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Messaggio Da mosquito Dom 16 Giu 2013 - 3:06

Quando finisce un amore non si ha voglia di volare...quando finisce un amore si ha piuttosto voglia di correre, correre e correre fino a che le gambe non invocano pietà*, perchè la voglia di scappare è tanta...troppa...e qualsiasi meta, qualsivoglia mezzo diventa buono. Quando finisce un amore e non si sa perchè ne cominciano tanti altri...e non si sa perchè...

Con uno stato d'animo a metà* tra il delirante e l'impaziente, tra il nevrotico e l'imbambolato mi accorgo che è arrivato il 20 di agosto, sono a Roma Fiumicino e sto partendo con il mio amicone Franco alla volta di Cuba. Incredibile la quantità* di immagini, di consigli, di voci che abbiamo davanti agli occhi e dentro la testa, ognuno che racconta Cuba a modo suo, ognuno che vuole farti partecipe del suo ricordo...prima di partire per la Isla Grande è obbligatorio un lavaggio del cervello!! ma di quelli che lasciano la mente vuota perchè il vostro viaggio sarà* senz'altro diverso da quello raccontato dalle voci che avevate fino a poco fa ronzanti nella testa.

Veniamo a noi...il volo a cura di Iberia con scalo a Madrid è di quelli lunghi, ma anche di quelli comodosi e ben organizzati. Il ritardo è solo di 20 minuti e in un'estate di bagagli persi io e Franco desideriamo smarrirlo subito!! Dopo quasi 12 ore di volo il nostro Boeing atterra nella capitale...La Habana. Già* solo sentir pronunciare il suo nome dagli altoparlanti gracchianti dell'aereo che ci danno il benvenuto, ringraziano di aver volato con Iberia e ci danno appuntamento al prossimo viaggio, si scatena in me un misto di sensazioni...sto bene!! ancora non sono sceso da questo aereo ma già* sto bene. Una volta scesi però l'atmosfera è di quelle che mettono alla prova. File chilometriche, passaporti controllati e ricontrollati, domande varie anche stupide, caldo, confusione...insomma armatevi di pazienza perchè è un delirio. Messi finalmente i piedi sul suolo cubano recuperiamo un taxi o forse è lui che recupera noi, contrattiamo un pò ma siamo troppo stanchi e arriviamo fino alla nostra casa al Vedado avvolti dal buio pesto. Ci presentiamo a Teresa che si dimostra subito ospitale offrendoci un bel caffè, parlottiamo un pò e ci ritiriamo nella nostra stanzetta.

Il giorno dopo 21agosto, il fuso è ancora padrone dei nostri corpi e delle nostre menti ma la voglia di La Habana è troppa davvero. Teresa ci fa trovare pronta una buona e abbondante colazione a base di frittelle, frutta, panini e marmellate varie e ci racconta di quanto è contenta che l'uragano Dean abbia solo sfiorato la sua amata Isla. Il primo giorno si sa, è di ambientamento ma una volta messo piede in strada già* ci sentiamo ambientati e pronti a girovagare...Non siamo vicinissimi all'Habana Vieja (il centro storico per capirci) ma rimediamo un taxi rigorosamente senza tassametro che ci porta fino di fronte alla grande basilica di San Francisco. C'è un bellissimo sole e l'avventura per la città* comincia... Il primo impatto è forte, tanta storia, tante ricchezze, tanta bellezza, tanta rabbia, tanta sporcizia, tanto fascino, tanta gente e tanto colore!!


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La Habana è bellissima!! ha dei palazzi che nella loro fatiscenza e decadenza sono di un eleganza fantastica e forse è proprio il fatto che sono puntellati, circondati, immobilizzati, fasciati...li rende ancora più affascinanti. L'UNESCO ha dichiarato Habana Vieja un patrimonio dell'umanità* e qualcosina si sta facendo ma quando si esce da lì e si gira per il Centro Habana lo spettacolo da un lato è più autentico ma dall'altro molto più deprimente. La città* comunque ci conquista ad ogni angolo, ad ogni scorcio, che sia per le sue architetture nascoste e bellissime, che sia per le sue scene di vita cubana che ospita come il più bello dei palcoscenici, che sia per i rumori gli odori (forti) che si sentono...in ogni caso La Habana conquista!! La sera decidiamo di rimanere nella zona del Vedado, Teresa ci consiglia un paio di posti dove mangiare bene e spendere poco. il Vedado è un quartiere nuovo, pieno di alberghi anche famosi come Il Nacional e l'Havana Libre e la sera si anima di cubani e turisti chi in cerca di avventure patetiche, chi in cerca di un buon ron, chi in cerca di un pò di musica. A La habana non si è turisti se non si viene fermati almeno una volta da gruppetti di ragazzi e ragazze che, vuoi perchè l'essere stranieri ce l'abbiamo scritto in fronte, vuoi perchè assumiamo la forma della banconota, ci danno a parlare, ci consigliano Paladares dove mangiare (x prendere una percentuale), ci indicano posti dove conoscere ragazze(jineteras), si offrono per farci da guida e chi più ne ha più ne metta. Noi rifiutiamo con calma ma con fermezza anche se questi giovanotti all fine non danno fastidio e forse conoscerne qualcuno potrebbe essere anche interessante sempre che non ci veda solo come un limone da spremere...

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La mattina del 22 agosto salutiamo Teresa e le diamo appuntamento al nostro ritorno. Ci fiondiamo con armi e bagagli alla stazione dei bus Viazul, la maggiore compagnia di autotrasporto cubana, per prenotare il bus verso Vinales. Un altro giro per il centro però non ce lo toglie nessuno. Una sosta alla mitica Bodeguita del Medio giusto in tempo per capire che è diventata una trappola per turisti, una sosta invece più lunga e piacevole al Floridita, la Cuna del daiquiri, una passeggiata tra Calle Obispo e Calle Empredado, una visita alla splendida cattedrale degna delle nostre secolari chiese italiche, un giro lungo Calle San Ignacio fino alla splendida Plaza Vieja, ma non c'è un posto ad Habana che non meriti di essere vissuto tant'è che a furia di girare rischiamo di perdere il bus!!!--------------------------

 
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Messaggio Da mosquito Dom 16 Giu 2013 - 3:27

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Messaggio Da mosquito Dom 16 Giu 2013 - 3:28

10settembre L'ultimo giorno su la Isla Grande mi infonde, come sempre, un velato senso di tristezza, è l'inesorabile appuntamento col tempo che passa e non lo sopporto!! Fatto sta che salutiamo Gregorio e Deisy e ci fiondiamo in strada sotto un bel sole caldo, a salutare pure Remedios.

Dario è puntuale, i ragazzi spagnoli un pò meno, comunque verso mezzogiorno siamo sulla strada per La Habana dove arriveremo verso le 15. Dario è un personaggio come molti qui a Cuba, ama la sua isola e il suo popolo ma ci racconta di come siano un pò stanchi di aspettare che qualcosa succeda senza poter essere loro a farla succedere. Aspettano tutti qui a Cuba, ma non si sa ancora bene cosa. Accompagnati dai racconti di Dario entriamo nel dedalo della capitale, attraversiamo i sobborghi di Cotorro, San Miguel e Regla e guardiamo da vicino cosa significhi vivere a Cuba e aspettare...

Il nostro volo decolla dopo le 23 per cui abbiamo tutto il pomeriggio a disposizione, Dario ci consiglia qualche indirzzo buono dalle parti del malecon e ci accompagna fino al Castillo de la Punta in pieno centro dove tutti allegramente ci salutiamo e andiamo di nuovo in giro per la capitale. La zona del malecon è senza dubbio una delle più affascinanti della capitale cubana, osservandosi intorno si nota come la posizione delle case e dei palazzi più che pensata e progettata, sia stata sorteggiata per quanto sono accavallati gli uni agli altri. Il primo tratto regala belle vedute del Castillo del Morro fino alla zona dei grattacieli del Nuovo Vedado. Ci incamminiamo zaino in spalla verso portici decorati, facciate cadenti affiancate a palazzotti sgargianti, contiamo un imprecisato numero di cartelloni della propaganda e incontriamo un bel pò di cubani che ozia sui muretti o si concede un tuffo sulle scogliere sottostanti. Un ultimo giro per le stradine affollate e pervase da un forte odore di nafta, le ultime chiacchere con chi non demorde, non sa che stiamo andando via e ancora vuole venderci qualcuno o qualcosa che già* si fa l'ora di salutare...prepariamo il necessario, soldi per il visto di uscita, documenti, passaporti e saltiamo sul più triste dei taxi che ci guida verso l'aeroporto Martì.

La nostra avventura a Cuba è finita, ci siamo sentiti bene, spesso stanchi, a volte arzilli e eccitati, ci siamo sentiti la vita scorrerci addosso, abbiamo conosciuto Cuba e abbiamo cercato di conoscere i cubani, la sensazione, mentre facciamo il check-in, è tristezza mista al desiderio di tornare al più presto, ma non perchè Fidel stia male, non perchè Cuba non sarà* più la stessa, nè perchè il turismo la sta cambiando...no...è solo e soltanto il desiderio di sentirci scorrere la vita addosso...un'altra volta...
Vorrei concludere con una frase che sintetizza il nascere su La isla Grande oggi, ce l'ha detta Andres una piovosa sera a Camaguey mentre ci godevamo la piccola nebbia di un Cohiba...
"Sai cosa si prova a ritrovarsi chiusi in una prigione senza aver commesso alcun crimine?? Noi cubani si e non ce la facciamo più!!"
 
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