Asere Que Bola - A Cuba, esa loca y maravillosa isla
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Yo extraño a cuba! Y tu?

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Messaggio Da bazok 2.0 Lun 28 Mag 2012 - 22:57

giumiro ha scritto:SI!!!!!!yo extraño cuba.....y no la extraño solamente para las chicas...per quello potrei andare in brasile che in qualità e quantità non c'è paragone.... yo la extraño per tutto l'insieme difficile dire i perchè....forse quello che ripeto in ogni report...per quell’odore/profumo di petrolio/aglio/comida/fumo/salsedine, per il fatto che tutto è un problema ma alla fine tutto si aggiusta...per le voci che senti camminando per la calle (oyeeeeeee, Bin Accaaaa, adios….dime..dimelo, que bola asere. Leeeeeeyyyyydiiiiiiissssss), tutte las calles sempre piene di gente, i bambini che giocano in mezzo alla strada principale del paese, musica sempre a balla, gli scolari in divisa.......


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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 22:58

Entonces porque no te vas para Napoli hacer la vacaciones? Idea
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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:01

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Messaggio Da bazok 2.0 Lun 28 Mag 2012 - 23:04

arcoiris ha scritto:Entonces porque no te vas para Napoli hacer la vacaciones? Idea

Per la parte NON in neretto
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Messaggio Da giumiro Lun 28 Mag 2012 - 23:06

bazok 2.0 ha scritto:
giumiro ha scritto:SI!!!!!!yo extraño cuba.....y no la extraño solamente para las chicas...per quello potrei andare in brasile che in qualità e quantità non c'è paragone.... yo la extraño per tutto l'insieme difficile dire i perchè....forse quello che ripeto in ogni report...per quell’odore/profumo di petrolio/aglio/comida/fumo/salsedine, per il fatto che tutto è un problema ma alla fine tutto si aggiusta...per le voci che senti camminando per la calle (oyeeeeeee, Bin Accaaaa, adios….dime..dimelo, que bola asere. Leeeeeeyyyyydiiiiiiissssss), tutte las calles sempre piene di gente, i bambini che giocano in mezzo alla strada principale del paese, musica sempre a balla, gli scolari in divisa.......


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è quasi la stessa cosa.....solo che a Napoli ci sono i napoletani e a cuba i cubani....anche la lingua aiuta....ma molti lo dicono anche una mia amica cubana che è stata a napoli con il moroso diceva che sembrava di stare a cuba... Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 1869925673

pero LA MIA CUBA è differente afro afro afro Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 4093871673
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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:07

bazok 2.0 ha scritto:
arcoiris ha scritto:Entonces porque no te vas para Napoli hacer la vacaciones? Idea

Per la parte NON in neretto


(oyeeeeeee, Bin Accaaaa, adios….dime..dimelo, que bola asere. Leeeeeeyyyyydiiiiiiissssss) Question
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Messaggio Da bazok 2.0 Lun 28 Mag 2012 - 23:10

giumiro ha scritto:
bazok 2.0 ha scritto:
giumiro ha scritto:SI!!!!!!yo extraño cuba.....y no la extraño solamente para las chicas...per quello potrei andare in brasile che in qualità e quantità non c'è paragone.... yo la extraño per tutto l'insieme difficile dire i perchè....forse quello che ripeto in ogni report...per quell’odore/profumo di petrolio/aglio/comida/fumo/salsedine, per il fatto che tutto è un problema ma alla fine tutto si aggiusta...per le voci che senti camminando per la calle (oyeeeeeee, Bin Accaaaa, adios….dime..dimelo, que bola asere. Leeeeeeyyyyydiiiiiiissssss), tutte las calles sempre piene di gente, i bambini che giocano in mezzo alla strada principale del paese, musica sempre a balla, gli scolari in divisa.......


Giumì, se vai a Napoli è la stessa cosa What a Face


è quasi la stessa cosa.....solo che a Napoli ci sono i napoletani e a cuba i cubani....anche la lingua aiuta....ma molti lo dicono anche una mia amica cubana che è stata a napoli con il moroso diceva che sembrava di stare a cuba... Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 1869925673

pero LA MIA CUBA è differente afro afro afro Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 4093871673

In effetti Giumì, io sono stato a Napoli anche questo weekend (i voli per Cuba erano pieni Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 127647654 Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 127647654 Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 127647654 )e le analogie a mio avviso sono tantissime........

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Messaggio Da giumiro Lun 28 Mag 2012 - 23:13

a proposito di kolaloka un paio d'anni fa ero al festival Latinoamericano di milano e stavamo aspettando il concerto di Baby lores...che poi ha cantato con il micha.....ero li con i miei 3 cubani..moglie e cognati...che ad un certo punto mio cognato inizia a parlare con un tipo.....poi arrivano anche i suoi amici..uno con il bastone...erano i Kolaloka il ricciolone è simpaticissimo e si è messo a parlare normalmente come se fosse amico o cmq un paisà normale....ma è una cosa abbastanza diffusa tra i gruppi cubani che dopo che cantano vanno in mezzo alla gente normalmente......talchè è un rituale dopo il concerto aspettare il cantante per le foto...e viene proprio aggredito da uno sciame di cubane che lo baciano lo abbracciano....(belle..ma anche scorfani con barba incolta Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 573368915 ).....
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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:14

y las napolitanas son calienticas como las cubanitas? Very Happy
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Messaggio Da bazok 2.0 Lun 28 Mag 2012 - 23:20

arcoiris ha scritto:y las napolitanas son calienticas como las cubanitas? Very Happy

Boh mai provata nè l'una nè l'altra categoria
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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:22

Verdad que tu en cuba buscas las babysitters ajajjajaja
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Messaggio Da bazok 2.0 Lun 28 Mag 2012 - 23:25

Anche se sei sempre tan mala conmigo, io che soy un buen chico ti faccio un regalito:


Mi piace cuba , perché sorseggiare la cristal davanti al mare è una sensazione unica,
Mi piace cuba perché il cielo ha un colore diverso,
mi piace cuba perché la gente balla per strada,
perché fa un caldo infernale ma non te ne importa,
mi piace il sudore delle mulatte, la loro bocca i loro culi.
Mi piace fumare una popular dopo aver fatto l’amore con la novia di turno, mi piace lei che ride, lei che fuma
Mi piace quando cercano di meccanicarmi e non ci riescono, mi piace la jinetera imbarazzata che non sa come chiedermi i soldi,
mi piace il guarapo di cagna e la santera che vuole leggermi la mano
mi piace quella confusione pazzesca di notte all’habana,
Mi piace quando ti chiedono un passaggio e non sanno dove vanno ,
quella malta dolciastra che fa ingrassare,
mi piace che nessuno ha fretta .
Mi piace perché a cuba sono sempre stanco, e se non sono stanco sono stordito.
Le mulatte mi stordiscono.
Le mulatte hanno una luce diversa negli occhi , una sensualità unica.
Mi piace vedere la guagua dal mio carro particolar, e la gente che ti guarda stranita,
Mi piace che sono uno yuma che balla come un cubano, m’incanta la mulatta che quando fa l’amore ti chiama loco.
Mi piace baciare la trighegna sul malecon e sentire le sue bugie,
mi fa impazzire la negretta che ti sorride , mi piace quando mi chiamano papito.
Mi piace giocare a domino nelle stradine di guanabacoa , mangiare l’aragosta con la salsina rossa,
riempirmi la pancia di arros con frejoles,
mi piace il platano fritto , la rubia cha ha fame , i bimbi che giocano su biciclette rotte e fatto un chiasso infernale.
Mi piace fermarmi a vedere chi suona e chi canta, mangiare il gelato in pesos, girare avanti e indietro senza sapere dove andare.
Mi piace che quando dico patria o muerte tutti ridono, mi piace che quando piove non ti ripari nemmeno ti fermi ad osservare le mulatte con le magliette bianche che diventano trasparenti,
mi piace l’imbarazzo della scelta , la sera non sai tra le tante con chi uscire, mi piace quando il malecon è agitato ti schizza addosso l’acqua salata, quel malecon è sconvolgente, immenso , superbo ti ispira pace e paura allo stesso tempo.
Mi piace che cuba è sempre lo stesso film, lei che piange all’aereoporto quando vai via, lei che sorride quando torni
Cuba ti si attacca dentro e non se ne va, te la porti fino a qui, dovunque tu vai, cuba ti rimane appiccicata e non c’è verso.
Cuba è un sogno , cuba è un incubo, te la ritrovi ad ogni verso di salsa che ascolti, la devi assaporare con telefonate alle novie, ti guardi le foto delle chevrolet, chiedi a chiunque vada di portarti un pacchetto, ti attacchi ore intere al computer a cercare gente che vuole parlare di cuba, sognare cuba , piangere di cuba.
Cuba la cerchi anche dove non c’è , parlando con gli amici in spagnolo, chiedendo alle italiane se ballano salsa, cercando locali cubani per tutta la città, cuba ti fa vivere e ti fa morire.
Cuba è donna, cuba è puttana , Cuba è bugiarda Cuba è sincera, cuba ti inganna e anche se lo sai ti lasci ingannare.
Cuba è una mantide , ti scopa ti fa godere e ti divora.
Cuba la senti già tua prima di esserci stato, Cuba è la donna piu’ bella , piu’ dolce, piu’ bugiarda piu’ malconcia piu’ sporca piu’ arrogante che hai mai incontrato, se cuba la baci te ne rimane il sapore per sempre.
Cuba è l’inferno di qualcuno e il paradiso di qualcun altro, cuba te la senti nel sangue , nel cuore e nel cervello, cuba è un incubo e un sogno, Cuba è uno spirito che si incarna dentro di te e non ti da pace.
Il vecchio che canta, la palma real, la birra ghiacciata, lei che piange lei che ride, lei che ti ama lei che ti inganna, tu comparsa tu protagonista , dubbi, certezze, sogni speranza, lotte, , chiamate a carico, che succede?, la moneta del che ancora in mano, sono finiti i sigari, beviamoci un habana sette , tu quando parti? Io ritorno a marzo, lei mi aspetta, lei mi ama, lei mi tradisce con un altro , lei è diversa dalle altre,lei ride lei balla, ce ne sono a migliaia, cuba è povera è ricca è felice è infelice. Cuba è tutto quello che non potrai mai descrivere completamente , cuba è la piu’ grave e bella malattia che mi potesse capitare.
Non ho neanche capito se voglio guarire………………



INDOVINA L'AUTORE!!
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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:29

jajajajjaaja

Santiago de Cuba jajajajajajaja

descarao, no tu, el

ya habia un chismoso que me mando el link


Dime, porque soy mala contigo?
Te gusteria si hablaria contigo asi: I love you flower king farao rendeer Suspect
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Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 Empty Allora beccatevi questo - Cuba non sembra vera

Messaggio Da giumiro Lun 28 Mag 2012 - 23:33

Cuba non sembra vera; sembra un enorme set cinematografico dove tutto è ricostruito fedelmente. Ogni luogo per un film diverso e un’epoca diversa. E i cubani sembrano bravissimi attori impegnati nelle parti più strane, sorprendenti, comiche o strazianti, da strapparti quasi un applauso.

Mastodontiche Buick, Chevrolet, Studebaker e Desoto di improbabili colori fuori moda, arrancano miracolosamente per le strade sconnesse, ed eccomi catapultato nella provincia americana di “Gioventù bruciata” e “American graffiti”. Ma anche Fiat 126, tutte con la grata del motore aperto per far passare meglio l’aria fresca, o Lada e Moscovich portate dai sovietici; e sei alternativamente negli anni Sessanta in Italia o nella Russia della guerra fredda.

Cuba è un paradiso.

Cuba è una sorpresa continua.

Cuba è un viaggio nel cuore selvaggio della vita. (Ispirato da Joyce)

Cuba è un viaggio nel tempo, dove il tempo non esiste.

Cuba è non vedere mai, ma proprio mai, qualcuno che corre per la strada, qualcuno che va veramente di fretta.

Cuba è darsi un appuntamento per una cert’ora ma dover ogni volta stare ad aspettare parecchio tempo.

Cuba è la quarta dimensione, dove spazio e tempo si mescolano senza logica in un meraviglioso caos.

Cuba è la frase che ti viene ripetuta ogni giorno da tutti fino alla noia: ”No es facil!”. Che però poi alla fine si risolve tutto, tutto si riesce a riparare e ai problemi si trova sempre una soluzione.

Cuba è un odore che ti rimarrà sempre nella memoria: quello del particolare profumo usato senza dubbio dalla stragrande maggioranza delle ragazze.

Cuba è il mare verde pastello chiaro, appena appena increspato dal vento.

Cuba è pesci coloratissimi a pochi metri dalla spiaggia che sembrano librarsi senza gravità in un cielo cristallino.

Cuba è il sorriso della baia di S. Maria, e la sua spiaggia bianca e deserta abbellita qua e là da palme ricurve che continuano a battersi instancabili contro il vento.

Cuba è carrozze, calessi e carrettini che si muovono cigolanti, annunciati dai festosi campanelli dei cavalli e degli asini.

Cuba è il vecchio West di Sergio Leone: case di legno, trascurate per decenni, mostrano assi ruvide e scheggiate senza più una traccia di vernice; e le sue ampie verande ombreggiate, dall’alto di due o tre scalini, accolgono panche e sedie a dondolo sempre pigramente occupate.

Cuba è quartieri dell’Avana pieni di palazzi demoliti o sventrati come in un immediato dopoguerra.

Cuba è la telenovela dopo cena, quando le strade si svuotano e tutti, bianchi, neri, vecchi, bambini, uomini, donne, si fiondano davanti al televisore.

Cuba è l’enorme volta celeste piena zeppa di stelle, molto più lucenti e vicine che qui da noi, con l’Orsa Maggiore voltata all’incontrario e la stella polare vicino all’orizzonte.

Cuba è la pigrizia incorreggibile di gran parte dei cubani.

Cuba è una moltitudine di lucciole che vagano tra le casette lungo la spiaggia.

Cuba è una matura coppia di cubani abbracciati sul bagnasciuga, solo con un bicchiere, una bottiglia di rum e una di Tropicola, per un buon “Cuba Libre”.

Cuba è cercare di farsi insegnare a ballare la salsa.

Cuba è sentire Fidel Castro che in televisione proclama ad alta voce: socialismo o muerte! Patria o muerte! Venceremos!

Cuba è il filone di pane lungo un metro che vendono sempre completamente secco.

Cuba è di notte a piedi lungo la strada completamente al buio, con biciclette nere cinesi senza luci, guidate da neri in abiti scuri che corrono veloci come pazzi facendoti rischiare grosso.

Cuba è la presenza continua di auras tignosas (grossi avvoltoi) che ti girano sulla testa.

Cuba è la grande scritta sul parabrezza di un camion: “Por que amor con amor se paga”.

Cuba è il cartone animato di Mototopo e Autogatto in televisione.

Cuba è il commentatore della televisione cubana che in occasione della festa del primo maggio sfoggia una splendida maglietta con l’immagine rossa del “Che” Guevara.

Cuba è scoprire che nel mondo, anche a diecimila chilometri dalla tua città, e nonostante tutte le differenze culturali, in fondo vogliamo e cerchiamo più o meno le stesse cose e le stesse risposte.

Cuba è la fetta della torta di compleanno che ti viene offerta in una scatoletta di cartone.

Cuba è vedere bambini che giocano tenendo fra le dita pistilli ricurvi, facendo a gara, uncinandosi, per cercare di rompere quello dell’avversario; e subito dopo trovarli concentratissimi davanti ad un videogioco televisivo.

Cuba è la tromba che, tutte le sere al tramonto, sparpaglia le sue note lungo la spiaggia vuota, grazie all’abilità di un ragazzo che si allena davanti al suo mare.

Cuba è farsi curare una carie e cambiare un’otturazione senza pagare nulla, mentre la dentista dice: “Aiihaiii! Aqui todo esta roto”.

Cuba è il clacson di una vecchia Ford che intona le prime note della “cucaracha”.

Cuba è una splendida mulatta che porta degli attillatissimi hot pants con stampata sopra la bandiera americana, e di sopra una magliettina di parecchie taglie in meno della sua, che le scopre l’ombelico.

Cuba è la linea telefonica ed elettrica penzolante dai pali, tra le case e lungo le strade, che si interrompe sempre con un forte temporale.

Cuba è un paio di bambini che corrono avanti e indietro per la strada, in mutande sotto l’acquazzone, gridando: “Agua pura! Agua pura!”.

Cuba è la vendita porta a porta di ogni genere di alimenti da parte di donne, ragazzini o anziani.

Cuba è chiamarsi, anche tra sconosciuti, “compagnero” e “compagnera”.

Cuba è Fidel che arriva a sorpresa dopo il telegiornale, a parlare per mezz’ora.

Cuba è farsi una doccia fredda a lume di candela per la solita luce che è andata via.

Cuba è un ragazzo e una ragazza che camminano abbracciati sulla spiaggia, con una bottiglia di rum in mano.

Cuba è poter comprare un sassofono del 1914 per centoventimila lire.

Cuba è la gente, bagnata fradicia sotto un forte temporale, che continua tranquillamente a pedalare o passeggiare.

Cuba è trovare, scritte nella sabbia, parole d’amore del tipo: “Yo te quiero solo para mi”. E nomi di uomini e donne circondati da cuori di ogni dimensione.

Cuba è un telefono ogni cinque o sei famiglie, così che ogni tanto si sente chiamare da una casa all’altra: “Juanitaaa, telefonooo!”, “Raul! Te buscan al telefono!”.

Cuba è un tassista di settant’anni, Marcos, che lungo la strada ti mostra l’enorme baionetta di uno Springfield con il quale ha combattuto durante la rivoluzione insieme all’amico Fidel Castro, e ti racconta le sue avventure.

Cuba è un gallo sotto la tua finestra che canta a più non posso nel cuore della notte.

Cuba è un caccia dell’aviazione cubana che fa un perfetto tonneau a bassissima quota sulla spiaggia.

Cuba è trovare sempre nel frigorifero formiche e grossi scarafaggi che girano indisturbati.

Cuba è la maglietta tirata su fino al petto di cubani che esibiscono senza vergogna grassi e rotondi pancioni.

Cuba è la musica che esce a tutto volume dalle case: dal mambo e la salsa fino a Zucchero e Peppino Di Capri.

Cuba è una vecchietta piccola e magrolina che si fuma tutta contenta un enorme sigaro.

Cuba è andare in moto indossando solo un costume da bagno.

Cuba è il furgoncino con la scritta E.N.E.L. sulle fiancate, che ti passa davanti.

Cuba è andare a giocare all’accademia di scacchi con bambine di otto anni che invariabilmente ti battono sempre.

Cuba è il videoclip in televisione di un certo Garibaldi, cantante latino-americano.

Cuba è la polizia e la patrulla (pattuglia) sopra vecchie Lada bianche o smarmittate moto Guzzi 1000 GS.

Cuba è farsi fare la barba come nei film western americani.

Cuba è l’acqua e la luce che se ne vanno sul più bello, per tutta la sera.

Cuba è cantare in macchina con due cubani: “Cuba, que linda es Cuba, quien la defiende la quiere mas…”.

Cuba è il bambino che appena finito il temporale va a bere l’acqua che scende giù dalla grondaia.

Cuba è andare al cinema a vedere “El pequeno grande hombre”.

Cuba è il baseball, giocato sempre, ovunque, con ogni tipo di mazze e palle, da bambini e ragazzi di ogni età.

Cuba è il mio vicino di casa che ancora tiene, sotto il letto, il mitra russo usato nella guerra di rivoluzione in Angola e mai restituito; “Non si sa mai” mi dice.

Cuba è l’autista dell’autobus pieno zeppo che si ferma davanti ad un chioschetto, scende e si va a comprare una birra e un panino.

Cuba è una vecchia ruota di bicicletta senza raggi usata dai bambini per giocare al cerchio.

Cuba è nuotare davanti alla spiaggia mentre due piccolissimi pesciolini, invece di scappare, ti seguono attaccati dovunque vai.

Cuba è una contraddizione, anche nei nomi: una bimba dalla pelle nera con occhi e capelli neri che si chiama Ariana.

Cuba è la paura dell’acqua alta per molti cubani al mare, forse perché in tanti non sanno neanche nuotare.

Cuba è trovarsi in casa una volta un grosso topo, un’altra volta un enorme scorpione.

Cuba è un vecchio, grosso e scassatissimo biplano giallo che fa il pelo alle palme della costa.

Cuba è la ragazza che, mentre passi, ti fa: “Pssssst”.

Cuba è un continuo via vai di due ruote: biciclette, moto e motorini sfruttati in ogni loro centimetro. Ecco un rumorosissimo Java russo con famiglia al completo: padre, madre e due marmocchi, tutti con i capelli al vento, con le orecchie svolazzanti di un cane che fanno capolino tra un bimbo e l’altro.

Cuba è il simpatico meteorologo Armando Lima che tutte le sere si congeda dai telespettatori con: “Y como siempre le deseo lo mejor”.

Cuba è l’abitudine femminile, anche di donne parecchio avanti negli anni o piuttosto grasse, di portare pantacollant e hot pants molto attillati, di quel tipo di gialli, verdi e rosa propri degli evidenziatori e dei Post-it.

Cuba è una signora che ascolta dal giradischi “Non son degno di te” di Gianni Morandi.

Cuba è la gente che non si fa problemi a chiamarti e bussarti alla porta, quando sono le tre e mezzo di notte.

Cuba è quando ti chiami Gianluca, ma tutti ti chiamano Lucas.

Cuba è una partita di calcio in televisione, fra statunitensi e universitari messicani, con magliette numerate anche 67 o 68.

Cuba è usare, come bottiglie d’acqua da tenere in frigo, tanichette trasparenti da un litro d’olio lubrificante prodotto in Cecoslovacchia.

Cuba è incontrare una ragazza mulatta con gli occhi a mandorla.

Cuba è metterci più di tre ore per fare con i mezzi pubblici i trenta chilometri che mi separano dall’Avana, fra rotture del motore e autobus pieni dove, alla mia fermata, possono salire solo tre persone.

Cuba è un borsellino con dentro, oltre ai pesos, altri tre tipi di monete equiparate ai centesimi statunitensi.

Cuba è giocare il campionato nazionale di calcio sui campi da baseball, con zone e tratti quasi privi d’erba.

Cuba è una ragazza di vent’anni, lasciata dal marito, che non può divorziare perché non ha abbastanza soldi per le pratiche (circa settemila lire italiane).

Cuba è un gruppo di grossi granchi neri che scappano nel bosco mentre passi con l’automobile.

Cuba è il volume audio di radio e televisioni, tenuto sempre a livelli altissimi.

Cuba è perdersi il finale del film al cinema perché va via la luce elettrica.

Cuba è considerare normale che le ragazze si radano i peli delle gambe solo fino a metà coscia; e spesso non si radano i baffi.

Cuba è la signora Imelda colpita forte in testa da un pesce surgelato, tiratogli dai vicini, da finestra a finestra, per regalarglielo e farglielo cucinare.

Cuba è l’hoola-hoop, ritornato di moda tra le bambine cubane.

Cuba è passare 17 ore sullo stesso treno per percorrere una distanza come da Roma a Bologna.

Cuba è il maiale che viene portato in giro legato ad un guinzaglio, come se fosse un cane.

Cuba è la giuria di un concorso di bellezza che chiede alle concorrenti quale è il loro impegno in sostegno alla Rivoluzione (e la risposta rientra nel giudizio complessivo).

Cuba è un ghiacciolo alla fragola, fatto in casa, offerto dentro la metà di una lattina di Coca-cola.

Cuba è leggersi un libro di Hemingway seduti sopra una panchina all’ombra ristoratrice di un grosso albero.

Cuba è vedere che c’è chi usa ancora il pennino e l’inchiostro per scrivere.

Cuba è usare alle feste dei bambini, come palloncini, sempre i preservativi, molto più economici.

Cuba è un ragazzo che cattura, con uno spago trovato per terra, un’enorme tarantola nera, ci gioca cinque minuti e dopo la lascia andare via libera.

Cuba è la fiammella alimentata dal petrolio che penzola dal retro di alcune carrozze trainate da cavalli, come luce di segnalazione.

Cuba è scambiarsi di posto con il proprietario di un bicitaxi e pedalare, sudando sette camicie, fino al mausoleo di Ernesto “Che” Guevara.

Cuba è il vecchio che come borsellino usa l’orecchio, tenendoci incastrate tre monete da un peso.

Cuba è fare la fila di un’ora ad un telefono pubblico, per una telefonata ad un’altra provincia.

Cuba è il gigantesco, bellissimo, vecchio teatro che dà sulla strada principale della città, perennemente chiuso per restauro.

Cuba è il tirassegno con un fucile ad aria compressa, dove un gruppo di uomini si sfidano a far cadere una sigaretta lontana sei metri.

Cuba è il pettine che spunta fuori da pantaloni maschili, pronto per essere usato molto spesso.

Cuba è sentirsi dire di frequente: “Aqui tiene su casa”.

Cuba è la maglietta che dopo cinque minuti passati a camminare sotto il sole è già bagnata fradicia di sudore.

Cuba è ballare ore ed ore al ritmo salsa di un’orchestra dal vivo durante il carnevale del paese, e ubriacarsi di “Cuba libre” tanto da dover vomitare per dieci minuti nei bagni del PCC.

Cuba è l’iguana di due metri che ti attraversa la strada poco più avanti.

Cuba è contrattare il prezzo del biglietto all’entrata della fabbrica di tabacco di Pinar del Rio.

Cuba è trovare all’aeroporto un autobus per l’Avana, in pesos, a 90 lire, contro i 14 dollari dei taxi.

Cuba è trovarsi tra italiani per la solita, immancabile spaghettata.

Cuba è dondolarsi sopra un’amaca legata tra due palme, al sole della spiaggia di Maria la gorda.

Cuba è il treno che si ferma per tre ore in mezzo alla campagna, di notte, mentre insetti di ogni tipo, ma soprattutto zanzaroni, attirati dalla luce delle carrozze, attaccano senza sosta i sudatissimi passeggeri.

Cuba è vedere, fra i nuvoloni neri di un temporale che si sta avvicinando, uno straordinario lampo perfettamente orizzontale.

Cuba è il gioco del lotto che viene giocato in semi clandestinità.

Cuba è svegliarsi alle cinque di mattina per andare a vedere il combattimento dei galli, proibito per legge ma tollerato. E accorgersi, alla sera, di aver perso la voce a furia di urlare, e anche parecchi pesos nelle scommesse.

Cuba è la festa del CDR, con la gente che accende dei fuochi sulla propria strada, per grossi pentoloni dove cucinare, secondo tradizione, la cosiddetta cardosa.

Cuba è passare la mattina in uno scalcinato studio odontotecnico dove, fra una chiacchiera e l’altra, si usano gli apparecchi tecnici per, in ordine temporale, accendersi le sigarette, farsi un caffè, smacchiarsi un vestito e limare il dado truccato di un giovanotto di colore. Mentre nell’altra stanza c’è chi se la dorme beato sopra una comodissima poltrona da dentista.

Cuba è un uomo in bicicletta che si fa trainare da un cavallo, tenendogli con una mano la criniera.

Cuba è la rana grossa e viscida che ti salta improvvisamente, nel mezzo della notte, sulla coscia nuda, facendoti svegliare di soprassalto.

Cuba è vedere nelle case fili elettrici scoperti dovunque.

Cuba è ballare insieme ad una marea di gente il ritmo incessante della conga, dietro ai musicisti neri che suonano camminando per le strade quasi buie del paese.

Cuba è il tuo amico che, assetato, si prende dai campi una canna da zucchero, la spezza, la sbuccia, e masticandola succhia lo sciroppo che ne esce.

Cuba è, dopo tutto quello che vedi, non poter non voler bene, amare il popolo cubano.


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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:45

Giu, eso es tuyo?
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Messaggio Da giumiro Lun 28 Mag 2012 - 23:46

no eso es viejo...no se si lo hiso el chico que conociste....
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Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:47

giumiro ha scritto:no eso es viejo...no se si lo hiso el chico que conociste....


Puede ser

Cuba è passare 17 ore sullo stesso treno per percorrere una distanza come da Roma a Bologna.

Very Happy
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Messaggio Da giumiro Lun 28 Mag 2012 - 23:51

arcoiris ha scritto:
giumiro ha scritto:no eso es viejo...no se si lo hiso el chico que conociste....


Puede ser

Cuba è passare 17 ore sullo stesso treno per percorrere una distanza come da Roma a Bologna.

Very Happy

si era pesao pero tenia un estilo lindo de escribir
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Yo extraño a cuba! Y tu? - Pagina 2 Empty Re: Yo extraño a cuba! Y tu?

Messaggio Da arcoiris Lun 28 Mag 2012 - 23:55

El era o bueno es muy inteligente
su defecto son las mentiras
tu también lo conociste?
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