Messaggi : 16420
Data d'iscrizione : 25.04.12
Località : Bollo.gna
Carattere : el VIEJO puttaniere
Re: doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
Es una vicina que Por lo visto aprendio bien la gramatica
albertico- Messaggi : 3204
Data d'iscrizione : 04.11.12
Località : Vicenza
Carattere : Allergico alle richieste di ayudas y di ricariche singole doppie o triple
Re: doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
http://www.martinoticias.com/a/victoria-de-trump-pone-en-riesgo-beneficios-migratorios-cubanos/133522.html
El abogado y vocero de la campaña de Trump en el sur de Florida, Lorenzo Palomares, explicó que la política de "pies secos/pies mojados" es una interpretación de la ley, y que el presidente electo buscará eliminarla.
Después de haber votado masivamente por Donald Trump en Florida, a los cubanos les puede salir el tiro por la culata. Según expertos, ahora arriesgan perder sus beneficios migratorios si el presidente electo cumple sus promesas.
También el deshielo entre Washington y La Habana podría retroceder, pues Trump prometió revisar esa política de acercamiento, metiéndose así en el bolsillo a los cubanos más conservadores.
Según Latino Decisions, 52% de los cubanoamericanos en Florida votaron por Trump, un apoyo que fue decisivo en la victoria del candidato republicano en este estado clave del sureste de Estados Unidos.
Pero aunque la apertura entre ambas naciones difícilmente pueda ser revertida, los beneficios migratorios que han disfrutado los cubanos desde hace décadas sí podrían desaparecer.
Y eso significa que, más allá de que esta reforma migratoria en efecto se materialice o no, "definitivamente" habrá que esperar una nueva oleada de inmigrantes cubanos.
"Se van a lanzar al mar para tratar de llegar aquí lo más pronto posible, antes de que quiten la Ley de Ajuste Cubano y la de 'pies secos/pies mojados'", dijo a la AFP Luis Felipe Rojas, vocero del Movimiento Democracia en Miami.
La Ley de Ajuste Cubano de 1966 permite a los isleños permanecer en Estados Unidos con numerosos beneficios.
Desde los años '90, las autoridades aplican además la política de "pies secos/pies mojados", que permite quedarse a los cubanos que tocan tierra firme, pero repatría a los que son capturados en el mar.
El miedo a perder estos privilegios no es infundado.
"Esta medida es parte del título 8 de la Ley de Inmigración y Nacionalidad de Estados Unidos. Puede ser enmendada con aprobación del Congreso y si se aprueba una reforma migratoria", dijo a la AFP Lorenzo Palomares, abogado y vocero de la campaña de Trump en el sur de Florida.
Palomares añadió que la política de "pies secos/pies mojados" es una interpretación de la ley y que el presidente electo buscará eliminarla.
El domingo, Trump aseguró que expulsará del país o encarcelará a tres millones de inmigrantes que tienen antecedentes criminales.
Esto incluye más de 35.000 cubanos en el sur de Florida, aunque como no existe aún un convenio de deportación entre Cuba y Estados Unidos, no está claro cómo se implementarán las órdenes de expulsión, dijo el abogado Wilfredo Allen al diario local El Nuevo Herald.
En el último año fiscal (que terminó el 30 de septiembre), más de 50.000 cubanos entraron a Estados Unidos. De acuerdo con la Guardia Costera, la cantidad de cubanos que intentaron llegar por mar aumentó 65% en ese período.
La victoria de la estrella de "reality show" también tendrá un impacto en el reinicio de las relaciones diplomáticas con La Habana, restablecidas en julio de 2015 tras un congelamiento de más de medio siglo.
Al comienzo de su campaña, Trump había apoyado el acercamiento promovido por el presidente Barack Obama. Pero luego, en una promesa electoral de último minuto, cambió de idea y dijo que cancelará este "acuerdo unilateral" si el gobierno de Cuba no garantiza libertad religiosa y política.
Para muchos, esta promesa de incrementar la presión sobre La Habana terminó de darle el voto cubano en Florida.
La isla ha implementado algunos cambios en lo económico, pero están lejos de ser suficientes, según Frank Calzón, director del Centro para una Cuba Libre, una organización con sede en Washington que se opone a la normalización de las relaciones con La Habana.
"Uno se puede reír de las llamadas reformas", comentó a la AFP.
"Para los empresarios que quieren hacer negocios en Cuba, el obstáculo no es el embargo ni el futuro presidente Trump, sino el general Raúl Castro que no levanta el embargo del gobierno de Cuba a los propios cubanos para que puedan cultivar y comerciar libremente", dijo.
Una de las señales de apertura que tuvo más visibilidad fue el reinicio de los vuelos comerciales entre Estados Unidos y Cuba a fines de agosto.
Pero esto difícilmente estará en riesgo, estimó Frank González, dueño de la agencia de viajes Mambí Tours que lleva viajeros estadounidenses a la isla bajo paquetes de "intercambio cultural", dado que el turismo aún no se permite.
"Trump es un hombre práctico y de negocios, y a las líneas aéreas americanas no les gustará que ahora les quiten las rutas nuevas a Cuba, ni a los ciudadanos americanos que les nieguen de nuevo su derecho de viajar a la isla", dijo González.
"Trump hablará con el gobierno cubano, se dará cuenta de que ellos ponen muchos obstáculos para cualquier negocio, y los terminará dejando solos", vaticinó.
El abogado y vocero de la campaña de Trump en el sur de Florida, Lorenzo Palomares, explicó que la política de "pies secos/pies mojados" es una interpretación de la ley, y que el presidente electo buscará eliminarla.
Después de haber votado masivamente por Donald Trump en Florida, a los cubanos les puede salir el tiro por la culata. Según expertos, ahora arriesgan perder sus beneficios migratorios si el presidente electo cumple sus promesas.
También el deshielo entre Washington y La Habana podría retroceder, pues Trump prometió revisar esa política de acercamiento, metiéndose así en el bolsillo a los cubanos más conservadores.
Según Latino Decisions, 52% de los cubanoamericanos en Florida votaron por Trump, un apoyo que fue decisivo en la victoria del candidato republicano en este estado clave del sureste de Estados Unidos.
Pero aunque la apertura entre ambas naciones difícilmente pueda ser revertida, los beneficios migratorios que han disfrutado los cubanos desde hace décadas sí podrían desaparecer.
Y eso significa que, más allá de que esta reforma migratoria en efecto se materialice o no, "definitivamente" habrá que esperar una nueva oleada de inmigrantes cubanos.
"Se van a lanzar al mar para tratar de llegar aquí lo más pronto posible, antes de que quiten la Ley de Ajuste Cubano y la de 'pies secos/pies mojados'", dijo a la AFP Luis Felipe Rojas, vocero del Movimiento Democracia en Miami.
La Ley de Ajuste Cubano de 1966 permite a los isleños permanecer en Estados Unidos con numerosos beneficios.
Desde los años '90, las autoridades aplican además la política de "pies secos/pies mojados", que permite quedarse a los cubanos que tocan tierra firme, pero repatría a los que son capturados en el mar.
El miedo a perder estos privilegios no es infundado.
"Esta medida es parte del título 8 de la Ley de Inmigración y Nacionalidad de Estados Unidos. Puede ser enmendada con aprobación del Congreso y si se aprueba una reforma migratoria", dijo a la AFP Lorenzo Palomares, abogado y vocero de la campaña de Trump en el sur de Florida.
Palomares añadió que la política de "pies secos/pies mojados" es una interpretación de la ley y que el presidente electo buscará eliminarla.
El domingo, Trump aseguró que expulsará del país o encarcelará a tres millones de inmigrantes que tienen antecedentes criminales.
Esto incluye más de 35.000 cubanos en el sur de Florida, aunque como no existe aún un convenio de deportación entre Cuba y Estados Unidos, no está claro cómo se implementarán las órdenes de expulsión, dijo el abogado Wilfredo Allen al diario local El Nuevo Herald.
En el último año fiscal (que terminó el 30 de septiembre), más de 50.000 cubanos entraron a Estados Unidos. De acuerdo con la Guardia Costera, la cantidad de cubanos que intentaron llegar por mar aumentó 65% en ese período.
La victoria de la estrella de "reality show" también tendrá un impacto en el reinicio de las relaciones diplomáticas con La Habana, restablecidas en julio de 2015 tras un congelamiento de más de medio siglo.
Al comienzo de su campaña, Trump había apoyado el acercamiento promovido por el presidente Barack Obama. Pero luego, en una promesa electoral de último minuto, cambió de idea y dijo que cancelará este "acuerdo unilateral" si el gobierno de Cuba no garantiza libertad religiosa y política.
Para muchos, esta promesa de incrementar la presión sobre La Habana terminó de darle el voto cubano en Florida.
La isla ha implementado algunos cambios en lo económico, pero están lejos de ser suficientes, según Frank Calzón, director del Centro para una Cuba Libre, una organización con sede en Washington que se opone a la normalización de las relaciones con La Habana.
"Uno se puede reír de las llamadas reformas", comentó a la AFP.
"Para los empresarios que quieren hacer negocios en Cuba, el obstáculo no es el embargo ni el futuro presidente Trump, sino el general Raúl Castro que no levanta el embargo del gobierno de Cuba a los propios cubanos para que puedan cultivar y comerciar libremente", dijo.
Una de las señales de apertura que tuvo más visibilidad fue el reinicio de los vuelos comerciales entre Estados Unidos y Cuba a fines de agosto.
Pero esto difícilmente estará en riesgo, estimó Frank González, dueño de la agencia de viajes Mambí Tours que lleva viajeros estadounidenses a la isla bajo paquetes de "intercambio cultural", dado que el turismo aún no se permite.
"Trump es un hombre práctico y de negocios, y a las líneas aéreas americanas no les gustará que ahora les quiten las rutas nuevas a Cuba, ni a los ciudadanos americanos que les nieguen de nuevo su derecho de viajar a la isla", dijo González.
"Trump hablará con el gobierno cubano, se dará cuenta de que ellos ponen muchos obstáculos para cualquier negocio, y los terminará dejando solos", vaticinó.
mosquito- Admin
- Messaggi : 16420
Data d'iscrizione : 25.04.12
Località : Bollo.gna
Carattere : el VIEJO puttaniere
Re: doccia fredda a La Habana(cuba inizia grandi esercitazioni militari)
Después de haber votado masivamente por Donald Trump en Florida, a los cubanos les puede salir el tiro por la culata
albertico- Messaggi : 3204
Data d'iscrizione : 04.11.12
Località : Vicenza
Carattere : Allergico alle richieste di ayudas y di ricariche singole doppie o triple
Argomenti simili
» MSC-CROCIERE inizia a vendere tour del Caribe con base la Habana a partire dal prossimo dicembre
» Usa-Russia, aria di Guerra Fredda: riapre base d'ascolto a Cuba
» ¿Cerrará Cuba la Sección de Intereses de EEUU en La Habana?
» Cuba ejecuta reparación del aeropuerto de la Habana
» Cuba bicicletas gigantes ruedan por la Habana
» Usa-Russia, aria di Guerra Fredda: riapre base d'ascolto a Cuba
» ¿Cerrará Cuba la Sección de Intereses de EEUU en La Habana?
» Cuba ejecuta reparación del aeropuerto de la Habana
» Cuba bicicletas gigantes ruedan por la Habana
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Mer 18 Apr 2018 - 0:14 Da mosquito
» Camila CABELLO : "MADE EN MIAMI " documental sobre la EXITOSA CANTANTE CUBANA
Mer 28 Feb 2018 - 2:52 Da mosquito
» Giu' nuestro mariconcito.. .volvio'
Mer 28 Feb 2018 - 2:17 Da mosquito
» Se suicida FIDELITO -( Fidel Castro Diaz Balart)
Sab 3 Feb 2018 - 1:04 Da mosquito
» FELIZ NAVIDAD Y ANO NUEVO !
Dom 31 Dic 2017 - 18:37 Da giumiro
» Gravi incidenti con gravi ustionati per i fuochi artificiali alle Parrandas de Remedios
Sab 30 Dic 2017 - 16:06 Da giumiro
» Squalo killer morde mortalmente un giovane holguinero che faceva il bagno di notte presso playa Guardalavaca
Mar 7 Nov 2017 - 3:27 Da mosquito
» Ataques acusticos
Lun 23 Ott 2017 - 1:01 Da mosquito
» Ladas Vesta en Kuba
Ven 13 Ott 2017 - 22:04 Da mosquito