Exiliados: Con la promoción de Díaz-Canel el régimen intenta ponerse una 'cara fresca'

Varias organizaciones del exilio cubano en Miami (Florida) rechazaron que la promoción de Miguel Díaz-Canel a primer vicepresidente de la Isla signifique el inicio de una transición política, reporta EFE.

"La transición política va a comenzar en Cuba cuando realmente haya una transición de poder, una sustitución del régimen castrista de los hermanos Castro, Raúl y Fidel", afirmó a EFE el titular de la Fundación Nacional Cubano Americana (FNCA), José Pepe Hernández.

Se trata, ciertamente de "una señal", añadió. "Pero esta señal ya la hemos visto anteriormente", por ejemplo con la elección de Carlos Lage como vicepresidente del Consejo de Estado, "quien fue defenestrado en un momento determinado".

No obstante, la promoción de Díaz-Canel "deja cierto espacio para una expectativa de cambio", señaló.

Raúl Castro fue ratificado el domingo en la Asamblea Nacional para su segundo y último mandato de cinco años, que se inició con la elección de Díaz-Canel, de 52 años, como primer vicepresidente.

Una ratificación que, para Ramón Saúl Sánchez, presidente del Movimiento Democracia, resulta "preocupante" tras 54 años en el poder de los hermanos Castro sin que se hayan atisbado "señales de reformas significativas para darle al pueblo democracia".

El régimen, en ese sentido, se ve forzado por "razones biológicas, no por voluntad política" a "empezar de alguna manera el proceso de transición política", que no comenzará hasta que no se produzca una sustitución generacional, dijo en coincidencia con Hernández.

"Lo que se ve a todas luces es que el régimen está agotado y tiene que buscar desesperadamente una transición", aseveró Sánchez.

Calificó a Díaz-Canel de "ideólogo de línea dura, muy fiel a Raúl y Fidel", pero con buena imagen por su desempeño en la dirección de empresas estatales y su preocupación por las condiciones de vida de la población.

En ese contexto, Hernández apuntó que los cubanos de la Isla "han perdido toda la confianza en el régimen castrista", lo que obliga al Gobierno a intentar "poner una cara fresca al Gobierno y la revolución".

En cualquier caso, todo indica que la "cúpula gobernante ha comprendido que su tiempo ha pasado", aunque "cinco años más de castrismo es un tiempo sumamente largo y no sabemos si el pueblo y la economía cubana lo va a poder resistir".

En opinión de Orlando Gutiérrez, director del Directorio Democrático, carece de valor tanto el ascenso a la cúpula gubernamental de Díaz-Canel como el anuncio de Raúl Castro de retirarse en 2018.

"Mientras exista en Cuba el partido único, la supresión de las libertades y derechos fundamentales, la policía política y una familia controlando al país no habrá cambio real", dijo Gutiérrez.

En ese sentido señaló que Raúl Castro "promete una vez más un fin a su mandato que nunca llega".



TRADUZIONE AUTOMATICA

Diverse organizzazioni di esiliati cubani a Miami (Florida) ha rifiutato di promuovere Miguel Díaz-Canel a primo vice presidente dell 'isola significa l'inizio di una transizione politica, riporta EFE.

"La transizione politica a Cuba inizierà quando in realtà vi è una transizione del potere, una sostituzione del regime di Castro dei fratelli Castro, Raul e Fidel", EFE ha detto il capo della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), Jose Pepe Hernandez .

Questo è davvero un "segnale", ha aggiunto. "Ma questo segno che hai già visto prima", per esempio, con l'elezione del vicepresidente Carlos Lage, come il Consiglio di Stato ", che è stato estromesso in un dato tempo."

Tuttavia, la promozione di Diaz-Canel "lascia un po 'di spazio per un aspettativa di cambiamento", ha detto.

Raúl Castro è stato ratificato il Domenica in l'Assemblea nazionale per il suo secondo e ultimo mandato di cinque anni, che ha avuto inizio con l'elezione di Diaz-Canel, 52, come primo vice presidente.

Una ratifica a Ramon Saul Sanchez, presidente del movimento per la democrazia, è "preoccupante" dopo 54 anni di potere, senza i fratelli Castro hanno intravisto 'riforme segnali importanti per dare alla gente la democrazia. "

Il regime, in questo senso, è costretto da "ragioni biologiche, non volontà politica" per "in qualche modo avviare il processo di transizione politica", che non inizierà finché non ci sarà un ricambio generazionale, in coincidenza con Hernandez detto .

"Quello che vediamo con chiarezza è che il sistema è esaurita e ha un disperato bisogno di trovare una transizione", ha detto Sanchez.

Chiamò Diaz-Canel di "ideologo linea dura, molto fedele a Raul e Fidel", ma con buona immagine per le loro prestazioni nella gestione delle aziende di Stato e la loro preoccupazione per le condizioni di vita della popolazione.

In questo contesto, Hernandez ha detto che i cubani sull'isola "hanno perso ogni fiducia nel regime di Castro", costringendo il governo a cercare di "dare un volto nuovo al governo e la rivoluzione."

In ogni caso sembra che la "classe dirigente si è reso conto che il suo tempo è passato", anche se "cinque anni di Castro è un tempo estremamente lungo e non so se il popolo e l'economia cubana sta per essere in grado di resistere."

Secondo Orlando Gutierrez, direttore della direzione democratica, sia la promozione senza valore al Díaz-Canel governo cupola come annuncio di Raul Castro di andare in pensione nel 2018.

"Mentre Cuba esiste il partito unico, la soppressione della libertà e dei diritti, la polizia politica e una famiglia controllare il paese non ci sarà un vero cambiamento", ha detto Gutierrez.

In questo senso Raul Castro ha detto che "ancora una volta promette la fine al suo governo che non arriva mai."

DIARIO DE CUBA