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“Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
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“Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Ambientato quasi interamente nei sobborghi de l’Havana, Una noche è la storia di tre ragazzi che cercano di fuggire, ognuno a modo suo, dalla realtà che li circonda. I tre giovani sono innamorati tra di loro, ma nessuno è ricambiato dall’altro: Raul è attratto da Lina, e vorrebbe scappare dalla città per andare a Miami; Lina è legata indissolubilmente a Elio, il fratello gemello, e quest’ultimo, omosessuale non dichiarato, è segretamente innamorato di Raul. È proprio lui a rivelarsi il vero “motore” dell’azione. Raul è un personaggio sfrontato, impulsivo, determinato, ma condannato all’errore e al fallimento. Vorrebbe riabbracciare il padre, fuggito negli Stati Uniti, e, per farlo, costruisce come può una zattera a motore, che utilizzerà per oltrepassare quel mare che lo separa dalla Florida. Lo seguiranno anche i due fratelli gemelli Lina ed Elio, che intraprenderanno pure loro il viaggio per Miami, spinti più dal loro indissolubile legame con Raul che per un vero desiderio di fuga. Una fuga dall’esito tragico: Elio rimarrà vittima di uno squalo durante il tragitto, mentre Raul e Lina, stremati, riusciranno a raggiungere la spiaggia statunitense.
La passionalità viscerale che struttura il film si esemplifica attraverso la sensualità (e la sessualità) dei corpi, sempre valorizzati dallo sguardo attento della regista Lucy Mulloy. In una condizione sociale come quella cubana, che non permette alcuna speranza di progresso di tipo economico e lavorativo, l’unico “luogo” che rimane ai protagonisti di Una noche per affermarsi è proprio il loro corpo. I corpi dei protagonisti sono atletici, prestanti, “vivi”, attraversati dal desiderio. Ma il corpo è anche uno strumento di difesa – il Taekwondo praticato da Lina – e di fuga – Raul che scappa ossessivamente dalla polizia cubana. Nel film, infatti, viene sottolineato il divario che separa una popolazione ridotta in condizioni economiche disastrose e legata al mondo arcaico della magia rispetto alla realtà idilliaca dei turisti che visitano Cuba: un divario, che è anche una linea di confine insormontabile per i protagonisti, un tabù rappresentato proprio da Miami, sorta di “sogno americano” per i tre ragazzi.
Dopo una prima parte di stampo quasi etnografico, Una noche vira decisamente registro quando i tre ragazzi partono sulla zattera per raggiungere la Florida. Il film, infatti, assume toni quasi metafisici, circoscrivendo un microcosmo in cui i tre protagonisti si confrontano apertamente, e che si rivela necessario per effettuare un approfondimento notevole delle psicologie dei personaggi.
La “notte” del titolo combacia con la morte di Elio, in una delle sequenze più intense e brutali del film. Ma la cura formale non si limita a questo episodio: interessante è anche l’uso della voce off di Lina, che spesso interpreta anche i pensieri dei protagonisti maschili – dice lei stessa che «è come se leggesse nella loro mente». E il montaggio serrato, che moltiplica i punti di vista, dinamizza il film, rendendolo un’esperienza unica e coinvolgente. Così come notevoli sono i tre protagonisti, interpretati da giovani attori che si sono calati, con naturalezza e passione, in questi tre indimenticabili personaggi.
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Ultima modifica di arcoiris il Ven 29 Mar 2013 - 22:10 - modificato 1 volta.
arcoiris- Admin
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
In una condizione sociale come quella cubana, che non permette alcuna speranza di progresso di tipo economico e lavorativo, l’unico “luogo” che rimane ai protagonisti di Una noche per affermarsi è proprio il loro corpo. I corpi dei protagonisti sono atletici, prestanti, “vivi”, attraversati dal desiderio. Ma il corpo è anche uno strumento di difesa – il Taekwondo praticato da Lina – e di fuga – Raul che scappa ossessivamente dalla polizia cubana
enteresante...
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mosquito- Admin
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“Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Elio (Javier Núñez Florían) e Lila (Anailín de la Rúa de la Torre)
protagonisti del film “Una Noche”
In un’Avana decadente ma vitale,
tre giovani vogliono lasciare
l’isola per inseguire i loro sogni. L’inglese Mulloy ha scelto attori
non professionisti: «Nel film
non c’è spazio per la politica»
Novanta miglia. E’ la distanza che separa Raul (Daniel Arrechaga) dal suo sogno: fuggire da Cuba e raggiungere Miami alla ricerca del padre mai conosciuto. Insieme a lui, su una zattera assemblata con oggetti rubati, partiranno Elio (Javier Núñez Florían) e Lila (Anailín de la Rúa de la Torre), sorella gemella di tre anni più vecchia. “Una noche”, dell’inglese Lucy Mulloy in concorso al Torino Film Festival, è un’anomala avventura di formazione ambientata a L’Avana.
Il film, finanziato tra gli altri da Spike Lee, è imperniato sul rapporto tra Lila, timida adolescente, e il gemello Elio: inseparabili, fino a quando non compare Raul. «Credevo che niente potesse separarci», dice la voce narrante della giovane. Presto Elio si trova infatti rapito dal progetto di fuga dell’amico, braccato dalla polizia dopo aver aggredito un turista. Lila non li lascerà fuggire, salendo sulla zattera che crea un bizzarro triangolo. «Il sesso è un tema centrale: esibito nel caso di Raul che lo utilizza sfacciatamente per nascondere le sue debolezze (l’Aids ereditata dalla madre prostituta, ndr). Tabù per Lila. Represso per Elio, che non ammette la sua omosessualità», spiega la regista.
Per il suo primo lungometraggio, che ha conquistato tre premi al festival di Tribeca, la Mulloy ha scelto attori non professionisti: la loro spontaneità non danneggia mai la sceneggiatura. «Ho lavorato con loro per più di un anno dopo un maxi-casting di oltre duemila persone. Si sono abituati gradualmente alla macchina da presa: alla fine conoscevano il copione a memoria ma hanno anche saputo improvvisare», racconta.
Nonostante l’ambientazione, il film non indugia in analisi politiche. Di Che Guevara o altre icone rivoluzionare o dei dissidenti nessuna traccia: «Credo che a nessuno interessi la mia visione su Cuba. Vorrei che ogni spettatore prendesse quello che gli piace di più del film e lo utilizzasse come spunto di riflessione», dice la Mulloy.
Lungi dal restare sullo sfondo, L’Avana assurge ad autentico “personaggio”: decadente ma vibrante, povera ma coraggiosa, disincantata ma vitale. «E’ una città unica, mai uguale a se stessa e sempre in movimento: un’esplosione di sentimenti estremi e contrastanti», spiega la regista. Con tutta la sua fauna umana: i giovani perdigiorno che cantano reggaeton, le prostitute anziane e i venditori illegali di sigari. Ma a volte la città oscura i prtotagonisti, la cui psicologia in alcune occasioni è tratteggiata frettolosamente.
Preziose, poi, le sequenze di stampo documentaristico che catturano gli scorci più spettacolari e vitali della capitale cubana: «Spesso, nel bel mezzo della giornata, ci trovavamo a puntare all’improvviso la macchina da presa verso una scena unica». Ma “La Noche” del titolo rivelerà i risvolti tragici e beffardi del destino.
LA STAMPA
arcoiris- Admin
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Per il suo primo lungometraggio, che ha conquistato tre premi al festival di Tribeca, la Mulloy ha scelto attori non professionisti: la loro spontaneità non danneggia mai la sceneggiatura. «Ho lavorato con loro per più di un anno dopo un maxi-casting di oltre duemila persone. Si sono abituati gradualmente alla macchina da presa: alla fine conoscevano il copione a memoria ma hanno anche saputo improvvisare», racconta. ................
Nonostante l’ambientazione, il film non indugia in analisi politiche.
una pelicula a sto punto da non perdere quando uscira'(?) nelle sale..
Nonostante l’ambientazione, il film non indugia in analisi politiche.
una pelicula a sto punto da non perdere quando uscira'(?) nelle sale..
mosquito- Admin
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Sperando che non sia come Habana Eva.
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Generalmente il cinema cubano fa cagare
pancetta- Messaggi : 61
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
pancetta ha scritto:Generalmente il cinema cubano fa cagare
il regista me parece inglese..
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Film bellisimo che in molti aspetti rispecchia la problematica dei giovani cubani.
Film crudo che mostra una parte di Cuba o in questo caso la capitale cubana.
Chi non avuto la fortuna di vedere il FILM qui può vederlo (clicca qui)
Film crudo che mostra una parte di Cuba o in questo caso la capitale cubana.
Chi non avuto la fortuna di vedere il FILM qui può vederlo (clicca qui)
arcoiris- Admin
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
arcoiris ha scritto:Film bellisimo che in molti aspetti rispecchia la problematica dei giovani cubani.
Film crudo che mostra una parte di Cuba o in questo caso la capitale cubana.
Chi non avuto la fortuna di vedere il FILM qui può vederlo (clicca qui)
mosquito- Admin
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Visto. Carino.
pupas- Messaggi : 1603
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Les aconsejo también la película de ana
arcoiris- Admin
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Ieri ho visto "frutas en le cafè". Si lascia guardare bene
pupas- Messaggi : 1603
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Re: “Una Noche”, Cuba e la voglia di fuggire
Ecco qui anche il film Frutas en el cafè
arcoiris- Admin
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