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Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
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Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
brutta storiaccia di cronaca nerissima..
grazie al dna preso da un capello rimasto fra le mani di una delle due vittime(due coniugi sessantenni ritrovati sgozzati a Lignano il 19 agosto scorso)
i carabinieri locali avrebbero individuato la killer rifugiatasi nel frattempo a ..Pontecagnano..
il fratellastro complice invece potrebbe essere ritornato...alla Isla.
per cui di kubani stiamo hablando..
i due presunti killers (la muchacha avrebbe cmq confessato..poi col dna non ci sta duda.. )
erano giunti in italia tre anni fa circa,
per ricongiungimento familiare richiesto dalla loro madre ,oggi 39enne
e con altri due figli avuti dal marito italiano con cui lavora in una gelateria nella localita'di villeggiatura veneta..
frente alla gelateria ci stava il negozio dei due coniugi sgozzati..
pare che girasse voce che tenevano mucho dinero nella loro casa..
e quindi er fattaccio sembrerebbe trattarsi di una rapina ,finita poi tragicamente,una volta che gli assalitori si erano visti descubierti..
grazie al dna preso da un capello rimasto fra le mani di una delle due vittime(due coniugi sessantenni ritrovati sgozzati a Lignano il 19 agosto scorso)
i carabinieri locali avrebbero individuato la killer rifugiatasi nel frattempo a ..Pontecagnano..
il fratellastro complice invece potrebbe essere ritornato...alla Isla.
per cui di kubani stiamo hablando..
i due presunti killers (la muchacha avrebbe cmq confessato..poi col dna non ci sta duda.. )
erano giunti in italia tre anni fa circa,
per ricongiungimento familiare richiesto dalla loro madre ,oggi 39enne
e con altri due figli avuti dal marito italiano con cui lavora in una gelateria nella localita'di villeggiatura veneta..
frente alla gelateria ci stava il negozio dei due coniugi sgozzati..
pare che girasse voce che tenevano mucho dinero nella loro casa..
e quindi er fattaccio sembrerebbe trattarsi di una rapina ,finita poi tragicamente,una volta che gli assalitori si erano visti descubierti..
Ultima modifica di mosquito il Mar 18 Set 2012 - 1:58 - modificato 3 volte.
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
e..mucho cuidado con Fb..
https://www.facebook.com/lisandra.aguilarico
https://www.facebook.com/lisandra.aguilarico
Ultima modifica di mosquito il Mar 18 Set 2012 - 1:34 - modificato 1 volta.
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
altre fotos
http://www.corriere.it/gallery/cronache/09-2012/lignano-aguila/1/lisandra-aquila-rico-sospetta-killer-lignano_e2fd3002-00db-11e2-821a-b818e71d5e27.shtml#1
il fratellastro(fra l'altro neo-papa' a kuba)
è il gordito dietro la cassa della gelateria..
lo chiamavano Tyson..
http://www.lettera43.it/cronaca/laborde-un-bravo-ragazzo-con-tanti-problemi_4367564813.htm
Laborde un bravo ragazzo con tanti problemi»
Parla la titolare del fratello di Lisandra Aguila Rico.
Una moglie incinta e un bimbo da mantenere a Cuba. Il secondo figlio sarebbe dovuto nascere più di un mese fa, ma i medici non si erano ancora decisi a farlo venire al mondo. Trovare rapidamente il denaro per tornare a casa e prendersi cura di tutti e tre sarebbe stata una possibile soluzione alle sue preoccupazioni. Tutto questo avrebbe spinto il 24enne cubano Laborde Reiver Rico, detto 'Tyson' per la sua stazza fisica, a ideare assieme alla sorella la rapina del 19 agosto scorso, conclusasi con il duplice omicidio dei coniugi Rosetta Sostero, 65 anni, e Paolo Burgato, 67, uccisi barbaramente nella loro casa di Lignano Sabbiadoro (Udine).
La ragazza Lisandra Aguila Rico, 21 anni, è stata arrestata alle prime luci del 17 settembre e dopo ore di interrogatorio ha confessato la sua colpa.
Il giovane è invece riuscito a fuggire all'estero, probabilmente a Cuba. Da maggio 2012 lavorava nella sala giochi Big Ben nella piccola località balneare friulana. «Capitava spesso che rimanesse senza soldi» spiega a lettera43.it
Doretta Lavina, titolare della sala giochi.
DOMANDA.
Non gli ha mai fatto prestiti?
RISPOSTA.
In diverse occasioni gli ho prestato 5 euro per comprare la scheda telefonica internazionale con cui chiamare casa. Una volta mi ha confidato che il figlio sarebbe dovuto nascere con parto cesareo in programma per il 15 agosto scorso, ma i medici non si erano ancora decisi a operare la donna. Sia lui siala moglie non riuscivano a capire i motivi di questa decisione e pensavano che ci fosse qualche problema. Da tempo pianificava il suo rientro a Cuba per assistere alla nascita del suo secondo bambino, ma anche per aiutare il nonno, che è stato come un padre per lui dopo la morte del genitore naturale.
D. Ha notato qualche atteggiamento strano del ragazzo negli ultimi tempi?
R. Il 17 agosto sarebbe dovuto venire al lavoro, dalle 19 fino alla chiusura della sala giochi, ma non si è presentato e non ha risposto alle mie telefonate, nemmeno nei giorni successivi. Un atteggiamento molto strano da parte sua, essendo sempre preciso ed efficiente sul lavoro.
D. E non si è più fatto vivo da allora?
R. L'ho sentito il 20 agosto quando mi ha chiamato per spiegarmi di essere molto frustrato a causa dei suoi problemi familiari e di voler tornare a Cuba per stare a fianco della moglie. Io gli ho semplicemente detto che se fosse tornato a Lignano l'avrei ripreso a lavorare con me.
D. Dopo aver saputo dell'omicidio dei coniugi Burgato, ha mai avuto sospetti su di lui?
R. Assolutamente no: è sempre stato un ragazzo gentile con tutti, tranquillo e sorridente nonostante le sue preoccupazioni. Anche quando si confidava con me comprendevo il suo stato d'animo, ma non mi sarei mai potuta immaginare che per questi motivi potesse trasformarsi in un assassino.
Quando ho saputo che i carabinieri gli stanno dando la caccia non ci potevo credere: vorrei poterlo guardare negli occhi e chiedergli se è stato veramente lui. Solamente il suo 'si' potrebbe convincermi che si tratta delle triste realtà e non solo di un'ipotesi.
Se così fosse mi sentirei ingannata
http://www.corriere.it/gallery/cronache/09-2012/lignano-aguila/1/lisandra-aquila-rico-sospetta-killer-lignano_e2fd3002-00db-11e2-821a-b818e71d5e27.shtml#1
il fratellastro(fra l'altro neo-papa' a kuba)
è il gordito dietro la cassa della gelateria..
lo chiamavano Tyson..
http://www.lettera43.it/cronaca/laborde-un-bravo-ragazzo-con-tanti-problemi_4367564813.htm
Laborde un bravo ragazzo con tanti problemi»
Parla la titolare del fratello di Lisandra Aguila Rico.
Una moglie incinta e un bimbo da mantenere a Cuba. Il secondo figlio sarebbe dovuto nascere più di un mese fa, ma i medici non si erano ancora decisi a farlo venire al mondo. Trovare rapidamente il denaro per tornare a casa e prendersi cura di tutti e tre sarebbe stata una possibile soluzione alle sue preoccupazioni. Tutto questo avrebbe spinto il 24enne cubano Laborde Reiver Rico, detto 'Tyson' per la sua stazza fisica, a ideare assieme alla sorella la rapina del 19 agosto scorso, conclusasi con il duplice omicidio dei coniugi Rosetta Sostero, 65 anni, e Paolo Burgato, 67, uccisi barbaramente nella loro casa di Lignano Sabbiadoro (Udine).
La ragazza Lisandra Aguila Rico, 21 anni, è stata arrestata alle prime luci del 17 settembre e dopo ore di interrogatorio ha confessato la sua colpa.
Il giovane è invece riuscito a fuggire all'estero, probabilmente a Cuba. Da maggio 2012 lavorava nella sala giochi Big Ben nella piccola località balneare friulana. «Capitava spesso che rimanesse senza soldi» spiega a lettera43.it
Doretta Lavina, titolare della sala giochi.
DOMANDA.
Non gli ha mai fatto prestiti?
RISPOSTA.
In diverse occasioni gli ho prestato 5 euro per comprare la scheda telefonica internazionale con cui chiamare casa. Una volta mi ha confidato che il figlio sarebbe dovuto nascere con parto cesareo in programma per il 15 agosto scorso, ma i medici non si erano ancora decisi a operare la donna. Sia lui siala moglie non riuscivano a capire i motivi di questa decisione e pensavano che ci fosse qualche problema. Da tempo pianificava il suo rientro a Cuba per assistere alla nascita del suo secondo bambino, ma anche per aiutare il nonno, che è stato come un padre per lui dopo la morte del genitore naturale.
D. Ha notato qualche atteggiamento strano del ragazzo negli ultimi tempi?
R. Il 17 agosto sarebbe dovuto venire al lavoro, dalle 19 fino alla chiusura della sala giochi, ma non si è presentato e non ha risposto alle mie telefonate, nemmeno nei giorni successivi. Un atteggiamento molto strano da parte sua, essendo sempre preciso ed efficiente sul lavoro.
D. E non si è più fatto vivo da allora?
R. L'ho sentito il 20 agosto quando mi ha chiamato per spiegarmi di essere molto frustrato a causa dei suoi problemi familiari e di voler tornare a Cuba per stare a fianco della moglie. Io gli ho semplicemente detto che se fosse tornato a Lignano l'avrei ripreso a lavorare con me.
D. Dopo aver saputo dell'omicidio dei coniugi Burgato, ha mai avuto sospetti su di lui?
R. Assolutamente no: è sempre stato un ragazzo gentile con tutti, tranquillo e sorridente nonostante le sue preoccupazioni. Anche quando si confidava con me comprendevo il suo stato d'animo, ma non mi sarei mai potuta immaginare che per questi motivi potesse trasformarsi in un assassino.
Quando ho saputo che i carabinieri gli stanno dando la caccia non ci potevo credere: vorrei poterlo guardare negli occhi e chiedergli se è stato veramente lui. Solamente il suo 'si' potrebbe convincermi che si tratta delle triste realtà e non solo di un'ipotesi.
Se così fosse mi sentirei ingannata
Ultima modifica di mosquito il Mar 18 Set 2012 - 1:56 - modificato 2 volte.
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=219879&sez=NORDEST
È stata fermata ieri sera nel Salernitano a 900 chilometri da Lignano: su di lei, Lisandra Aguila Rico, 21 anni, pesantissimi indizi per il delitto dei coniugi di Lignano. E nel primo pomeriggio Lisandra, in effetti, è crollata, confessando il duplice delitto.
La giovane era arrivata in Italia da poco più di tre anni per ricongiungersi alla madre. Viveva a Lignano e lavorava come commessa nella gelateria proprio di fronte al negozio delle vittime, Rosetta Sostero di 65 anni e Paolo Burgato di 67, uccisi nella notte fra il 18 e il 19 agosto. Era una ragazza apparentemente serena e gioviale che sul suo profilo Facebook ha messo parecchie foto anche "provocanti".
La fuga attraverso l'Italia.
Nella caserma dei carabinieri questa notte sono state interrogate anche altre cinque persone che sarebbero stati i fiancheggiatori di Lisandra favorendone la fuga. Una fuga attraverso l'Italia cercando di non dare nell'occhio: l'hanno trovata in Campania, a Pontecagnano (Salerno) ieri sera nell'abitazione dove si era rifugiata senza mai venire in contatto con il fratello Laborde che era subito scappato a Cuba.
I due fratelli sono figli di una 39enne cubana Sandra Emilia Rico, che è la compagna del titolare della vicina gelateria 'Il re del gelato', sempre nel centro di Lignano. La signora ha anche altri due figli col nuovo compagno, entrambi piccoli. A Lignano sono tutti molto noti tra i residenti e i commercianti. Il figlio maggiore della Rico, Laborde Reiver, ha 24 anni: gli inquirenti ritengono sia subito tornato a Cuba dopo il massacro dei coniugi Burgato.
Mandato di cattura internazionale.
Far scattare le manette attorno ai polsi del ragazzo non sarà facile: ci vorrà un mandato di cattura internazionale. Intanto emerge che i due fratelli erano arrivati in Italia nel 2009 per una sorta di "ricongiungimento familiare". La madre, Sandra Emilia, 39 anni, anche lei cubana, ha sposato infatti un italiano originario di Agerola (Napoli) Enzo Spinelli, titolare con il fratello della gelateria, ottenendo così la cittadinanza italiana. I due fratelli della donna, figli di due diversi padri cubani, appena arrivati in Italia, avevano trovato un'occupazione a Lignano.
La gelateria vicino al negozio dei Burgato.
Lisandra, in particolare, lavorava nella gelateria vicina al negozio dei coniugi massacrati, che erano peraltro molto amici della madre Sandra. Quest'ultima, appresa la notizia dell'arresto, sarebbe stata colta da malore ed è sotto choc. La 39enne gelatiera viene descritta da tutti come una persona molto seria e perbene. Anche ieri il figlio dei Burgato, Michele, era stato nel negozio a comprare una coppa di gelato.
La colletta per il 24enne cubano neo papà.
Alcuni commercianti hanno anche riferito un particolare che ha dell'incredibile: avrebbero raccolto vestititi e aiuti per la bimba del figlio maggiore di Sandra Rico, Laborde, che era diventata papà a fine agosto. La sua fuga a Cuba sarebbe stata motivata dal 24enne proprio con la necessità di tornare dalla compagna per aiutarla nella cura del piccolo
È stata fermata ieri sera nel Salernitano a 900 chilometri da Lignano: su di lei, Lisandra Aguila Rico, 21 anni, pesantissimi indizi per il delitto dei coniugi di Lignano. E nel primo pomeriggio Lisandra, in effetti, è crollata, confessando il duplice delitto.
La giovane era arrivata in Italia da poco più di tre anni per ricongiungersi alla madre. Viveva a Lignano e lavorava come commessa nella gelateria proprio di fronte al negozio delle vittime, Rosetta Sostero di 65 anni e Paolo Burgato di 67, uccisi nella notte fra il 18 e il 19 agosto. Era una ragazza apparentemente serena e gioviale che sul suo profilo Facebook ha messo parecchie foto anche "provocanti".
La fuga attraverso l'Italia.
Nella caserma dei carabinieri questa notte sono state interrogate anche altre cinque persone che sarebbero stati i fiancheggiatori di Lisandra favorendone la fuga. Una fuga attraverso l'Italia cercando di non dare nell'occhio: l'hanno trovata in Campania, a Pontecagnano (Salerno) ieri sera nell'abitazione dove si era rifugiata senza mai venire in contatto con il fratello Laborde che era subito scappato a Cuba.
I due fratelli sono figli di una 39enne cubana Sandra Emilia Rico, che è la compagna del titolare della vicina gelateria 'Il re del gelato', sempre nel centro di Lignano. La signora ha anche altri due figli col nuovo compagno, entrambi piccoli. A Lignano sono tutti molto noti tra i residenti e i commercianti. Il figlio maggiore della Rico, Laborde Reiver, ha 24 anni: gli inquirenti ritengono sia subito tornato a Cuba dopo il massacro dei coniugi Burgato.
Mandato di cattura internazionale.
Far scattare le manette attorno ai polsi del ragazzo non sarà facile: ci vorrà un mandato di cattura internazionale. Intanto emerge che i due fratelli erano arrivati in Italia nel 2009 per una sorta di "ricongiungimento familiare". La madre, Sandra Emilia, 39 anni, anche lei cubana, ha sposato infatti un italiano originario di Agerola (Napoli) Enzo Spinelli, titolare con il fratello della gelateria, ottenendo così la cittadinanza italiana. I due fratelli della donna, figli di due diversi padri cubani, appena arrivati in Italia, avevano trovato un'occupazione a Lignano.
La gelateria vicino al negozio dei Burgato.
Lisandra, in particolare, lavorava nella gelateria vicina al negozio dei coniugi massacrati, che erano peraltro molto amici della madre Sandra. Quest'ultima, appresa la notizia dell'arresto, sarebbe stata colta da malore ed è sotto choc. La 39enne gelatiera viene descritta da tutti come una persona molto seria e perbene. Anche ieri il figlio dei Burgato, Michele, era stato nel negozio a comprare una coppa di gelato.
La colletta per il 24enne cubano neo papà.
Alcuni commercianti hanno anche riferito un particolare che ha dell'incredibile: avrebbero raccolto vestititi e aiuti per la bimba del figlio maggiore di Sandra Rico, Laborde, che era diventata papà a fine agosto. La sua fuga a Cuba sarebbe stata motivata dal 24enne proprio con la necessità di tornare dalla compagna per aiutarla nella cura del piccolo
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Lignano, cubana indagata per "omicidio volontario". Smentita confessione
(AGI) - Trieste, 18 set. - Lisandra Aguila Rico, la giovane di origine cubana fermata quale possibile autrice del duplice delitto di Lignano, e' indagata per "duplice omicidio volontario in concorso con ignoti e rapina aggravata". A chiarirlo e' stato il suo avvocato, Carlo Serbelloni, il quale ha parzialmente smentito che la gelataia abbia confessato il massacro dei due coniugi. No, non una confessione - ha risposto ai microfoni del Tg del Friuli Venegia Giulia - ma chiarimenti per ricostruire i fatti. In questo momento non ci sono confessioni. La posizione sua e' quella di indagata. Valuteremo a seguito dell'interrogatorio di garanzia che avverra' nei prossimi giorni e che sara' fissato dal Gip e avremo modo anche di avere un quadro completo vedendo gli atti posti a sostegno dell'accusa che gli viene contestata". Secondo gli inquirenti, la cubana, dopo diverse ore di interrogatorio, e' crollata e ha confessato di aver preso parte al duplice omicidio della coppia avvenuto quest'estate nella localita' balneare. Immediato l'arresto e quindi la sua traduzione nel carcere femminile di Trieste. La Rico, 21 anni, e' cubana ma residente a Lignano, in provincia di Udine, dove faceva la gelataia. Corresponsabile del delitto sarebbe il fratellastro, di tre anni piu' grande, che avrebbe gia' trovato rifugio a Cuba e che e' ricercato. La ragazza e' stata bloccata in Campania mentre tentava di allontanarsi per far perdere le proprie tracce: ad incastrarla sarebbero l'esame del Dna e forse anche qualche intercettazione telefonica.
Nelle prossime ore verra' nuovamente interrogata dal magistrato inquirente, il pm Claudia Danelon. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due il 19 agosto avrebbero materialmente ucciso Rosetta Sostero, 65 anni, e Paolo Burgato, 67, nella loro villetta di via Annia 12. Sono in corso interrogatori nei confronti di altre persone. "E' una svolta e devo dire che i carabinieri sono stati straordinari", ha sottolineato il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, oggi a Trieste. "I carabinieri - ha aggiunto - hanno condotto un'indagine molto difficile e molto complessa, ma sono arrivati a un risultato. Quindi possiamo essere molto soddisfatti e soprattutto complimentarci per la loro professionalita'". (AGI) .
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201209180746-ipp-rt10007-lignano_bella_cubana_indagata_per_duplice_omicidio_volontario
(AGI) - Trieste, 18 set. - Lisandra Aguila Rico, la giovane di origine cubana fermata quale possibile autrice del duplice delitto di Lignano, e' indagata per "duplice omicidio volontario in concorso con ignoti e rapina aggravata". A chiarirlo e' stato il suo avvocato, Carlo Serbelloni, il quale ha parzialmente smentito che la gelataia abbia confessato il massacro dei due coniugi. No, non una confessione - ha risposto ai microfoni del Tg del Friuli Venegia Giulia - ma chiarimenti per ricostruire i fatti. In questo momento non ci sono confessioni. La posizione sua e' quella di indagata. Valuteremo a seguito dell'interrogatorio di garanzia che avverra' nei prossimi giorni e che sara' fissato dal Gip e avremo modo anche di avere un quadro completo vedendo gli atti posti a sostegno dell'accusa che gli viene contestata". Secondo gli inquirenti, la cubana, dopo diverse ore di interrogatorio, e' crollata e ha confessato di aver preso parte al duplice omicidio della coppia avvenuto quest'estate nella localita' balneare. Immediato l'arresto e quindi la sua traduzione nel carcere femminile di Trieste. La Rico, 21 anni, e' cubana ma residente a Lignano, in provincia di Udine, dove faceva la gelataia. Corresponsabile del delitto sarebbe il fratellastro, di tre anni piu' grande, che avrebbe gia' trovato rifugio a Cuba e che e' ricercato. La ragazza e' stata bloccata in Campania mentre tentava di allontanarsi per far perdere le proprie tracce: ad incastrarla sarebbero l'esame del Dna e forse anche qualche intercettazione telefonica.
Nelle prossime ore verra' nuovamente interrogata dal magistrato inquirente, il pm Claudia Danelon. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due il 19 agosto avrebbero materialmente ucciso Rosetta Sostero, 65 anni, e Paolo Burgato, 67, nella loro villetta di via Annia 12. Sono in corso interrogatori nei confronti di altre persone. "E' una svolta e devo dire che i carabinieri sono stati straordinari", ha sottolineato il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, oggi a Trieste. "I carabinieri - ha aggiunto - hanno condotto un'indagine molto difficile e molto complessa, ma sono arrivati a un risultato. Quindi possiamo essere molto soddisfatti e soprattutto complimentarci per la loro professionalita'". (AGI) .
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201209180746-ipp-rt10007-lignano_bella_cubana_indagata_per_duplice_omicidio_volontario
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
arcoiris ha scritto:Lignano, cubana indagata per "omicidio volontario". Smentita confessione
(AGI) - Trieste, 18 set. - Lisandra Aguila Rico, la giovane di origine cubana fermata quale possibile autrice del duplice delitto di Lignano, e' indagata per "duplice omicidio volontario in concorso con ignoti e rapina aggravata". A chiarirlo e' stato il suo avvocato, Carlo Serbelloni, il quale ha parzialmente smentito che la gelataia abbia confessato il massacro dei due coniugi. No, non una confessione - ha risposto ai microfoni del Tg del Friuli Venegia Giulia - ma chiarimenti per ricostruire i fatti. In questo momento non ci sono confessioni. La posizione sua e' quella di indagata. Valuteremo a seguito dell'interrogatorio di garanzia che avverra' nei prossimi giorni e che sara' fissato dal Gip e avremo modo anche di avere un quadro completo vedendo gli atti posti a sostegno dell'accusa che gli viene contestata". Secondo gli inquirenti, la cubana, dopo diverse ore di interrogatorio, e' crollata e ha confessato di aver preso parte al duplice omicidio della coppia avvenuto quest'estate nella localita' balneare. Immediato l'arresto e quindi la sua traduzione nel carcere femminile di Trieste. La Rico, 21 anni, e' cubana ma residente a Lignano, in provincia di Udine, dove faceva la gelataia. Corresponsabile del delitto sarebbe il fratellastro, di tre anni piu' grande, che avrebbe gia' trovato rifugio a Cuba e che e' ricercato. La ragazza e' stata bloccata in Campania mentre tentava di allontanarsi per far perdere le proprie tracce: ad incastrarla sarebbero l'esame del Dna e forse anche qualche intercettazione telefonica.
Nelle prossime ore verra' nuovamente interrogata dal magistrato inquirente, il pm Claudia Danelon. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due il 19 agosto avrebbero materialmente ucciso Rosetta Sostero, 65 anni, e Paolo Burgato, 67, nella loro villetta di via Annia 12. Sono in corso interrogatori nei confronti di altre persone. "E' una svolta e devo dire che i carabinieri sono stati straordinari", ha sottolineato il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, oggi a Trieste. "I carabinieri - ha aggiunto - hanno condotto un'indagine molto difficile e molto complessa, ma sono arrivati a un risultato. Quindi possiamo essere molto soddisfatti e soprattutto complimentarci per la loro professionalita'". (AGI) .
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201209180746-ipp-rt10007-lignano_bella_cubana_indagata_per_duplice_omicidio_volontario
mah..ojala' esto aguacate della Lizandra fa un po' di scena..
e se hanno come si legge ,preso il dna da un capello impigliato nell'orologio della vittima..
forse è meglio che collabori..
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
notate poi che l'arresto è avvenuto nientepopodimeno che a Pontecagnano..
per me il Raggio ce l'aveva come amiguita in facebokking...
e cmq i due poveri pensionati trucidati titolari di una ferramenta-coltelleria proprio frente la gelateria,
effettivamente tenevano dinero in casa ..come unos 50.000 euros..evidentemente non si fidavano de los bancos..e si era sparsa la voce..
addirittura 60 milioni in vecchie lire andati fuori corso..
per me il Raggio ce l'aveva come amiguita in facebokking...
e cmq i due poveri pensionati trucidati titolari di una ferramenta-coltelleria proprio frente la gelateria,
effettivamente tenevano dinero in casa ..come unos 50.000 euros..evidentemente non si fidavano de los bancos..e si era sparsa la voce..
addirittura 60 milioni in vecchie lire andati fuori corso..
Ultima modifica di mosquito il Mer 19 Set 2012 - 1:59 - modificato 1 volta.
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
del caso se ne è occupato pure Vespa nel Porta a Porta serale..
enteresante quello che dice el periodista Colaprico nel video de repubblica..
che dal Dna si riesca a risalire anche alla provenienza geografica del possessore..
http://video.repubblica.it/cronaca/giallo-di-lignano-un-capello-dietro-la-svolta/105303/103683?ref=NRCT-42685402-4
chissa' come sara' il Dna kubanico entonces...
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
pero l'hermano de parte de madre?
ojala' stara' adesso in zona Camaguey di cui parrebbe essere originario..
a quel punto col Sebo che indaga sta bello fresco e akkiappato..
tu crees que lo van a estradar ,
monjita aguacatica?
ps
ancora da chiarire il ruolo di eventuali complici e favoreggiatori dei due hermanitos..
che potrebbero saltare fuori..
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Delitto Lignano,Lisandra: "Dissi a mio fratello
di lasciare stare ma lui perse la testa"
La confessione della 21enne accusata dell'atroce delitto. "A un certo punto mio fratello iniziò a picchiarli. Presi allora il coltello e io li sgozzai tutti". A incastrare i due fratelli cubani anche alcune telefonate compromettenti. In una lui suggerisce di fuggire dall'Italia
"Ho fatto tutto io, ho preso il coltello e li ho uccisi". E' la confessione shock di Lisandra Aguila Rico, la 21enne cubana accusata del delitto dei coniugi di Lignano. "Quando ho detto a mio fratello che non riuscivo a tenere ferma la signora, lui ha perso la testa e ha iniziato a picchiarli. Poi ho preso il coltello e li ho sgozzati". In almeno quattro telefonate parla con il fratello del delitto. Lui da Cuba: "Vieni via da lì, scappa".
Quando Paolo Burgato riconosce Reiver e gli dice "Lascia stare", allora, racconta Il Corriere della Sera, il giovane cubano perde la testa e inizia a picchiare i due anziani coniugi. "Reiver cominciò a dare botte anche alla signora, a quel punto anch'io persi la testa: presi un coltello e taglia la gola prima al signor Burgato e poi alla signora", racconta ai pm Lisandra.
I due fratelli sono accusati di omicidio aggravata e rapina. Le violenze sarebbero scattate dopo che le vittime avevano riconosciuto gli aggressori. Lisandra è stata identificata grazie a una prova del Dna, fatta anche alla madre, estranea alla vicenda.
Le telefonate compromettenti
Si cerca ancora il fratello Reiver, fuggito a Cuba. E proprio alcune telefonate tra i due, registrate dai carabinieri, gettano luce sul delitto. Lisandra telefona al fratello scappato nell'isola e gli dice del campione di Dna fatto alla madre. "Stai tranquilla, non possono arrivare a noi", le risponde il 24enne. Ma è una telefonata successiva a costituire un elemento forte per la procura. "Scappa via, scappa via", gli suggerisce il giovane. Lisandra si interroga: "Come fanno ad avere le impronte se avevamo quelle cose alle mani", dice riferendosi ai guanti usati quella sera.
"Poi siamo andati a dormire"
"Alla fine ci siamo tolti i vestiti e abbiamo messo tutto, anche i coltelli, nello zaino di mio fratello e siamo andati a dormire, io a casa mia e lui a casa sua". Lisandra, che termina così il racconto del massacro, ai magistrati non sa dire però dove abbiano buttato lo zaino.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/friuli-venezia-giulia/articoli/1060758/delitto-lignanolisandra-dissi-a-mio-fratello-di-lasciare-stare-ma-lui-perse-la-testa.shtml
di lasciare stare ma lui perse la testa"
La confessione della 21enne accusata dell'atroce delitto. "A un certo punto mio fratello iniziò a picchiarli. Presi allora il coltello e io li sgozzai tutti". A incastrare i due fratelli cubani anche alcune telefonate compromettenti. In una lui suggerisce di fuggire dall'Italia
"Ho fatto tutto io, ho preso il coltello e li ho uccisi". E' la confessione shock di Lisandra Aguila Rico, la 21enne cubana accusata del delitto dei coniugi di Lignano. "Quando ho detto a mio fratello che non riuscivo a tenere ferma la signora, lui ha perso la testa e ha iniziato a picchiarli. Poi ho preso il coltello e li ho sgozzati". In almeno quattro telefonate parla con il fratello del delitto. Lui da Cuba: "Vieni via da lì, scappa".
Quando Paolo Burgato riconosce Reiver e gli dice "Lascia stare", allora, racconta Il Corriere della Sera, il giovane cubano perde la testa e inizia a picchiare i due anziani coniugi. "Reiver cominciò a dare botte anche alla signora, a quel punto anch'io persi la testa: presi un coltello e taglia la gola prima al signor Burgato e poi alla signora", racconta ai pm Lisandra.
I due fratelli sono accusati di omicidio aggravata e rapina. Le violenze sarebbero scattate dopo che le vittime avevano riconosciuto gli aggressori. Lisandra è stata identificata grazie a una prova del Dna, fatta anche alla madre, estranea alla vicenda.
Le telefonate compromettenti
Si cerca ancora il fratello Reiver, fuggito a Cuba. E proprio alcune telefonate tra i due, registrate dai carabinieri, gettano luce sul delitto. Lisandra telefona al fratello scappato nell'isola e gli dice del campione di Dna fatto alla madre. "Stai tranquilla, non possono arrivare a noi", le risponde il 24enne. Ma è una telefonata successiva a costituire un elemento forte per la procura. "Scappa via, scappa via", gli suggerisce il giovane. Lisandra si interroga: "Come fanno ad avere le impronte se avevamo quelle cose alle mani", dice riferendosi ai guanti usati quella sera.
"Poi siamo andati a dormire"
"Alla fine ci siamo tolti i vestiti e abbiamo messo tutto, anche i coltelli, nello zaino di mio fratello e siamo andati a dormire, io a casa mia e lui a casa sua". Lisandra, che termina così il racconto del massacro, ai magistrati non sa dire però dove abbiano buttato lo zaino.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/friuli-venezia-giulia/articoli/1060758/delitto-lignanolisandra-dissi-a-mio-fratello-di-lasciare-stare-ma-lui-perse-la-testa.shtml
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
http://www.corriere.it/cronache/12_settembre_19/lignano-reiver-mio-fratello-ha-perso-la-testa-pasqualetto_c90578ea-021a-11e2-9f2e-6124d1c3f844.shtml
Lignano, il racconto di Lisandra:
«Li ho uccisi io, con il coltello»
La ragazza:«Gli disse "Reiver, lasciaci stare".
E mio fratello ha perso la testa. Ho sgozzato prima Burgato, poi la moglie»
«Poi il signor Burgato ha detto "Reiver, lasciaci stare" e allora mio fratello ha perso la testa perché aveva fatto il suo nome e ha iniziato a picchiarlo. Sentivo dei colpi contro il muro...». Lisandra Aguila Rico racconta così la follia omicida, il momento cioè in cui i due giovani cubani incensurati si sono di colpo trasformati in spietati assassini, capaci di accoltellare a morte gli anziani coniugi fino a sgozzarli. Paolo Burgato aveva riconosciuto Reiver Laborde Rico, il fratellastro ventiquattrenne di Lisandra, e dicendolo ha firmato la sua condanna.
«Io tenevo la signora che voleva aiutare il marito - ha aggiunto Lisandra nella sintesi degli inquirenti - Con la voce roca per non farmi scoprire ho detto a mio fratello "non riesco a tenerla". E allora Reiver ha iniziato a picchiare anche la signora. A quel punto, anch'io ho perso la testa, ho preso il coltello più grande che avevo appoggiato per terra e ho tagliato la gola al signor Burgato e poi anche alla signora...». Brividi. «Ho fatto tutto io», ha ripetuto come un refrain la ventunenne Lisandra nel corso delle sei ore di interrogatorio davanti al pm Claudia Danelon, cercando così di scagionare il fratello. Ma per gli inquirenti Reiver Laborde Rico, 24 anni, è responsabile quanto lei del feroce omicidio di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, uccisi nella notte del 19 agosto scorso. Non fosse altro che per la certezza scientifica che entrambi impugnavano dei coltelli e che due sono le lame assassine.
Si aggiungono dunque nuovi, truci particolari al duplice delitto di Lignano i cui contorni sono comunque sempre più chiari. I fratelli volevano tornare a Cuba e volevano tornarci con un po' di denaro, soprattutto Reiver che lì ha famiglia, un figlio e un altro in arrivo e aveva già prenotato il volo per Cuba. Hanno pensato così di ripulire i Burgato che conoscevano per via del negozio di casalinghi di fronte alla gelateria dove hanno lavorato entrambi. Volevano la cassa e per averla li hanno aspettati a casa.
«Io ho preso i soldi dalla borsetta della signora Burgato e li ho dati a Reiver, non so quanti fossero». Lo sanno con approssimazione gli investigatori coordinati dal capitano Fabio Pasquariello, perché il registratore quel giorno ha battuto circa duemila euro e dunque il «bottino» non poteva essere superiore. Burgato poi era solito nascondere una parte dell'incasso nel magazzino del negozio. Rapina premeditata, dunque, per il pm Claudia Danelon che parla di «movente predatorio» e contesta anche l'omicidio pluriaggravato caricandolo anch'esso della premeditazione nonostante tutto porti a pensare che il delitto non fosse nei piani dei due cubani.
Certo, avevano fatto un sopralluogo il giorno prima, erano pure vestiti con tute, passamontagna, guanti e si erano portati da casa i coltelli, ma il delitto no, non poteva rientrare nel loro progetto criminale. A incastrarli, prima del riscontro del Dna sul mozzicone di sigaretta, quattro illuminanti intercettazioni telefoniche registrate sabato scorso dal Ros dei carabinieri. Sono quattro telefonate fra Lisandra e Reiver, il quale chiama e risponde da un luogo vicino a L'Avana, Cuba. Fanno seguito a una conversazione di venerdì scorso fra Lisandra, che si trova in Campania, e sua madre, Sandra Rico, nella quale quest'ultima la informa che i carabinieri andranno da lei per il Dna. «L'hanno preso a me e ora lo prendono a te». Lisandra chiama dunque il fratello. «L'hanno fatto a mia mamma, se capiscono che sono io...». Lui: «Stai tranquilla, non possono arrivare a noi». Ma in una telefonata successiva, Reiver le consiglia di andarsene: «Scappa via, scappa via». Lei: «Ma non ho una lira». Lui: «Vieni via». In un'altra ancora si parla di impronte. Lisandra: «Come fanno ad avere le impronte se avevamo quelle cose alle mani?». Insomma, il Dna non c'era ancora ma le telefonate, così tradotte dallo spagnolo, sembrano piuttosto compromettenti.
Come sembra emergere l'estraneità di mamma Sandra. «È certo che non sapeva nulla - rassicura al telefono il gelataio Enzo Spinelli, suo marito e patrigno dei due giovani - Lei è vittima come me di questa grande tragedia. Anzi, è proprio sconvolta e incredula. Dice "ma com'è possibile che abbiano fatto una cosa del genere, cresciuti come sono con il nonno e la zia, due persone onestissime?».
Il procuratore di Udine, Antonio Biancardi, ha parlato di «caso scioccante perché se penso ai due ragazzi non mi ritrovo. Spero comunque in pene esemplari». Fra gli atti del pm, che ha chiesto la convalida del fermo e della misura cautelare in carcere, c'è ora il pilastro della confessione choc di Lisandra. Che si chiude con un brivido di normalità: «Alla fine ci siamo tolti i vestiti nella casa di Burgato e abbiamo messo tutto, anche i coltelli, nello zaino di mio fratello, a parte le scarpe... Non so dove ha buttato lo zaino. Poi siamo andati a dormire... io a casa mia e lui a casa sua».Il giorno prima Lisandra e Reiver si erano svegliati come due ragazzi normali. Poi l'idea di una rapina mai fatta, l'aggressione, lo spavento, il massacro e di nuovo a letto, da assassini
Lignano, il racconto di Lisandra:
«Li ho uccisi io, con il coltello»
La ragazza:«Gli disse "Reiver, lasciaci stare".
E mio fratello ha perso la testa. Ho sgozzato prima Burgato, poi la moglie»
«Poi il signor Burgato ha detto "Reiver, lasciaci stare" e allora mio fratello ha perso la testa perché aveva fatto il suo nome e ha iniziato a picchiarlo. Sentivo dei colpi contro il muro...». Lisandra Aguila Rico racconta così la follia omicida, il momento cioè in cui i due giovani cubani incensurati si sono di colpo trasformati in spietati assassini, capaci di accoltellare a morte gli anziani coniugi fino a sgozzarli. Paolo Burgato aveva riconosciuto Reiver Laborde Rico, il fratellastro ventiquattrenne di Lisandra, e dicendolo ha firmato la sua condanna.
«Io tenevo la signora che voleva aiutare il marito - ha aggiunto Lisandra nella sintesi degli inquirenti - Con la voce roca per non farmi scoprire ho detto a mio fratello "non riesco a tenerla". E allora Reiver ha iniziato a picchiare anche la signora. A quel punto, anch'io ho perso la testa, ho preso il coltello più grande che avevo appoggiato per terra e ho tagliato la gola al signor Burgato e poi anche alla signora...». Brividi. «Ho fatto tutto io», ha ripetuto come un refrain la ventunenne Lisandra nel corso delle sei ore di interrogatorio davanti al pm Claudia Danelon, cercando così di scagionare il fratello. Ma per gli inquirenti Reiver Laborde Rico, 24 anni, è responsabile quanto lei del feroce omicidio di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, uccisi nella notte del 19 agosto scorso. Non fosse altro che per la certezza scientifica che entrambi impugnavano dei coltelli e che due sono le lame assassine.
Si aggiungono dunque nuovi, truci particolari al duplice delitto di Lignano i cui contorni sono comunque sempre più chiari. I fratelli volevano tornare a Cuba e volevano tornarci con un po' di denaro, soprattutto Reiver che lì ha famiglia, un figlio e un altro in arrivo e aveva già prenotato il volo per Cuba. Hanno pensato così di ripulire i Burgato che conoscevano per via del negozio di casalinghi di fronte alla gelateria dove hanno lavorato entrambi. Volevano la cassa e per averla li hanno aspettati a casa.
«Io ho preso i soldi dalla borsetta della signora Burgato e li ho dati a Reiver, non so quanti fossero». Lo sanno con approssimazione gli investigatori coordinati dal capitano Fabio Pasquariello, perché il registratore quel giorno ha battuto circa duemila euro e dunque il «bottino» non poteva essere superiore. Burgato poi era solito nascondere una parte dell'incasso nel magazzino del negozio. Rapina premeditata, dunque, per il pm Claudia Danelon che parla di «movente predatorio» e contesta anche l'omicidio pluriaggravato caricandolo anch'esso della premeditazione nonostante tutto porti a pensare che il delitto non fosse nei piani dei due cubani.
Certo, avevano fatto un sopralluogo il giorno prima, erano pure vestiti con tute, passamontagna, guanti e si erano portati da casa i coltelli, ma il delitto no, non poteva rientrare nel loro progetto criminale. A incastrarli, prima del riscontro del Dna sul mozzicone di sigaretta, quattro illuminanti intercettazioni telefoniche registrate sabato scorso dal Ros dei carabinieri. Sono quattro telefonate fra Lisandra e Reiver, il quale chiama e risponde da un luogo vicino a L'Avana, Cuba. Fanno seguito a una conversazione di venerdì scorso fra Lisandra, che si trova in Campania, e sua madre, Sandra Rico, nella quale quest'ultima la informa che i carabinieri andranno da lei per il Dna. «L'hanno preso a me e ora lo prendono a te». Lisandra chiama dunque il fratello. «L'hanno fatto a mia mamma, se capiscono che sono io...». Lui: «Stai tranquilla, non possono arrivare a noi». Ma in una telefonata successiva, Reiver le consiglia di andarsene: «Scappa via, scappa via». Lei: «Ma non ho una lira». Lui: «Vieni via». In un'altra ancora si parla di impronte. Lisandra: «Come fanno ad avere le impronte se avevamo quelle cose alle mani?». Insomma, il Dna non c'era ancora ma le telefonate, così tradotte dallo spagnolo, sembrano piuttosto compromettenti.
Come sembra emergere l'estraneità di mamma Sandra. «È certo che non sapeva nulla - rassicura al telefono il gelataio Enzo Spinelli, suo marito e patrigno dei due giovani - Lei è vittima come me di questa grande tragedia. Anzi, è proprio sconvolta e incredula. Dice "ma com'è possibile che abbiano fatto una cosa del genere, cresciuti come sono con il nonno e la zia, due persone onestissime?».
Il procuratore di Udine, Antonio Biancardi, ha parlato di «caso scioccante perché se penso ai due ragazzi non mi ritrovo. Spero comunque in pene esemplari». Fra gli atti del pm, che ha chiesto la convalida del fermo e della misura cautelare in carcere, c'è ora il pilastro della confessione choc di Lisandra. Che si chiude con un brivido di normalità: «Alla fine ci siamo tolti i vestiti nella casa di Burgato e abbiamo messo tutto, anche i coltelli, nello zaino di mio fratello, a parte le scarpe... Non so dove ha buttato lo zaino. Poi siamo andati a dormire... io a casa mia e lui a casa sua».Il giorno prima Lisandra e Reiver si erano svegliati come due ragazzi normali. Poi l'idea di una rapina mai fatta, l'aggressione, lo spavento, il massacro e di nuovo a letto, da assassini
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Caccia aperta a Cuba per Reiver:
la sorella è in cella e lui lo sa
I carabinieri hanno già avvisato la polizia caraibica. Della sua cattura si stanno occupando gli uomini del Ros
UDINE. Sa che sua sorella è in carcere e ha raccontato cos’è successo a Lignano. Sa ovviamente che i carabinieri hanno avvisato la polizia cubana. Ma c’è un problema formale non da poco: fra Italia e il Paese caraibico non esistono rapporti internazionali che consentano una estradizione.
Non solo: a Cuba i carabinieri del Ros – quelli che si occupano dei grandi traffici internazionali, specie di droga – non hanno la possibilità di agire come vorrebbero, come fanno spesso nelle loro indagini oltreoceano.
Questo, per dire che la cattura di Reiver Laborde Rico non sarà un’impresa facile a meno che non intervengano situazioni sempre possibili quando un Paese sa che può collaborare, magari in cambio di altro. In fondo – ma questa è soltanto una supposizione – la polizia cubana sa di avere un proprio cittadino, in patria, che ha commesso un reato gravissimo come il duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro.
Potrebbe quindi non aver alcun problema a fare in modo che il 24enne “Tyson” finisca su un volo diretto in Occidente.
Il mandato di cattura internazionale preparato per il cubano, quindi, ha l’importanza che ha. Nel senso che se il giovane commette l’errore di uscire da Cuba è pressoché spacciato. Ma tant’è: i carabinieri, proprio quelli del Ros che in questo mese hanno messo tutta la loro esperienza a disposizione del capitano Pasquariello e della procura di Udine, stanno già studiando il sistema per far “rientrare” Reiver Laborde Rico e quindi per arrestarlo. Anche perché in questi giorni sicuramente – sulla base degli elementi raccolti e della misura cautelare che il Gip emetterà nei confronti della sorella Lisandra – ci sarà anche la contestuale richiesta di misura cautelare per il fratello, per gli stessi reati di duplice omicidio e rapina contestati alla giovane. È solo questione di tempo, quindi, almeno che Reiver non accetti qualche consiglio legale e, vista l’età, si consegni spontaneamente nella speranza di giocarsi le carte per evitare l’ergastolo.
Anche se è presto per fare previsioni e le parole del procuratore Biancardi risuonano ancora nella sala conferenze dei carabinieri in viale Trieste – «servono pene esemplari!» – molti precedenti portano a ipotizzare che, chiedendo il giudizio abbreviato, la pena potrebbe essere quella dei 30 anni di reclusione, a meno che il giudice non riconosca la misura di sicurezza dell’isolamento diurno e quindi arrivi alla pena dell’ergastolo nonostante lo sconto previsto dal rito abbreviato.(g.s.)
http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/09/19/news/caccia-aperta-a-cuba-per-reiver-la-sorella-e-in-cella-e-lui-lo-sa-1.5721219
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Lisandra è ancora su Facebook, dove gli amici la difendono.
Lisandra Aguila Rico la 21enne coinvolta nell’omicidio di Lignano, non solo continua a frequentare Facebook come se niente fosse, ma in questi giorni sulla sua pagina personale è nato un vero e proprio dibattito fra alcuni utenti del social network e i suoi amici che continuano a difenderla
Lisandra Aguila Rico la 21enne coinvolta nell’omicidio dei coniugi Rosetta Sostero e Paolo Burgato, dello scorso agosto, a Lignano Sabbiadoro, ieri ha confessato. A sentire le sue parole il fratello Laborde Reiver Rico di 24 anni (che per precauzione è scappato all’estero) sarebbe innocente, e l’unica colpevole di questo massacro violento e premeditato sarebbe lei.
Vero o no, lo diranno i giudici: quello che inquieta ulteriormente è che il suo profilo facebook sia più attivo che mai. Lisandra infatti nel frattempo ha continuato a postare foto e frequentare il social network, come se niente fosse successo. E una sua foto in “posa da modella” scattata appena cinque giorni fa, ha suscitato le polemiche da parte di alcuni utenti facebook aperto un dibattito.
Negli oltre 350 commenti che si susseguono sotto la foto incriminata si legge di tutto, dalle accuse agli italiani che vanno a cuba in cerca di donne, per finire con i commenti dei suoi amici cubani che la difendono spiegando che, insomma, “non voleva uccidere ma solo rubare”.
A noi resta solo una domanda da girare a Facebook: in questi casi non sarebbe meglio bloccare l’account? Non rientra nei casi in cui, il rispetto e l'attenzione dovrebbero prevalere sul “senso del click”?
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/facebook-Lisandra-Aguila-Rico-omicidio-Sostero-Burgato#ixzz2706pk8Ci
Lisandra Aguila Rico la 21enne coinvolta nell’omicidio di Lignano, non solo continua a frequentare Facebook come se niente fosse, ma in questi giorni sulla sua pagina personale è nato un vero e proprio dibattito fra alcuni utenti del social network e i suoi amici che continuano a difenderla
Lisandra Aguila Rico la 21enne coinvolta nell’omicidio dei coniugi Rosetta Sostero e Paolo Burgato, dello scorso agosto, a Lignano Sabbiadoro, ieri ha confessato. A sentire le sue parole il fratello Laborde Reiver Rico di 24 anni (che per precauzione è scappato all’estero) sarebbe innocente, e l’unica colpevole di questo massacro violento e premeditato sarebbe lei.
Vero o no, lo diranno i giudici: quello che inquieta ulteriormente è che il suo profilo facebook sia più attivo che mai. Lisandra infatti nel frattempo ha continuato a postare foto e frequentare il social network, come se niente fosse successo. E una sua foto in “posa da modella” scattata appena cinque giorni fa, ha suscitato le polemiche da parte di alcuni utenti facebook aperto un dibattito.
Negli oltre 350 commenti che si susseguono sotto la foto incriminata si legge di tutto, dalle accuse agli italiani che vanno a cuba in cerca di donne, per finire con i commenti dei suoi amici cubani che la difendono spiegando che, insomma, “non voleva uccidere ma solo rubare”.
A noi resta solo una domanda da girare a Facebook: in questi casi non sarebbe meglio bloccare l’account? Non rientra nei casi in cui, il rispetto e l'attenzione dovrebbero prevalere sul “senso del click”?
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/facebook-Lisandra-Aguila-Rico-omicidio-Sostero-Burgato#ixzz2706pk8Ci
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Delitto Lignano: Lisandra resta in carcere. Trovato fratello a Cuba
Lisandra Aguila Rico, la giovane cubana che ha confessato il delitto di Lignano Sabbiadoro, rimarrà in carcere. Il gip respinge la richiesta di custodia cautelare. Rintracciato invece a Cuba il fratello "Tyson", complice nell'omicidio.
Lisandra Aguila Rico, la ragazza di 21 anni che ha confessato l'omicidio di Lignano Sabbiadoro (Udine), dove sono stati barbaramente torturati ed uccisi i due coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, rimarrà in carcere. Il gip del Tribunale di Udine, infatti, ha respinto la richiesta dell'avvocato della giovane cubana di concedere gli arresti domiciliari, e questo perché verrebbe ravvisato il pericolo di fuga, l'inquinamento probatorio e la reiterazione del reato. Per quanto riguarda il pericolo di fuga, a far preoccupare gli inquirenti sarebbe non solamente il fatto che Lisandra è stata fermata mentre si trovava già fuori dal Friuli Venezia Giulia, ma anche perché il fratello 24enne Reiver Laborde Rico, suo complice nell'omicidio dei coniugi Burgato, è già da un mese all'estero. In queste ore sembra che gli investigatori lo abbiano rintracciato a Cuba, a Camaway, dove vice con la moglie. I Carabinieri hanno già avviato i contatti per cercare di estradare Tyson, così viene soprannominato per via della stazza, in Italia. Ma Lisandra resta in carcere anche perché lei ed il fratello, il giorno in cui si sono introdotti nella casa di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, avevano portato da casa due coltelli. "Potrebbe essere indice di una determinazione criminosa già assunta in precedenza" ipotizza il gip, anche se sembra rimanere convinto che "l'intento iniziale era quello di fare una rapina" e che quindi i coltelli potessero essere solo uno strumento per "spaventare le vittime", almeno inizialmente. Il giudice per le indagini preliminari, comunque, ha sottolineato la "violenza cieca" e la "relativa freddezza" dei due fratelli nel compiere l'orrendo omicidio, "fattori che denotano - conclude il gip - una personalità decisamente capace di ogni tipo di illegalità e violazione di qualsiasi regola del vivere civile".
http://www.mainfatti.it/omicidi/Delitto-Lignano-Lisandra-resta-in-carcere-Trovato-fratello-a-Cuba_046143033.htm
Lisandra Aguila Rico, la giovane cubana che ha confessato il delitto di Lignano Sabbiadoro, rimarrà in carcere. Il gip respinge la richiesta di custodia cautelare. Rintracciato invece a Cuba il fratello "Tyson", complice nell'omicidio.
Lisandra Aguila Rico, la ragazza di 21 anni che ha confessato l'omicidio di Lignano Sabbiadoro (Udine), dove sono stati barbaramente torturati ed uccisi i due coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, rimarrà in carcere. Il gip del Tribunale di Udine, infatti, ha respinto la richiesta dell'avvocato della giovane cubana di concedere gli arresti domiciliari, e questo perché verrebbe ravvisato il pericolo di fuga, l'inquinamento probatorio e la reiterazione del reato. Per quanto riguarda il pericolo di fuga, a far preoccupare gli inquirenti sarebbe non solamente il fatto che Lisandra è stata fermata mentre si trovava già fuori dal Friuli Venezia Giulia, ma anche perché il fratello 24enne Reiver Laborde Rico, suo complice nell'omicidio dei coniugi Burgato, è già da un mese all'estero. In queste ore sembra che gli investigatori lo abbiano rintracciato a Cuba, a Camaway, dove vice con la moglie. I Carabinieri hanno già avviato i contatti per cercare di estradare Tyson, così viene soprannominato per via della stazza, in Italia. Ma Lisandra resta in carcere anche perché lei ed il fratello, il giorno in cui si sono introdotti nella casa di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, avevano portato da casa due coltelli. "Potrebbe essere indice di una determinazione criminosa già assunta in precedenza" ipotizza il gip, anche se sembra rimanere convinto che "l'intento iniziale era quello di fare una rapina" e che quindi i coltelli potessero essere solo uno strumento per "spaventare le vittime", almeno inizialmente. Il giudice per le indagini preliminari, comunque, ha sottolineato la "violenza cieca" e la "relativa freddezza" dei due fratelli nel compiere l'orrendo omicidio, "fattori che denotano - conclude il gip - una personalità decisamente capace di ogni tipo di illegalità e violazione di qualsiasi regola del vivere civile".
http://www.mainfatti.it/omicidi/Delitto-Lignano-Lisandra-resta-in-carcere-Trovato-fratello-a-Cuba_046143033.htm
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
vedetevi il video di "Tyson" mentre trabajava con gli "autoscontri" nella sala giochi dove lavorava ..
http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2012/09/20/omicidio_lignano_lisandra_aguila_rico_rintracciato_fratello_cubano_reiver_laborde_rico_.html
solo da stazza era riconoscibilissimo da chiunque l'avesse visto anche per un rato..
per cui ridicolo il tentativo di non essere riconosciuto ...cammuffandosi...
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
http://www.lettera43.it/cronaca/lisa-1000-euro-per-la-fuga_4367565210.htm
Dopo l'omicidio, a Lisandra Aguila Rico servivano 1.000 euro per tornare a Cuba. Voleva infatti fuggire dopo aver saputo che i Carabinieri avevano trovato due mozziconi di sigaretta all'esterno della villetta di via Annia a Lignano Sabbiadoro dove il 19 agosto sono stati assassinati i coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero.
Il 15 settembre verso le 17 la ragazza contattò telefonicamente il fratello Reiver Laborde Rico detto Tyson, rientrato a Cuba il 30 agosto, spiegandogli che i militari ipotizzavano la presenza di un uomo e una donna sulla scena del delitto e supplicandolo di aiutarla a trovare i soldi per scappare dall'Italia.
«HANNO TROVATO UNA SIGARETTA. DEVO SCAPPARE». «Hanno trovato una sigaretta in giardino, quella della macchina, quando abbiamo fumato», gli disse, aggiungendo: «Se avessi qualcuno che mi desse almeno 1.000 euro per sparire...».
Lisa sapeva che gli investigatori stavano sottoponendo al tampone salivare decine di persone e che l'identificazione dei colpevoli era solo questione di tempo.
IL PIANO DI FUGA: DESTINAZIONE SPAGNA. Verso le 20.30 dello stesso giorno venne richiamata dal fratello che le propose di inviarle il denaro da Cuba. L'idea della ragazza era inizialmente quella di nascondersi in Spagna, usando come appoggio l'appartamento della colombiana che la stava ospitando a Lignano. Circa un mese e mezzo prima, infatti, Lisandra aveva trovato lavoro nella zona di Campobasso e stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza nella località balneare friulana.
Verso le 23, una nuova telefonata del fratello mandò i suoi piani in fumo. Il giovane si rimangiava la sua promessa per paura di essere a sua volta rintracciato insieme con la sorella. La ragazza, in preda al panico, iniziò a fare una serie di chiamate rivolgendosi ad alcuni conoscenti. Ma dalle intercettazioni è emerso in particolare il contatto con un uomo al quale chiese la somma di 1.000 euro simulando il pianto. Gli spiegò che i parenti le avevano chiesto di tornare velocemente a Cuba perchè la nonna stava per morire.
GLI INQUIRENTI GUIDATI DALLE INTERCETTAZIONI. Non sapeva che il suo telefono era sotto controllo dal giorno precedente e che nel frattempo tutte queste conversazioni venivano captate dagli inquirenti, che la rintracciarono a Pontecagnano (Salerno) dove la ragazza risultava domiciliata e dove si trovava dal 20 agosto assieme al fratello, partito per Cuba il 30 agosto per tornare dalla moglie incinta e dal primo figlio a Camaguey (dov'è stato rintracciato il 19 settembre).
Poche ore dopo Lisa fu raggiunta dai Carabinieri, fermata e sottoposta a tampone salivare. Il Ris analizzò subito il campione confermando che conteneva lo stesso dna isolato dai mozziconi di sigaretta.
«GIOVANI, PELLE OLIVASTRA, L'ACCENTO LATINO». Dopo essersi cambiati, i due hanno abbandonato il luogo del delitto in taxi. Il tassista ha parlato di due giovani di carnagione olivastra con accento sudamericano che sostenevano di essere fratello e sorella. Ha spiegato di averli portati prima a Latisana (dove Lisandra risiedeva) e poi nuovamente a Lignano.
Reiver rientrò a casa verso le 3.30 e Lisandra alle 4, dopo aver ricevuto circa due ore prima una telefonata della coinquilina colombiana che le spiegava di essere stanca e voler andare a letto. La 21enne si addormentò sul divano per svegliarsi attorno alle 10 e la coinquilina ha spiegato poi ai Carabinieri di averla vista serena e sorridente come sempre.
REIVER: «E ORA FAI SPARIRE TUTTA LA MIA ROBA». Anche il coinquilino del giovane, anche lui colombiano, ha riferito lo stesso riguardo al ragazzo. Il fratello di Lisandra è passato a prenderla verso le 10.30 e dopo aver mangiato insieme i due hanno lasciato Lignano dicendo di essere diretti lui a Cuba e lei a Salerno.
Prima di partire Reiver disse alla donna colombiana che faceva le pulizie nell'appartamento occupato da lui e dall'amico di sbarazzarsi di tutti i suoi effetti personali. Il coinquilino ha detto di aver accolto con piacere quella decisione, poichè gli abiti del 24enne erano spesso sporchi e maleodoranti.
Secondo quanto raccontato dalla ragazza nell'interrogatorio del 17 settembre, a ideare la rapina sarebbe stato il fratello (sapendo che le due vittime erano benestanti) e lei avrebbe tentato inzialmente di dissuaderlo senza però riuscirci. Così la sera prima dell'omicidio, i due effettuarono un soprallugo davanti alla casa dei coniugi per capirne le abitudini e individuare le porte d'accesso più utilizzate.
La notte successiva indossarono leggings, felpe, guanti da motociclista e passamontagna blu scuro e scavalcarono il muretto di cinta. Durante l'attesa hanno fumato tre sigarette a testa, scambiandosele tra loro. Avevano con sè anche due coltelli: nei giorni successivi il coinquilino del 24enne racconterà ai Carabinieri di aver notato la sparizione di una lama di circa 22 centimetri dal cassetto della cucina, arma di cui non c'è più traccia essendo stata successivamente messa in uno zainetto, poi gettato in un luogo ancora sconosciuto, assieme agli indumenti sporchi di sangue.
ROSETTA SI ARRENDE SUBITO, IL MARITO RESISTE. Rientrati i conigui verso l'una, sono stati colti alle spalle dai due fratelli e portati di forza in casa. Lisandra ha immobilizzato Rosetta Burgato, la quale le ha detto subito che i suoi risparmi erano custoditi nella borsetta: la somma, secondo gli inquirenti, non superava i 1.000 euro. Ma Paolo Burgato è sembrato sin da subito più restio, nonostante la stazza e l'atteggiamento minaccioso di Reiver che lo teneva fermo.
«HO SENTITO DEI COLPI SORDI, FORSE DEI PUGNI». L'uomo tentò di reagire e di qui la decisione di Reiver di legarlo con una corda. Mentre Lisandra rovistava nella camere da letto al piano superiore, sentì il ragazzo alzare la voce per obbligare l'uomo a rivelargli dove si trovasse il denaro o dove fosse la cassaforte. A quel punto, Lisandra ha iniziato a sentire dei rumori sordi, probabilmente il suono dei violenti pugni con cui il 24enne colpiva la vittima.
LISANDRA ORMAI IN PREDA AL PANICO. Paolo Burgato lo riconobbe allora e lo supplicò di lasciarlo andare chiamandolo Rei, il soprannome utilizzato ogni volta che l'aveva incontrato a Lignano. La ragazza ha allora raccontato di essere stata presa dal panico e di essere tornata dal fratello, che nel frattempo si era spostato in bagno a fare «non si sa bene cosa», come da lei stessa dichiarato.
L'ELIMINAZIONE DI DUE SCOMODI TESTIMONI. Quindi con un coltello tagliò la gola a entrambi i coniugi, perchè diventati due testimoni pericolosi. Nell'ordinanza di convalida dell'arresto della giovane, il gip di Udine Paolo Lauteri ha precisato che allo stato attuale non è possibile stabilire con certezza se l'omicidio sia stato premeditato. Allo stesso tempo non ha escluso che i coltelli sarebbero dovuti servire inizialmente per intimidire i due coniugi
Dopo l'omicidio, a Lisandra Aguila Rico servivano 1.000 euro per tornare a Cuba. Voleva infatti fuggire dopo aver saputo che i Carabinieri avevano trovato due mozziconi di sigaretta all'esterno della villetta di via Annia a Lignano Sabbiadoro dove il 19 agosto sono stati assassinati i coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero.
Il 15 settembre verso le 17 la ragazza contattò telefonicamente il fratello Reiver Laborde Rico detto Tyson, rientrato a Cuba il 30 agosto, spiegandogli che i militari ipotizzavano la presenza di un uomo e una donna sulla scena del delitto e supplicandolo di aiutarla a trovare i soldi per scappare dall'Italia.
«HANNO TROVATO UNA SIGARETTA. DEVO SCAPPARE». «Hanno trovato una sigaretta in giardino, quella della macchina, quando abbiamo fumato», gli disse, aggiungendo: «Se avessi qualcuno che mi desse almeno 1.000 euro per sparire...».
Lisa sapeva che gli investigatori stavano sottoponendo al tampone salivare decine di persone e che l'identificazione dei colpevoli era solo questione di tempo.
IL PIANO DI FUGA: DESTINAZIONE SPAGNA. Verso le 20.30 dello stesso giorno venne richiamata dal fratello che le propose di inviarle il denaro da Cuba. L'idea della ragazza era inizialmente quella di nascondersi in Spagna, usando come appoggio l'appartamento della colombiana che la stava ospitando a Lignano. Circa un mese e mezzo prima, infatti, Lisandra aveva trovato lavoro nella zona di Campobasso e stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza nella località balneare friulana.
Verso le 23, una nuova telefonata del fratello mandò i suoi piani in fumo. Il giovane si rimangiava la sua promessa per paura di essere a sua volta rintracciato insieme con la sorella. La ragazza, in preda al panico, iniziò a fare una serie di chiamate rivolgendosi ad alcuni conoscenti. Ma dalle intercettazioni è emerso in particolare il contatto con un uomo al quale chiese la somma di 1.000 euro simulando il pianto. Gli spiegò che i parenti le avevano chiesto di tornare velocemente a Cuba perchè la nonna stava per morire.
GLI INQUIRENTI GUIDATI DALLE INTERCETTAZIONI. Non sapeva che il suo telefono era sotto controllo dal giorno precedente e che nel frattempo tutte queste conversazioni venivano captate dagli inquirenti, che la rintracciarono a Pontecagnano (Salerno) dove la ragazza risultava domiciliata e dove si trovava dal 20 agosto assieme al fratello, partito per Cuba il 30 agosto per tornare dalla moglie incinta e dal primo figlio a Camaguey (dov'è stato rintracciato il 19 settembre).
Poche ore dopo Lisa fu raggiunta dai Carabinieri, fermata e sottoposta a tampone salivare. Il Ris analizzò subito il campione confermando che conteneva lo stesso dna isolato dai mozziconi di sigaretta.
«GIOVANI, PELLE OLIVASTRA, L'ACCENTO LATINO». Dopo essersi cambiati, i due hanno abbandonato il luogo del delitto in taxi. Il tassista ha parlato di due giovani di carnagione olivastra con accento sudamericano che sostenevano di essere fratello e sorella. Ha spiegato di averli portati prima a Latisana (dove Lisandra risiedeva) e poi nuovamente a Lignano.
Reiver rientrò a casa verso le 3.30 e Lisandra alle 4, dopo aver ricevuto circa due ore prima una telefonata della coinquilina colombiana che le spiegava di essere stanca e voler andare a letto. La 21enne si addormentò sul divano per svegliarsi attorno alle 10 e la coinquilina ha spiegato poi ai Carabinieri di averla vista serena e sorridente come sempre.
REIVER: «E ORA FAI SPARIRE TUTTA LA MIA ROBA». Anche il coinquilino del giovane, anche lui colombiano, ha riferito lo stesso riguardo al ragazzo. Il fratello di Lisandra è passato a prenderla verso le 10.30 e dopo aver mangiato insieme i due hanno lasciato Lignano dicendo di essere diretti lui a Cuba e lei a Salerno.
Prima di partire Reiver disse alla donna colombiana che faceva le pulizie nell'appartamento occupato da lui e dall'amico di sbarazzarsi di tutti i suoi effetti personali. Il coinquilino ha detto di aver accolto con piacere quella decisione, poichè gli abiti del 24enne erano spesso sporchi e maleodoranti.
Secondo quanto raccontato dalla ragazza nell'interrogatorio del 17 settembre, a ideare la rapina sarebbe stato il fratello (sapendo che le due vittime erano benestanti) e lei avrebbe tentato inzialmente di dissuaderlo senza però riuscirci. Così la sera prima dell'omicidio, i due effettuarono un soprallugo davanti alla casa dei coniugi per capirne le abitudini e individuare le porte d'accesso più utilizzate.
La notte successiva indossarono leggings, felpe, guanti da motociclista e passamontagna blu scuro e scavalcarono il muretto di cinta. Durante l'attesa hanno fumato tre sigarette a testa, scambiandosele tra loro. Avevano con sè anche due coltelli: nei giorni successivi il coinquilino del 24enne racconterà ai Carabinieri di aver notato la sparizione di una lama di circa 22 centimetri dal cassetto della cucina, arma di cui non c'è più traccia essendo stata successivamente messa in uno zainetto, poi gettato in un luogo ancora sconosciuto, assieme agli indumenti sporchi di sangue.
ROSETTA SI ARRENDE SUBITO, IL MARITO RESISTE. Rientrati i conigui verso l'una, sono stati colti alle spalle dai due fratelli e portati di forza in casa. Lisandra ha immobilizzato Rosetta Burgato, la quale le ha detto subito che i suoi risparmi erano custoditi nella borsetta: la somma, secondo gli inquirenti, non superava i 1.000 euro. Ma Paolo Burgato è sembrato sin da subito più restio, nonostante la stazza e l'atteggiamento minaccioso di Reiver che lo teneva fermo.
«HO SENTITO DEI COLPI SORDI, FORSE DEI PUGNI». L'uomo tentò di reagire e di qui la decisione di Reiver di legarlo con una corda. Mentre Lisandra rovistava nella camere da letto al piano superiore, sentì il ragazzo alzare la voce per obbligare l'uomo a rivelargli dove si trovasse il denaro o dove fosse la cassaforte. A quel punto, Lisandra ha iniziato a sentire dei rumori sordi, probabilmente il suono dei violenti pugni con cui il 24enne colpiva la vittima.
LISANDRA ORMAI IN PREDA AL PANICO. Paolo Burgato lo riconobbe allora e lo supplicò di lasciarlo andare chiamandolo Rei, il soprannome utilizzato ogni volta che l'aveva incontrato a Lignano. La ragazza ha allora raccontato di essere stata presa dal panico e di essere tornata dal fratello, che nel frattempo si era spostato in bagno a fare «non si sa bene cosa», come da lei stessa dichiarato.
L'ELIMINAZIONE DI DUE SCOMODI TESTIMONI. Quindi con un coltello tagliò la gola a entrambi i coniugi, perchè diventati due testimoni pericolosi. Nell'ordinanza di convalida dell'arresto della giovane, il gip di Udine Paolo Lauteri ha precisato che allo stato attuale non è possibile stabilire con certezza se l'omicidio sia stato premeditato. Allo stesso tempo non ha escluso che i coltelli sarebbero dovuti servire inizialmente per intimidire i due coniugi
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/lignano_omicidio_fuga_coniugi_sgozzati/notizie/220668.shtml
Subito dopo il duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro, Lisandra avrebbe raggiunto la provincia di Salerno, in Campania, e si sarebbe stabilita nel comune di Pontecagnano Faiano, ospite di una cugina.
Quest'ultima, anche lei cubana, risiedeva nel paese campano da circa un anno, come molti altri suoi connazionali impegnati in attività di banconieri-baristi, insegnanti di danza "salsa" e "merengue" e addetti nei saloni da parrucchiere. Si stima che in quella zona la comunità cubana tocchi i mille membri, tutti in Italia con un permesso di soggiorno temporaneo turistico della durata di circa un anno. Un gruppo bene integrato nel tessuto sociale e completamente fuori dal mondo del racket della prostituzione.
All'arrivo di Lisandra, in città, qualcuno ha riferito di averla vista con un uomo. I residenti di Magazzeno, frazione di Pontecagnano nella quale Lisandra aveva trovato ospitalità, raccontano di avere saputo che la ragazza era arrivata insieme al fratello. Sarebbe stato lui ad accompagnarla nel Salernitano, per lasciarla poi con la cugina e rientrare a Cuba. In poco meno di un mese la giovane si era bene inserita nel contesto notturno della Litoranea, la lunga strada fronte mare che unisce Salerno al sud della provincia, per arrivare fino a Capaccio-Paestum, una via costellata di locali di ogni genere: dalla discoteca al night club, ai ristoranti.
Pare che qui Lisandra svolgesse una vita apparentemente normale, grazie al supporto della comunità cubana che da anni vive a Pontecagnano. Una comunità sulla quale si sono concentrate subito le indagini degli inquirenti friulani. L'obiettivo? Capire chi abbia provato a "coprire" la giovane. Si cercano in particolare, quindi, le persone che abbiano in qualche modo potuto favorire la sua fuga. Qualcuno che, oltre alla cugina, avrebbe potuto sapere quanto accaduto. Quella cubana di Pontecagnano è comunità che diventa una famiglia, pronta ad accogliere i propri figli, a inserirli nel mondo del lavoro e sostenerli economicamente al loro arrivo.
È qui che i carabinieri di Udine sono giunti nel cuore della notte, in una villetta sulla Litoranea. Il rumore dei motori delle loro automobili non è passato inosservato in viale dei Platani, una piccola strada privata, senza uscita, in una zona chiamata "Belvedere", quasi una terrazza vista mare. Quando gli investigatori hanno fatto irruzione in casa, la giovane ha tentato un'inutile fuga. La cugina, nel frattempo, avrebbe provato a convincere i militari dell'Arma che Lisandra non era lì. Da qualche settimana la ventunenne lavorava in un chiacchierato night club della zona, un locale già sequestrato e chiuso in passato
Subito dopo il duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro, Lisandra avrebbe raggiunto la provincia di Salerno, in Campania, e si sarebbe stabilita nel comune di Pontecagnano Faiano, ospite di una cugina.
Quest'ultima, anche lei cubana, risiedeva nel paese campano da circa un anno, come molti altri suoi connazionali impegnati in attività di banconieri-baristi, insegnanti di danza "salsa" e "merengue" e addetti nei saloni da parrucchiere. Si stima che in quella zona la comunità cubana tocchi i mille membri, tutti in Italia con un permesso di soggiorno temporaneo turistico della durata di circa un anno. Un gruppo bene integrato nel tessuto sociale e completamente fuori dal mondo del racket della prostituzione.
All'arrivo di Lisandra, in città, qualcuno ha riferito di averla vista con un uomo. I residenti di Magazzeno, frazione di Pontecagnano nella quale Lisandra aveva trovato ospitalità, raccontano di avere saputo che la ragazza era arrivata insieme al fratello. Sarebbe stato lui ad accompagnarla nel Salernitano, per lasciarla poi con la cugina e rientrare a Cuba. In poco meno di un mese la giovane si era bene inserita nel contesto notturno della Litoranea, la lunga strada fronte mare che unisce Salerno al sud della provincia, per arrivare fino a Capaccio-Paestum, una via costellata di locali di ogni genere: dalla discoteca al night club, ai ristoranti.
Pare che qui Lisandra svolgesse una vita apparentemente normale, grazie al supporto della comunità cubana che da anni vive a Pontecagnano. Una comunità sulla quale si sono concentrate subito le indagini degli inquirenti friulani. L'obiettivo? Capire chi abbia provato a "coprire" la giovane. Si cercano in particolare, quindi, le persone che abbiano in qualche modo potuto favorire la sua fuga. Qualcuno che, oltre alla cugina, avrebbe potuto sapere quanto accaduto. Quella cubana di Pontecagnano è comunità che diventa una famiglia, pronta ad accogliere i propri figli, a inserirli nel mondo del lavoro e sostenerli economicamente al loro arrivo.
È qui che i carabinieri di Udine sono giunti nel cuore della notte, in una villetta sulla Litoranea. Il rumore dei motori delle loro automobili non è passato inosservato in viale dei Platani, una piccola strada privata, senza uscita, in una zona chiamata "Belvedere", quasi una terrazza vista mare. Quando gli investigatori hanno fatto irruzione in casa, la giovane ha tentato un'inutile fuga. La cugina, nel frattempo, avrebbe provato a convincere i militari dell'Arma che Lisandra non era lì. Da qualche settimana la ventunenne lavorava in un chiacchierato night club della zona, un locale già sequestrato e chiuso in passato
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
http://www.corriere.it/cronache/12_settembre_23/dopo-averli-uccisi-siamo-andati-al-mare-pasqualetto_83fb0804-054a-11e2-b23b-e7550ace117d.shtml?fr=box_primopiano
C'è lui, Tyson, che il giorno prima di rapinare e uccidere con ferocia si mette a piangere davanti alla sorella «per i suoi grossi problemi economici»; c'è lei, Lisandra, che dopo aver ceduto alle insistenze del fratello si trasforma in un'assassina, capace di menare fendenti e tagliare gole, fredda e spietata come la Nikita di Luc Besson; ci sono quelle sei sigarette fumate nervosamente sotto le palme della villa prima dell'aggressione; e poi i passamontagna, i guanti neri, i coltelli portati da casa e, terminato il massacro, la fuga «sul bagnasciuga di Lignano, senza scarpe». Infine il taxi fino a Latisana «a guardare gli orari dei treni».
Le otto pagine del verbale d'interrogatorio di Lisandra Aguila Rico, la ventunenne cubana arrestata per il delitto di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, uccisi nella notte del 19 agosto a Lignano Sabbiadoro, sono il racconto di un progetto folle e di un delitto sanguinario che ha fatto di due giovani incensurati, Lisandra e Reiver «Tyson» Rico, due brutali assassini.
«Reiver sapeva dei soldi»
Lisandra parte da quell'idea fissa del fratello. «Mentre ero a Salerno (dove lavoravo al night Sharon) ho sentito più volte al telefono Reiver che mi diceva di voler commettere la rapina... Aveva problemi economici e continuava ad avere questo obiettivo da mesi... Conoscevamo i Burgato da tre anni, da quando siamo arrivati in Italia. Io andavo al loro negozio a fare acquisti e li vedevo tutti i giorni nella gelateria di mia madre dove ho lavorato anch'io». La cubana arriva a Lignano due giorni prima della rapina. «Volevo fargli cambiare idea ma lui era deciso e si è messo anche a piangere parlandomi dei suoi problemi economici e della figlia che doveva nascere. Ha aggiunto che se non l'avessi aiutato la rapina l'avrebbe fatta lui da solo. A quel punto ho ceduto... Lui aveva già le idee molto chiare, aveva scelto la villa dei Burgato a aveva preso gli abiti che avremmo dovuto indossare: i leggings neri, due felpe blu scuro, due passamontagna, due coltelli, uno piccolo e uno grande, due paia di guanti da motociclista... una corda che però io, prima del fatto, non avevo visto. Un coltello era a scatto con una lama di otto centimetri mentre l'altro era da cucina, 25 centimetri. Uno lo aveva preso dalla sua abitazione, l'altro ce l'aveva da sempre». Perché proprio i Burgato? «Mio fratello era convinto che avessero dei contanti e oggetti di valore in casa».
«Non voleva parlare»
La sera prima, un sopralluogo. Il giorno dopo, scatta il piano. «Reiver è venuto a chiamarmi verso le 21.30 dicendomi che dovevamo a fare la rapina. Era presto, siamo andati a comprare le Marlboro light. Abbiamo fatto dei giri a piedi nei dintorni. Verso le 22.30 abbiamo scavalcato, ci siamo nascosti sotto le palme del giardino e abbiamo messo i leggings. Durante l'attesa, accovacciati, ci siamo fumati almeno tre o quattro sigarette a testa, lui forse cinque». I Burgato sono dunque arrivati in bicicletta e sono entrati dal cancello scendendo la rampa verso il garage. «Io ho preso la signora da dietro bloccandola alla gola con il braccio sinistro, mio fratello ha bloccato lui... Siamo entrati tutti e quattro nel bagno, la prima stanza che abbiamo visto aperta. Mio fratello ha iniziato a dire: "Dove sono i soldi? Dove avete la roba? Dove avete l'oro?"... La signora voleva che il marito parlasse ma Burgato non diceva nulla. A quel punto mio fratello lo ha messo a terra, legandolo, e poi si è occupato della signora... io ho preso la sua borsetta, ho trovato del denaro e l'ho dato a mio fratello. Sono poi salita al piano superiore a rovistare dappertutto... ho mosso i quadri cercando la cassaforte ma niente, ho portato via solo una catenina e degli orecchini...».
«Non potevamo andar via così»
«... Sono tornata da mio fratello, gli ho sussurrato all'orecchio che non avevo trovato nulla e l'ho invitato ad andare via. Lui è diventato molto nervoso. Ha iniziato a chiedere più volte la cassaforte e i soldi e in quel momento il signor Burgato ha riconosciuto la sua voce chiamandolo più volte "Rei". Reiver ha iniziato a picchiarlo violentemente, tant'è che io sentivo i colpi sordi e forti... Entrambi avevamo capito che non potevamo andar via così... Ho recuperato il coltello grande e ho aggredito Burgato». Finito il massacro, si sono tolti leggings, guanti e passamontagna, li hanno infilati in uno zainetto e si sono diretti alla spiaggia. «Abbiamo percorso il bagnasciuga togliendoci le scarpe. Arrivati a casa ci siamo lavati. Poi abbiamo preso un taxi per Latisana. Dovevamo vedere gli orari dei treni del giorno dopo. E siamo tornati a Lignano per andare a dormire... Io dalle mie amiche Zoraida e Claudia Ximena, che mi hanno aperto la porta». Lisandra sembrava normale, dicono Zoraida e Ximena. Come se fosse stata in discoteca.
C'è lui, Tyson, che il giorno prima di rapinare e uccidere con ferocia si mette a piangere davanti alla sorella «per i suoi grossi problemi economici»; c'è lei, Lisandra, che dopo aver ceduto alle insistenze del fratello si trasforma in un'assassina, capace di menare fendenti e tagliare gole, fredda e spietata come la Nikita di Luc Besson; ci sono quelle sei sigarette fumate nervosamente sotto le palme della villa prima dell'aggressione; e poi i passamontagna, i guanti neri, i coltelli portati da casa e, terminato il massacro, la fuga «sul bagnasciuga di Lignano, senza scarpe». Infine il taxi fino a Latisana «a guardare gli orari dei treni».
Le otto pagine del verbale d'interrogatorio di Lisandra Aguila Rico, la ventunenne cubana arrestata per il delitto di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, uccisi nella notte del 19 agosto a Lignano Sabbiadoro, sono il racconto di un progetto folle e di un delitto sanguinario che ha fatto di due giovani incensurati, Lisandra e Reiver «Tyson» Rico, due brutali assassini.
«Reiver sapeva dei soldi»
Lisandra parte da quell'idea fissa del fratello. «Mentre ero a Salerno (dove lavoravo al night Sharon) ho sentito più volte al telefono Reiver che mi diceva di voler commettere la rapina... Aveva problemi economici e continuava ad avere questo obiettivo da mesi... Conoscevamo i Burgato da tre anni, da quando siamo arrivati in Italia. Io andavo al loro negozio a fare acquisti e li vedevo tutti i giorni nella gelateria di mia madre dove ho lavorato anch'io». La cubana arriva a Lignano due giorni prima della rapina. «Volevo fargli cambiare idea ma lui era deciso e si è messo anche a piangere parlandomi dei suoi problemi economici e della figlia che doveva nascere. Ha aggiunto che se non l'avessi aiutato la rapina l'avrebbe fatta lui da solo. A quel punto ho ceduto... Lui aveva già le idee molto chiare, aveva scelto la villa dei Burgato a aveva preso gli abiti che avremmo dovuto indossare: i leggings neri, due felpe blu scuro, due passamontagna, due coltelli, uno piccolo e uno grande, due paia di guanti da motociclista... una corda che però io, prima del fatto, non avevo visto. Un coltello era a scatto con una lama di otto centimetri mentre l'altro era da cucina, 25 centimetri. Uno lo aveva preso dalla sua abitazione, l'altro ce l'aveva da sempre». Perché proprio i Burgato? «Mio fratello era convinto che avessero dei contanti e oggetti di valore in casa».
«Non voleva parlare»
La sera prima, un sopralluogo. Il giorno dopo, scatta il piano. «Reiver è venuto a chiamarmi verso le 21.30 dicendomi che dovevamo a fare la rapina. Era presto, siamo andati a comprare le Marlboro light. Abbiamo fatto dei giri a piedi nei dintorni. Verso le 22.30 abbiamo scavalcato, ci siamo nascosti sotto le palme del giardino e abbiamo messo i leggings. Durante l'attesa, accovacciati, ci siamo fumati almeno tre o quattro sigarette a testa, lui forse cinque». I Burgato sono dunque arrivati in bicicletta e sono entrati dal cancello scendendo la rampa verso il garage. «Io ho preso la signora da dietro bloccandola alla gola con il braccio sinistro, mio fratello ha bloccato lui... Siamo entrati tutti e quattro nel bagno, la prima stanza che abbiamo visto aperta. Mio fratello ha iniziato a dire: "Dove sono i soldi? Dove avete la roba? Dove avete l'oro?"... La signora voleva che il marito parlasse ma Burgato non diceva nulla. A quel punto mio fratello lo ha messo a terra, legandolo, e poi si è occupato della signora... io ho preso la sua borsetta, ho trovato del denaro e l'ho dato a mio fratello. Sono poi salita al piano superiore a rovistare dappertutto... ho mosso i quadri cercando la cassaforte ma niente, ho portato via solo una catenina e degli orecchini...».
«Non potevamo andar via così»
«... Sono tornata da mio fratello, gli ho sussurrato all'orecchio che non avevo trovato nulla e l'ho invitato ad andare via. Lui è diventato molto nervoso. Ha iniziato a chiedere più volte la cassaforte e i soldi e in quel momento il signor Burgato ha riconosciuto la sua voce chiamandolo più volte "Rei". Reiver ha iniziato a picchiarlo violentemente, tant'è che io sentivo i colpi sordi e forti... Entrambi avevamo capito che non potevamo andar via così... Ho recuperato il coltello grande e ho aggredito Burgato». Finito il massacro, si sono tolti leggings, guanti e passamontagna, li hanno infilati in uno zainetto e si sono diretti alla spiaggia. «Abbiamo percorso il bagnasciuga togliendoci le scarpe. Arrivati a casa ci siamo lavati. Poi abbiamo preso un taxi per Latisana. Dovevamo vedere gli orari dei treni del giorno dopo. E siamo tornati a Lignano per andare a dormire... Io dalle mie amiche Zoraida e Claudia Ximena, che mi hanno aperto la porta». Lisandra sembrava normale, dicono Zoraida e Ximena. Come se fosse stata in discoteca.
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/09/29/news/arrestato-l-inviato-del-messaggero-veneto-a-cuba-1.5775032
Camaguey, ore 12.30, Reparto di Puerto Azzurro, un quartiere periferico con case colorate, addossate a un dedalo di strade perpendicolari tra di loro. Al numero 20 c’è la villetta rosa della famiglia di Reiver Laborde Rico. È la casetta più curata e più linda dell’intero quartiere a conferma che la famiglia dei fratellastri accusati dell’omicidio dei coniugi Burgato, a Lignano, non se la passa male. Abbiamo parcheggiato l’auto a circa 200 metri dall’abitazione di Rei, detto “Tyson”, in attesa di vederlo sbucare da qualche viuzza. La visita a casa sua, quattro ore prima, era stata infruttuosa. Anzi, la moglie aveva riferito che il marito era partito per l’Avana.
Due colpi al finestrino dell’auto. Reiver - camicia blu e occhiali neri - si presenta. Sicuro. Tranquillo. Spavaldo. Apparentemente sereno. È attorniato da un gruppo di ragazzi; tra loro un solo adulto. Accetta di scambiare due parole. «So che siete stati a casa mia questa mattina. Volete che torniamo lì, così stiamo più tranquilli». Parla un buon italiano e non fa trasparire nulla, Rei. Si convince a restare sul posto.
Sicuro e disinvolto. Rei ascolta le domande impassibile. Ascolta. Non interrompe. Non dà segni di nervosisimo. E non si fa irretire dagli amici che lo consigliano a lasciar perdere. Dice, Rei, di aver saputo del “casino”. Ma precisa di non saperne nulla e di essere convinto che sua sorella Lisandra abbia parlato e confessato perché sotto minaccia.
«Io - afferma - sono partito da Lignano il 19 di agosto, mi sono fermato a Salerno e poi sono ripartito per Cuba. Scappato, io? Macchè, dovevo tornare da mia moglie perché doveva nascere il secondo figlio. È nato il 24 di agosto». «La notte del duplice omicidio - aggiunge - ero a casa, tranquillo, perchè aspettavo di partire».
Già, ma sua sorella lo ha tirato in ballo affermando che è stato lei il regista dell’agguato in villa. «Mia sorella se ha detto questo - aggiunge Rei - lo ha fatto perché è stata costretta con la forza. Nemmeno mia sorella c’entra. Quello che è accaduto in quella casa è opera di gente con le palle. Lei non sarebbe stata in grado di fare nulla del genere. L’hanno minacciata».
Niente Italia. Rei riprende fiato. Si toglie gli occhiali scuri. Allarga le braccia. E riprende con la solita sicumera, senza mai indulgere all’incertezza o alla paura. «Sono tranquillo. Sono sereno. Non ho nulla da nascondere». Sarà, ma non è allora il caso che torni in Italia a spiegare tutto, anche perché sua madre è intenzionata ad arrivare a Camaguey la prossima settimana per convincerla a rientrare a Lignano? Rei scuote la testa. Accenna un sorriso e riprende: «Se arriverà mia mamma, se arriveranno altri, spiegherò normalmente tutto e ripeterò quello che vi sto dicendo. Io con il delitto non ho nulla a che a fare. Non sono scappato a Cuba, ma sono tornato a Cuba perché stava nascendo la mia seconda figlia. Lo avevo detto a tutti, anche alla mia titolare della sala giochi».
Lo scudo. Gli amici lo strattonano. Gli dicono di smetterla. Tentano di convincerlo a lasciar perdere. Il più determinato è quello più anziano. Ma Rei vuole dimostrare che non ha motivo di avere paura. Che lui è sereno. Che lui è tranquillo. «Sì - insiste - avevo detto alla mia titolare che volevo tornare a Cuba per stare vicino a mia moglie che stava per partorire». Lo strattonano. Lo trascinano via. Lui non ha fretta. Saluta calmo. «Adesso vado, vi ho detto tutto. Sono tranquillo. Sono sereno. Non ho fatto nulla davvero». Qualche suo amico lancia occhiatacce di sfida e di minaccia. Lui no. Rei ha ancora il tempo per un sorriso prima di varcare la soglia di una delle tante casette colorate della zona. Alza il braccio per l’ultima volta. Poi scompare dentro casa, probabilmente di proprietà di uno dei suoi tanti amici. Quelli che, in ogni caso, stanno dalla sua parte e lo proteggono.
L’emigrante ricco. Ha tanti amici a Puerto Azzurro, Rei. Molti lo invidiano. Tanti lo stimano. Lui è partito per l’Italia. Ha visto l’Occidente opulento che trasuda merci e fame di ricchezza. Quando ritorna racconta, riferisce. Forse inventa, anche. Ma sicuramente si veste dell’emigrante che ha fatto fortuna. Di certo, a Rei i soldi piacciono. Secondo sua sorella Lisandra è stato lui a volere effettuare l’agguato ai Burgato. Per soldi, appunto. Lo scorso anno, mentre si trovava a Puerto Azzurro, gli aveva telefonato la mamma. La donna aveva ascoltato con disappunto i rumori di persone che arrivavano dal sottofondo. Si era indispettita e aveva chiesto al figlio il motivo di tanto trambusto. Lui aveva ribattuto che in casa c’erano degli amici con cui stava festeggiando. La madre era rimasta male, perché la sua vita a Lignano era ed è sempre stata lavoro e sacrificio. Quelli che Rei e Lisandra non volevano sobbarcarsi, secondo il patrigno italiano.
Camaguey, ore 12.30, Reparto di Puerto Azzurro, un quartiere periferico con case colorate, addossate a un dedalo di strade perpendicolari tra di loro. Al numero 20 c’è la villetta rosa della famiglia di Reiver Laborde Rico. È la casetta più curata e più linda dell’intero quartiere a conferma che la famiglia dei fratellastri accusati dell’omicidio dei coniugi Burgato, a Lignano, non se la passa male. Abbiamo parcheggiato l’auto a circa 200 metri dall’abitazione di Rei, detto “Tyson”, in attesa di vederlo sbucare da qualche viuzza. La visita a casa sua, quattro ore prima, era stata infruttuosa. Anzi, la moglie aveva riferito che il marito era partito per l’Avana.
Due colpi al finestrino dell’auto. Reiver - camicia blu e occhiali neri - si presenta. Sicuro. Tranquillo. Spavaldo. Apparentemente sereno. È attorniato da un gruppo di ragazzi; tra loro un solo adulto. Accetta di scambiare due parole. «So che siete stati a casa mia questa mattina. Volete che torniamo lì, così stiamo più tranquilli». Parla un buon italiano e non fa trasparire nulla, Rei. Si convince a restare sul posto.
Sicuro e disinvolto. Rei ascolta le domande impassibile. Ascolta. Non interrompe. Non dà segni di nervosisimo. E non si fa irretire dagli amici che lo consigliano a lasciar perdere. Dice, Rei, di aver saputo del “casino”. Ma precisa di non saperne nulla e di essere convinto che sua sorella Lisandra abbia parlato e confessato perché sotto minaccia.
«Io - afferma - sono partito da Lignano il 19 di agosto, mi sono fermato a Salerno e poi sono ripartito per Cuba. Scappato, io? Macchè, dovevo tornare da mia moglie perché doveva nascere il secondo figlio. È nato il 24 di agosto». «La notte del duplice omicidio - aggiunge - ero a casa, tranquillo, perchè aspettavo di partire».
Già, ma sua sorella lo ha tirato in ballo affermando che è stato lei il regista dell’agguato in villa. «Mia sorella se ha detto questo - aggiunge Rei - lo ha fatto perché è stata costretta con la forza. Nemmeno mia sorella c’entra. Quello che è accaduto in quella casa è opera di gente con le palle. Lei non sarebbe stata in grado di fare nulla del genere. L’hanno minacciata».
Niente Italia. Rei riprende fiato. Si toglie gli occhiali scuri. Allarga le braccia. E riprende con la solita sicumera, senza mai indulgere all’incertezza o alla paura. «Sono tranquillo. Sono sereno. Non ho nulla da nascondere». Sarà, ma non è allora il caso che torni in Italia a spiegare tutto, anche perché sua madre è intenzionata ad arrivare a Camaguey la prossima settimana per convincerla a rientrare a Lignano? Rei scuote la testa. Accenna un sorriso e riprende: «Se arriverà mia mamma, se arriveranno altri, spiegherò normalmente tutto e ripeterò quello che vi sto dicendo. Io con il delitto non ho nulla a che a fare. Non sono scappato a Cuba, ma sono tornato a Cuba perché stava nascendo la mia seconda figlia. Lo avevo detto a tutti, anche alla mia titolare della sala giochi».
Lo scudo. Gli amici lo strattonano. Gli dicono di smetterla. Tentano di convincerlo a lasciar perdere. Il più determinato è quello più anziano. Ma Rei vuole dimostrare che non ha motivo di avere paura. Che lui è sereno. Che lui è tranquillo. «Sì - insiste - avevo detto alla mia titolare che volevo tornare a Cuba per stare vicino a mia moglie che stava per partorire». Lo strattonano. Lo trascinano via. Lui non ha fretta. Saluta calmo. «Adesso vado, vi ho detto tutto. Sono tranquillo. Sono sereno. Non ho fatto nulla davvero». Qualche suo amico lancia occhiatacce di sfida e di minaccia. Lui no. Rei ha ancora il tempo per un sorriso prima di varcare la soglia di una delle tante casette colorate della zona. Alza il braccio per l’ultima volta. Poi scompare dentro casa, probabilmente di proprietà di uno dei suoi tanti amici. Quelli che, in ogni caso, stanno dalla sua parte e lo proteggono.
L’emigrante ricco. Ha tanti amici a Puerto Azzurro, Rei. Molti lo invidiano. Tanti lo stimano. Lui è partito per l’Italia. Ha visto l’Occidente opulento che trasuda merci e fame di ricchezza. Quando ritorna racconta, riferisce. Forse inventa, anche. Ma sicuramente si veste dell’emigrante che ha fatto fortuna. Di certo, a Rei i soldi piacciono. Secondo sua sorella Lisandra è stato lui a volere effettuare l’agguato ai Burgato. Per soldi, appunto. Lo scorso anno, mentre si trovava a Puerto Azzurro, gli aveva telefonato la mamma. La donna aveva ascoltato con disappunto i rumori di persone che arrivavano dal sottofondo. Si era indispettita e aveva chiesto al figlio il motivo di tanto trambusto. Lui aveva ribattuto che in casa c’erano degli amici con cui stava festeggiando. La madre era rimasta male, perché la sua vita a Lignano era ed è sempre stata lavoro e sacrificio. Quelli che Rei e Lisandra non volevano sobbarcarsi, secondo il patrigno italiano.
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Fotos desde..Camaguey
(qualcosa da kuba è cmq uscito.. )
http://www.corriere.it/gallery/esteri/10-2012/cuba/1/cuba-foto-sfuggite-censura_fdb3e762-0bf6-11e2-a626-17c468fbd3dd.shtml#2
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Cuba, le foto sfuggite alla censura
http://www.corriere.it/gallery/esteri/10-2012/cuba/1/cuba-foto-sfuggite-censura_fdb3e762-0bf6-11e2-a626-17c468fbd3dd.shtml#3
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2012/10/03/omicidio_burgato_lignano_sabbiadoro_reiver_laborde_rico.html
Reiver Laborde Rico, il 24enne cubano accusato insieme alla sorella di essere l'autore dell'omicidio dei coniugi Burgato, avvenuto il 19 agosto scorso a Lignano Sabbiadoro, sarebbe stato fermato dalla polizia cubana. A darne conferma è il sottosegretario agli esteri Marta Dassù, in visita a Buenos Aires che, in un colloquio con l'Ansa, ha detto che l'uomo "è stato fermato e interrogato all'Avana dalle autorità cubane ma si è in attesa della formalizzazione del mandato di cattura internazionale gestito dall'interpol".
Secondo quanto si è appreso, i carabinieri del Nucleo investigativo di Udine avrebbero attivato l'Interpol fornendo informazioni sul mandato di cattura emesso dalla magistratura italiana nei confronti del ventiquattrenne cubano. Anche se la Procura di Udine non ne ha ancora disposto la cattura a livello internazionale, la polizia del paese caraibico potrebbe aver agito in base alle informazioni fornite dall'Interpol, ma anche a quelle date dai quattro giornalisti italiani bloccati nei giorni scorsi per irregolarità nel visto turistico, e che avevano avvicinato Reiver nella cittadina dove vive la sua famiglia. Si potrebbe trattare in sostanza di una misura simile "all'arresto provvisorio ai fini estradizionali" previsto dall'articolo 716 del Codice di procedura penale italiano: anche in assenza di mandati espliciti, le forze di polizia possono fermare un indiziato di delitto per 20 giorni in attesa del provvedimento formale da parte della magistratura.
Reiver Laborde Rico, il 24enne cubano accusato insieme alla sorella di essere l'autore dell'omicidio dei coniugi Burgato, avvenuto il 19 agosto scorso a Lignano Sabbiadoro, sarebbe stato fermato dalla polizia cubana. A darne conferma è il sottosegretario agli esteri Marta Dassù, in visita a Buenos Aires che, in un colloquio con l'Ansa, ha detto che l'uomo "è stato fermato e interrogato all'Avana dalle autorità cubane ma si è in attesa della formalizzazione del mandato di cattura internazionale gestito dall'interpol".
Secondo quanto si è appreso, i carabinieri del Nucleo investigativo di Udine avrebbero attivato l'Interpol fornendo informazioni sul mandato di cattura emesso dalla magistratura italiana nei confronti del ventiquattrenne cubano. Anche se la Procura di Udine non ne ha ancora disposto la cattura a livello internazionale, la polizia del paese caraibico potrebbe aver agito in base alle informazioni fornite dall'Interpol, ma anche a quelle date dai quattro giornalisti italiani bloccati nei giorni scorsi per irregolarità nel visto turistico, e che avevano avvicinato Reiver nella cittadina dove vive la sua famiglia. Si potrebbe trattare in sostanza di una misura simile "all'arresto provvisorio ai fini estradizionali" previsto dall'articolo 716 del Codice di procedura penale italiano: anche in assenza di mandati espliciti, le forze di polizia possono fermare un indiziato di delitto per 20 giorni in attesa del provvedimento formale da parte della magistratura.
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Re: Lisandra Aguila Rico y er fattaccio brutto..di Lignano..
Ya no entiendo ni pinga
el otro día, un experto decía que entre Italia y Cuba no hay acuerdos por una extradición y ahora esto
Lastima que Reiver va a pasar sus días en una cárcel italiana
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Anziani uccisi, Cuba concede la rogatoria
Udine - Le autorità cubane hanno concesso la rogatoria per l’interrogatorio di Reiver Laborde Rico, 24 anni, indagato per l’omicidio dei coniugi di Lignano Sabbiadoro, Paolo Burgato e Rosetta Sostero. La risposta alle richieste della Procura di Udine è arrivata in questi giorni e garantisce la massima disponibilità del paese caraibico, che ha accreditato i carabinieri per assistere all’interrogatorio. I militari dell’Arma, Ros di Roma e Nucleo investigativo di Udine, partiranno per L’Avana ai primi di gennaio.
Inquirenti e investigatori hanno fatto un summit in Procura redigendo una «griglia» di domande su cui orientare l’interrogatorio di Reiver, che sarà condotto dalla polizia cubana con le regole giudiziarie del paese d’ origine. Le domande saranno ovviamente a tutto campo, compresa la richiesta della presenza di eventuali mandanti. Non saranno limitate alla sola responsabilità materiale delle coltellate inferte ai coniugi Burgato.
All’indagato verranno forniti tutti gli avvertimenti del caso, compreso quello della facoltà di non rispondere, per fare in modo che le sue dichiarazioni siano poi pienamente utilizzabili nel processo in Italia, a prescindere dal fatto che Cuba conceda o meno l’estradizione. Risposte formali, su questo fronte, ancora non ci sono. Reiver è ancora in stato di arresto preventivo a L’Avana.
Dalle notizie informali giunte tramite Interpol alla Procura di Udine, pare però che non si tratti di un arresto a tempo, di tre mesi, come si era inizialmente ipotizzato. La misura sarebbe valida fino all’inizio del processo.
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2012/12/07/APBcIN8D-anziani_rogatoria_concede.shtml
Inquirenti e investigatori hanno fatto un summit in Procura redigendo una «griglia» di domande su cui orientare l’interrogatorio di Reiver, che sarà condotto dalla polizia cubana con le regole giudiziarie del paese d’ origine. Le domande saranno ovviamente a tutto campo, compresa la richiesta della presenza di eventuali mandanti. Non saranno limitate alla sola responsabilità materiale delle coltellate inferte ai coniugi Burgato.
All’indagato verranno forniti tutti gli avvertimenti del caso, compreso quello della facoltà di non rispondere, per fare in modo che le sue dichiarazioni siano poi pienamente utilizzabili nel processo in Italia, a prescindere dal fatto che Cuba conceda o meno l’estradizione. Risposte formali, su questo fronte, ancora non ci sono. Reiver è ancora in stato di arresto preventivo a L’Avana.
Dalle notizie informali giunte tramite Interpol alla Procura di Udine, pare però che non si tratti di un arresto a tempo, di tre mesi, come si era inizialmente ipotizzato. La misura sarebbe valida fino all’inizio del processo.
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