Genova - Cubana di 41 anni colpita alla schiena da 3 colpi di pistola.

Una cubana di 41 anni colpita alla schiena trasportata all'ospedale per essere operata. Il feritore, un italiano di 58 anni, bloccato a Corvetto da Carabinieri e Polizia municipale le ha esploso contro tre colpi. Motivi passionali all'origine del fatto
di STEFANO ORIGONE

Via Biga, spari contro una donna scaraventata giù da un'auto.

Tentato omicidio in via Biga, a Marassi: alle 8.15 una giovane donna cubana, 41 anni, è stata ferita con tre colpi di pistola calibro 9 alla schiena dopo essere stata buttata giù da un auto in mezzo alla strada.

Trasportata all'ospedale San Martino in codice rosso in questo momento si trova in camera operatoria.Dalle prime informazioni raccolte, pare non riesca più a muovere le gambe. Il feritore, B. C., un italiano di 58 anni, è stato bloccato dai carabinieri in piazza Corvetto, in collaborazione con la polizia municipale.

I testimoni del fatto avevano riferito il modello della vettura (una Fiat Multipla) e una parte della targa. La donna era già ferita al torace quando è stata gettata fuori della vettura e raggiunta da un ultimo colpo. Tre in tutto i proiettili con cui è stata colpita.

All'origine del tentato omicidio ci sarebbero motivi passionali. L'uomo è già stata sentito dai carabinieri. Il pm di turno, Luca Scorza Azzarà, lo interrogherà in mattinata. In via Biga, dove è avvenuto il fatto, i carabinieri hanno recuperato alcuni bossoli. Accertamenti sono in corso anche nella sua abitazione. L'auto è stata posta sotto sequestro.

Genova,la getta dall'auto e le spara alla schiena


Marassi, cubana di 41 anni in gravi condizioni. Fermato l'aggressore: è un italiano di 58 anni







foto LaPresse
09:38 - Una donna cubana di 41 anni è stata ferita stamani con alcuni colpi di pistola nel quartiere di Marassi a Genova. L'uomo con il quale stava viaggiando in auto l'ha prima gettata fuori dal veicolo, poi le ha sparato alla schiena ed è fuggito. Si tratta di un italiano di 58 anni che è già stato fermato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio. Lei è in condizioni gravissime.
La donna è stata portata d'urgenza all'ospedale San Martino e sarebbe stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico: pare che non riesca più a muovere le gambe. Il fatto è accaduto in via Balbi, nel quartiere Marassi. L'uomo è stato poi bloccato dai carabinieri e polizia in piazza Corvetto.

..vabbe' che le kubanas vuelven loco todo el mundo....ma ci stanno pure degli esagitati da rinchiudere..

mosquito ha scritto:..vabbe' che le kubanas vuelven loco todo el mundo....ma ci stanno pure degli esagitati da rinchiudere..

italianos y cubanos mezcla perfecta...

Spara all'amante cubana: «Mi tradiva»IMPRENDITORE GENOVESE

«Ero geloso di lei. Mi tradiva, si prendeva gioco di me. Le avevo anche dato dei soldi...». Di fronte al pm Luca Scorza Azzarà, in un interrogatorio durato 40 minuti, ha ammesso tutto l'imprenditore Bruno Calamaro, 58 anni, che ieri mattina, in un raptus di gelosia, ha sparato tre colpi di pistola all'amante cubana, Yamila Gonzalez, 40 anni.
Al culmine di un lite, in via Biga, ha estratto l'arma e le ha sparato. Poi l'ha fatta cadere fuori della sua auto e le ha sparato ancora un colpo, tentando infine una fuga impossibile. Calamaro è stato arrestato per tentato omicidio ed è stato trasferito nel carcere di Marassi. La donna si trova invece ricoverata in gravi condizioni. «Avevo il sospetto che Yamila si prendesse gioco di me, che mi volesse lasciare- ha specificato il mancato assassino. Io le avevo anche prestato alcune migliaia di euro per aiutarla a vivere a Genova». Calamaro ieri ha cercato un chiarimento: «Sono andato a prenderla a casa per accompagnarla al lavoro. Poi in auto abbiamo litigato e non so cosa mi è successo. Ma non volevo ucciderla, chiedo scusa».

Il Giornale

Cubana ferita a Genova, muore di infarto il padre di Bruno Calamaro



GENOVA – Non ha retto alla notizia. Così poche ore dopo aver saputo che il figlio aveva tentato di uccidere una donna per questioni sentimentali è morto per un infarto.

Ettore Calamaro, 86 anni, padre di Bruno, l’imprenditore di 58 anni che venerdì mattina ha sparato tre colpi di pistola all’amante Yamila Gonzales, badante cubana di 41 anni riducendola in fin di vita, è deceduto nella tarda mattinata di sabato nella sua abitazione a Palmaro nel ponente genovese dove viveva col figlio. A dare l’allarme sono stati alcuni vicini.

Blitz

Genova, la scaraventa giù dall’auto e le spara tre volte: “Ero geloso”

I carabinieri hanno arrestato per tentato omicidio un piccolo imprenditore di 58 anni: al culmine di una lite ha esploso tre colpi alla schiena dell'amante, una quarantunenne ricoverata in condizioni gravissime: "Sono disperato, non so cosa mi è successo. Mi sentivo preso in giro"




Era geloso, credeva che lei avesse altre relazioni, che lo prendesse in giro, dopo che lui le aveva prestato dei soldi per aiutarla a vivere in Italia. Così, durante una lite, le ha sparato, l’ha scaraventata giù dall’auto e ha premuto di nuovo il grilletto, alla schiena. Lei è ora ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale San Martino di Genova: la prognosi è riservata, i medici stanno aspettando prima di pronunciarsi sulle sue possibilità di sopravvivenza. Lui è stato arrestato: i testimoni hanno letto la sua targa, i vigili urbani lo hanno rintracciato e i carabinieri lo hanno fermato. Ora dovrà rispondere di tentato omicidio, ma potrebbe scattare la premeditazione perché si è portato dietro la pistola e l’arma è di suo padre. Nella stessa giornata in provincia di Lodi una donna di 35 anni è stata uccisa a coltellate dall’ex compagno, dopo una persecuzione di un anno: l’ha aspettata fuori dal lavoro e l’ha accoltellata in un giardino pubblico.

La donna, Yamila, è una cubana di 41 anni, che lavora come badante, che da circa un anno aveva una relazione con Bruno Calamaro, 58 anni, è un piccolo imprenditore che abita a Prà con una compagna e a Genova ha una ditta di pulizie e disinfestazioni. Il fatto è avvenuto in via Biga, nel quartiere di Marassi, ed è stato grazie ad alcuni testimoni che Calamaro è stato poi subito cercato e rintracciato. La donna – hanno riferito i carabinieri – è stata raggiunta da tre colpi di pistola: due al torace, esplosi mentre era ancora sull’auto, e un terzo alla schiena, dopo essere stata scaraventata fuori dall’auto. La donna è stata sottoposta a una delicatissima operazione chirurgica e ora lotta per la vita.

La ricostruzione degli investigatori
Yamila e Bruno si erano incontrati intorno alle 7.45. Lui era andato a prenderla a casa, in via Fereggiano, a Marassi, per accompagnarla al lavoro. In auto, in via Biga, è scoppiata la lite: Calamaro ha preso la piccola pistola semiautomatica (di proprietà del padre, circostanza che potrebbe far ipotizzare l’aggravante della premeditazione) e in auto le ha sparato i primi due colpi. L’ha gettata fuori dall’auto poi le ha sparato alla schiena un terzo colpo, mentre lei era riversa a terra. Poi è fuggito. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno notato la scena e preso il numero di targa di quella Fiat Multipla di colore scuro parcheggiata in seconda fila. Immediatamente sono state diramate le ricerche in tutta la città. L’uomo è stato fermato poco dopo in piazza Corvetto da una pattuglia della polizia municipale. Non ha fornito resistenza né ha tentato di fuggire. In auto, sotto un sedile, c’era la pistola.

La confessione: “Avevo il sospetto che si prendesse gioco di me”
Un dramma esploso perché Calamaro, come ha detto al pm Luca Scorza Azzarà durante un primo interrogatorio, si sentiva “preso in giro”: “Avevo il sospetto che Yamila si prendesse gioco di me, che mi volesse lasciare – ha detto l’imprenditore – Io le avevo anche prestato alcune migliaia di euro per aiutarla a vivere a Genova”. Il timore era che Yamila avesse altre relazioni sentimentali e che potesse lasciarlo. Così Calamaro ha cercato un chiarimento: “Sono andato a prenderla a casa – ha spiegato – per accompagnarla al lavoro. Poi in auto abbiamo litigato e non so cosa mi è successo”. Il 58enne ha chiesto scusa per il gesto e ha aggiunto: “Non avevo intenzione di uccidere Yamila”. L’uomo, incensurato, è stato sottoposto alla prova forense dello stub per avere la certezza che abbia sparato. Il pm gli ha contestato il reato di tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco. Resta, invece, ancora al vaglio della Procura l’aggravante della premeditazione. Calamaro, intanto, è stato rinchiuso nel carcere di Marassi.

Muy interesante son los comentarios que hay en fundo la pagina
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/24/genova-scaraventa-giu-da-auto-spara-tre-volte-ero-geloso/604171/

y por desgracia no tengo tiempo de estar atrás de la guanajera de la gente, si no le contestaba

El problema es siempre el mismo, la mayoría de las veces muchos italianos que traen acá la cubana, se creen que la cubana es de su propriedad

arcoiris ha scritto:Muy interesante son los comentarios que hay en fundo la pagina
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/24/genova-scaraventa-giu-da-auto-spara-tre-volte-ero-geloso/604171/

y por desgracia no tengo tiempo de estar atrás de la guanajera de la gente, si no le contestaba

El problema es siempre el mismo, la mayoría de las veces muchos italianos que traen acá la cubana, se creen que la cubana es de su propriedad

y en este pais tan..comunista..la proprieta' privata non è adeguatamente ..riconosciuta..

mosquito ha scritto:

y en este pais tan..comunista..la proprieta' privata non è adeguatamente ..riconosciuta..

non ho seguito il caso, però ci sono tutti gli elementi per una bella discussione. Per la seconda volta in meno di un anno, cittadini cubani sono protagonisti di fatti di cronaca NOIR, a Lignano per soldi a Genova per corna.
La cubana non è sicuramente di proprietà del pistolero di genova, tuttavia paga una certa tendenza di sfruttare l'invitante che viene spesso utilizzato come viatico per affrancarsi dal sancocho e dalla miseria quotidiana.
Diciamo che la gratitudine non è un concetto chiaro a Cuba e dintorni.
Diciamo anche che certi cubani hanno una supponenza quasi imbarazzante,pensano di essere al centro del mondo e di arrogarsi il diritto di poter prendere in giro chiunque scherzando appunto con i sentimenti altrui.
Ogni tanto però capita che a qualcuno gli da el loco e inizia a sparare all'impazzata.
Speriamo che questo deprecabile gesto di inaudita violenza nei confronti di una povera donna faccia scuola nell'università dello sfruttamento del rico por el pobre

albertico ha scritto:
Diciamo che la gratitudine non è un concetto chiaro a Cuba e dintorni.

Albertico, esto pero no permite que la cubana tiene que aguantar todo
Si alguien me invita (ahora no se en este caso acá como fue) esto no significa que tengo que repagar con mi cuerpo o que se yo, le podría agradecerle y ya
Acá no estamos a niveles de las nigerianas que tiene que prostituirse para pagar aquellos que la invitaron

Estoy de acuerdo contigo, la cubana no tiene que aguantar todo, la cubana no es propriedad de uno y tampoco tiene que repagar con su cuerpo.
En el sentido general ustedes los cubanos no tienen nada que ver con los nigerianos ni con los domenicanos para hacerte un ejemplo mas cercano.
Son mucho mejor...
pero muchos de ustedes se creen cosas que no existen en la vida real.
no sè en este caso, pero a lo mejor el viejo estaba enamorado y ilusionado y al final se diò cuenta que la muchacha estaba aprovechandose.
Vuelvo y te repito nada justifica semejante violencia asesina, pero tampoco muchos de nosotros pueden seguir haciendo el papel del bobo y muchos de ustedes seguir aprovechandose de viejitos que nadie le hace caso en este pais tan triste.
Hablamos, ciao

Albertico no es así, créeme ya llevo 16 años viviendo en Europa y se porque ustedes piensan así.
Es que nos criamos en un sistema donde recibir algo del Estado era normal y cuando no lo recibíamos lo pedíamos.

Esto hace, que cuando muchos cubanos llegan acá, se creen que esto "recibir" es también normal afuera de Cuba y generalmente el que nos invita nos acostumbra a recibir cosas.

No es culpa de nosotros, es culpa de un sistema de fracaso donde nos criamos

arcoiris ha scritto:Albertico no es así, créeme ya llevo 16 años viviendo en Europa y se porque ustedes piensan así.
Es que nos criamos en un sistema donde recibir algo del Estado era normal y cuando no lo recibíamos lo pedíamos.

Esto hace, que cuando muchos cubanos llegan acá, se creen que esto "recibir" es también normal afuera de Cuba y generalmente el que nos invita nos acostumbra a recibir cosas.

No es culpa de nosotros, es culpa de un sistema de fracaso donde nos criamos

asimismo es, estoy de acuerdo, es culpa del Estado

Viste Albert
entonces los culpables no somos nosotros, pero es el sistema donde nos criamos

Y no es tan fácil cambiar de mentalidad, por esto hacen falta años

arcoiris ha scritto:Albertico no es así, créeme ya llevo 16 años viviendo en Europa y se porque ustedes piensan así.
Es que nos criamos en un sistema donde recibir algo del Estado era normal y cuando no lo recibíamos lo pedíamos.

Esto hace, que cuando muchos cubanos llegan acá, se creen que esto "recibir" es también normal afuera de Cuba y generalmente el que nos invita nos acostumbra a recibir cosas.

No es culpa de nosotros, es culpa de un sistema de fracaso donde nos criamos

ehh...l'acostumbre de ..recibir..las cosas..

Claro, nosotros los cubanos estamos acostumbrando (como bien tu dices) en esto
Ustedes, (como bien tu haces), estan acostumbrado en estos




SANTA CLARA - BOLLO.GNA 15-0

arcoiris ha scritto:Claro, nosotros los cubanos estamos acostumbrando (como bien tu dices) en esto
Ustedes, (como bien tu haces), estan acostumbrado en estos




SANTA CLARA - BOLLO.GNA 15-0

claro..es exactamente eso che nos vuelve locos..

Oye y esta cara pálida es nueva?

arcoiris ha scritto:Oye y esta cara pálida es nueva?

te gusta ehe?

No, me acuerdan demasiados los yumas

arcoiris ha scritto:No, me acuerdan demasiados los yumas

,,ok...estas entonces..

Que va, esta pasa me acuerda mi embarazo que tenia el pelo en candela

arcoiris ha scritto:Que va, esta pasa me acuerda mi embarazo que tenia el pelo en candela

..y tu nena como salio'.?.

o ?

Bueno, hasta ahora parece a su hermano
trigueña y el pelo todavia no se sabe, su hermano tiene pelo (por suerte)