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..da un report del 2007
Asere Que Bola - A Cuba, esa loca y maravillosa isla :: Provincie :: L'Avana e province cubane :: Holguin e Guardalavaca
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..da un report del 2007
siamo al terminal di Holguin. Salutiamo Francisco e Martin e cominciamo la ricerca della casa. Troviamo libero da Ana Bertha, la casa non è molto lontana dal centro, la stanza è piccolina ma molto pulita e curata.
La prima impressione della città* è che sia poco attraente, abbastanza viva e frequentata soprattutto da cubani ma con poche cose da vedere se non la zona intorno al Parque Calisto Garcia, un pò il centro storico della città* con qualche bel palazzo coloniale e qualche chiesetta. Girovaghiamo un pò e notiamo come la presenza della policia qui sia più forte che altrove, jineteras non ce ne sono e la situazione sembra tenuta sotto controllo in modo esagerato. El Cabaret Nocturno pare essere il locale più in voga del posto, in stile Tropicana. L'ingresso per i turisti è sempre, come al solito più caro...10CUC...ma ne può valere la pena, si ascolta musica cubana, si ammirano ballerine vestite di colori sgargianti, si beve la solita cristal, si scambiano quattro chiacchere e si va a casa...
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05settembre Una bella colazione a base di latte freschissimo e dal sapore deciso ci rimette in senso pronti ad affrontare nuove avventure...Dal Parque saltiamo su un taxi, che per 10CUC a testa, dopo molto contrattare, ci scarrozza alla volta della playa più nota della zona: Guardalavaca.
La strada verso la spiaggia è un susseguirsi di immagini, si attraversano paesini invisibili, si costeggiano piantagioni di canna da zucchero e si assapora un vento teso e tagliente. Un tempo aperta quasi solo ai cubani, anche questa playa è stata venduta al turismo d'assalto, già* si vedono varie costruzioni di condomini e resort e già* si immaginano quante altre ne verranno. Il taxi ci lascia all'altezza di un mercatino colorato vicino al mare. La spiaggia è bella anche se affollata, alle spalle c'è una sorta di bosco litoraneo che dona molta ombra e invita a riposini interminabili. Il mare è turchese e all'orizzonte si intravede la spuma infrangersi sulla barriera corallina, eppure l'acqua non è limpidissima, un pò perchè la costa ospita vari hotel, un pò perchè c'è un via vai di scooter, barche, barchette, barcone...come è lontano cayo Jutias...Rimaniamo a oziare nell'acqua, mangiamo qualcosa a uno dei chioschi e risaltiamo su un taxi verso Gibara.
Ci fermiamo a Santa Lucia dove il taxi non ne vuole più sapere di rimettersi in moto e proseguire ma fortuna vuole che ci siano altre auto messe meglio e dopo qualche chiacchera, uno sguardo al paesino sonnolento e soprattutto dopo aver chiarito che il costo della corsa rimane quello, ritorniamo on the road. Gibara non era in programma ma è stata una sorpresa piacevolissima. La luce del primo pomeriggio colora di un rosso acceso i tetti delle tante case di pescatori, ammassate una sull'altra e tagliate da strade rettilinee che si tuffano nel mare della baia. Persone in giro ce ne sono poche anche se qualcuno che vuole appiopparci la casa o farci da guida c'è sempre. Passeggiando arriviamo fino al porticciolo, adagiato sulla baia e pieno di barchette colorate, alcune delle quali sfidano la fisica pur di galleggiare. Da Gibara sono tantissimi i cubani che partivano e partono per la Florida a bordo dei balseros ed il risultato è che nel paese l'inglese sia più parlato che altrove e che i ragazzini per strada indossino pantaloni da rapper alquanto fuori luogo. Il centro del paesino merita una passeggiata, una chiesetta, un giardino con alberi dai frutti stranissimi, il museo del Arte Colonial, casette basse e colorate di azzurro e il silenzio...basta. Da raggiungere anche il mirador di Los Caneyes da dove si abbraccia con un solo sguardo il paese e la baia tutta e dove si può visitare la vecchia fortezza. Tornati ad Holguin, pagati altri 10CUC a testa, ci facciamo lasciare all'oficina Viazul sulla carretera central, poco fuori il centro, prenotiamo il biglietto per Camaguey e ce ne torniamo molto lentamente verso casa
mosquito- Admin
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