Cuba: Un mes de "libertad" y sin éxodo masivo

La medida migratoria que permite a los ciudadanos de Cuba salir de su país cumple hoy un mes de vigencia y sin experimentar un "éxodo masivo".





La Habana.- La reforma migratoria de Cuba cumple hoy un mes de vigencia en un ambiente de normalidad y sin que se haya producido un éxodo masivo de cubanos, los cuales están libres ahora de los engorrosos trámites que imponía el Gobierno para viajar, pero enfrentan el reto de conseguir una visa.

Considerada una de las medidas más populares del presidente Raúl Castro, la reforma flexibilizó los viajes de los cubanos al extranjero a partir del pasado 14 de enero y ya ha beneficiado a algunos disidentes que pretenden salir del país.

En las últimas semanas, en las embajadas y oficinas de inmigración ubicadas en La Habana no se han visto grandes aglomeraciones, aunque sí algunas filas de personas solicitando visas y pasaportes.

Hoy unas 30 personas esperaban ante la sede diplomática de la embajada de México en La Habana para solicitar visados, según constató Efe.

Hasta el momento no se han divulgado cifras oficiales de la cantidad de solicitudes y concesiones de pasaportes, hoy en día el único requisito que el Gobierno exige a los cubanos para viajar al extranjero. En tanto, los cubanos en el exilio siguen escépticos sobre la medida y su beneficio verdadero.

Una de las noticias más destacadas tras la puesta en vigor de la medida fue la entrega de pasaportes a Berta Soler, líder del grupo disidente Damas de Blanco, y a la bloguera crítica Yoani Sánchez, a quien el Gobierno cubano había denegado unas 20 veces en los últimos cinco años el permiso de salida al exterior.

El requerimiento de ese restrictivo "permiso de salida" quedó suprimido desde el 14 de enero, así como la necesidad de presentar a las autoridades cubanas una "carta de invitación" procedente del país al que se pretende viajar.

También se amplió de 11 a 24 meses el tiempo en que un cubano puede permanecer en el exterior por motivos particulares y se facilitaron la entradas temporales de emigrados, incluso de algunos que según el Gobierno abandonaron "ilegalmente" el país.

Es el caso del jugador de béisbol José Ariel Contreras, quien en 2002 desertó de la selección nacional para jugar en las Grandes Ligas de Estados Unidos y en enero, tras la reforma, regresó por primera vez a Cuba en una visita en la que se reunió en público con aficionados a ese deporte.

Entre las limitaciones que sí ha mantenido el Gobierno cubano está su derecho de denegar la concesión de pasaporte por razones de "interés público" o de "seguridad y defensa nacional", un apartado en el que algunos ven, sobre todo sectores de la disidencia, como el nuevo "filtro" para limitar los viajes al exterior.

Ángel Moya y José Daniel Ferrer, opositores del llamado Grupo de los 75, denunciaron recientemente que las autoridades de inmigración se negaron a tramitar sus pasaportes por razones "de interés público" y porque sus sanciones no se habían extinguido.

Otra afectada por ese "filtro" fue Gisela Delgado, de las Damas de Blanco, quien a pesar de ya tener un pasaporte y de haber salido antes de Cuba denunció que no está autorizada a viajar con derecho a regresar a Cuba porque aparece en una "lista de personas que pertenecen a grupúsculos contrarrevolucionarios".

Al margen de esos casos, la mayoría de los cubanos consultados hoy por Efe sobre los resultados de la reforma migratoria dijeron que la medida ha facilitado y agilizado sus gestiones, aunque algunos se quejan de que las cosas siguen "muy complicadas".

Por ejemplo, algunos cubanos parecen estar descubriendo ahora la realidad de que muchos países exigen complejos requerimientos para conceder visados.

"Con respecto a Cuba nos ha ayudado, pero con respecto a los demás países no nos ha beneficiado en nada, porque ahora todos nos temen más por ser posibles emigrantes y nos han complicado las cosas", dijo a Efe Rosa María Rodríguez, una ama de casa de 51 años a quien Estados Unidos denegó hoy la visa para visitar a su hermana en Miami.

Sin necesidad de visado los cubanos solo pueden ir a Antigua y Barbuda, Barbados, Bielorrusia, Granada, Liechtenstein, Malasia, Rusia, San Cristóbal y Nevis, Santa Lucía, San Vicente y las Granadinas y Ucrania, pero desde la isla no hay vuelos directos a la mayoría de estos países.

En el caso de Ecuador, donde se puede viajar desde la isla también sin visa, su gobierno ha decidido imponer a los cubanos el requisito de la carta de invitación para mantener un flujo migratorio "ordenado" entre ambos países.

Y otra de las dificultades que afrontan los cubanos es el alto precio del pasaporte (100 dólares en un país con un salario medio mensual de unos 20), si bien la reforma migratoria ha abaratado en general los trámites para poder viajar por la supresión de las tasas por el permiso de salida y otros requisitos.


TRADUZIONE AUTOMATICA

La misura immigrazione che consente ai cittadini di Cuba, di uscire di casa un mese fa oggi ed efficace senza provare un "esodo di massa".


L'Avana -. Riforma dell'immigrazione a Cuba una forza MESE Oggi età in un clima di normalità e senza che ci sia stato un esodo di massa di cubani, che sono ora liberi di burocrazia imposto dal governo per viaggiare, ma il viso di la sfida di ottenere un visto.

Considerato uno dei più popolari del presidente Raul Castro, la riforma rilassata cubani viaggiare all'estero a partire dal 14 gennaio e ha già beneficiato alcuni dissidenti che cercano di lasciare il paese.

Nelle ultime settimane, nelle ambasciate e negli uffici immigrazione situati a L'Avana sono stati grandi folle, anche se alcune linee di richiedenti visti e passaporti.

Oggi circa 30 persone in attesa presso l'ambasciata di ambasciata del Messico a L'Avana per richiedere il visto, secondo Efe trovato.

Fino ad ora, non esistono dati ufficiali sono stati riportati sul numero di applicazioni e passaporti sovvenzioni, ora l'unico requisito che il governo richiede cubani di viaggiare all'estero. Nel frattempo, esuli cubani restano scettici circa la misura e il suo vero beneficio.

Una delle novità più importante dopo l'entrata in vigore del provvedimento è stata la consegna dei passaporti a Berta Soler, leader delle Dame in bianco gruppo di dissidenti, e critica blogger Yoani Sanchez, che il governo cubano aveva negato 20 volte nel negli ultimi cinque anni per i permessi di uscita all'aperto.

Il requisito restrittivo che "permesso di uscita" è stato eliminato dal 14 gennaio e la necessità di presentare le autorità cubane una "lettera di invito" dal paese in cui si intende viaggiare.

Ha inoltre ampliato 11-24 mesi il tempo che un cubano può rimanere all'estero per motivi personali ei biglietti sono stati forniti gli immigrati temporanei, tra cui alcuni che secondo il governo abbandonata "illegalmente" il paese.

Questo è il caso del giocatore di baseball José Ariel Contreras, che nel 2002 ha disertato dalla nazionale a giocare in grandi campionati negli Stati Uniti e nel mese di gennaio, dopo la riforma, prima restituito a Cuba in visita in cui ha incontrato amatoriale in pubblico con questo sport.

Tra i limiti che essa ha mantenuto il governo cubano è il loro diritto di rifiutare di concedere un passaporto per motivi di "interesse pubblico" o "sicurezza nazionale e della difesa", una sezione in cui alcuni vedono, in particolare alcuni dissidenti, come il nuovo "filtro" per limitare i viaggi all'estero.

Angel Moya e Jose Daniel Ferrer, gli oppositori del cosiddetto Gruppo dei 75, ha recentemente riferito che le autorità di immigrazione ha rifiutato di elaborare i loro passaporti per motivi di "interesse pubblico" e che le sanzioni non erano state spente.

Un'altra minaccia per il "filtro" era Gisela Delgado, delle Donne in bianco, che nonostante hanno già il passaporto e ci hanno preceduto denunciato Cuba non è permesso di viaggiare con il diritto di tornare a Cuba, perché appare in un " elenco delle persone appartenenti a gruppi controrivoluzionari ".

A parte questi casi, la maggior parte dei cubani oggi consultato dalla Efe sui risultati della riforma dell'immigrazione detto che la mossa ha facilitato e accelerato i suoi sforzi, anche se alcuni si lamentano che le cose sono ancora "molto complicato".

Per esempio, alcuni cubani ora sembrano scoprire la realtà che molti paesi richiedono complessi requisiti per la concessione dei visti.

"Per quanto riguarda Cuba ci ha aiutato, ma per quanto riguarda gli altri paesi che non hanno beneficiato affatto, perché ora siamo tutti temono di più per essere potenziali emigranti e abbiamo complicato le cose", ha detto Efe Rosa Maria Rodriguez, una casalinga casa di 51 anni che oggi negato visto degli Stati Uniti a trovare sua sorella a Miami.

Senza visto cubani non può che andare a Antigua e Barbuda, Barbados, Bielorussia, Grenada, Liechtenstein, Malesia, Russia, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine e Ucraina, ma in quanto l'isola non esistono voli diretti la maggior parte di questi paesi.

Nel caso dell'Ecuador, dove si può anche viaggiare da l'isola senza un visto, il governo ha deciso di imporre l'obbligo della lettera d'invito cubana per mantenere un flusso di migranti "ordinato" tra i due Paesi.

E una delle difficoltà incontrate dai cubani è il prezzo elevato del passaporto ($ 100 in un paese con un salario medio mensile di circa 20), anche se la riforma dell'immigrazione, in generale, ha ridotto il lavoro di ufficio per i viaggi rimuovendo il tasse per permessi di uscita e altri requisiti.

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